Tutto nasce tra il 2014 ed il 2015, quando dopo la laurea in Economia ho deciso di intraprendere un’esperienza in lingua inglese e mi sono ritrovato da solo a 25 anni nella Grande Mela, con gli occhi sognanti rivolti verso il cielo e verso i grattacieli immensi.
Sedi di uffici multinazionali, studi medici, bar e ristoranti, quegli stessi grattacieli mi hanno convinto a lanciarmi nel mondo del lavoro newyorkese, dove dopo diversi colloqui ho ricevuto la proposta del Manhattan Institute of Management di Wall Street. Così nel gennaio del 2015, la megalopoli che l’anno prima avevo conosciuto da studente sognante ha accolto me. Su quel grattacielo del Financial District adesso c’ero io, in giacca e cravatta, catapultato in una vita super frenetica alle prese con una realtà – possiamo dirlo – unica nel suo stile e che, pur aggressiva, veloce, competitiva, “sfacciata”, mi ha reso padrone delle mie capacità e mi ha regalato la sfrontatezza professionale necessaria per sopravvivere a quella giungla e farmi comprendere il significato vero del motto: If I can make it there
I’ll make it anywhere…
I primi mesi naturalmente non sono stati facili, soprattutto con l’inglese. Tra Wall Street e Battery Park, tra Soho e Little Italy, tra Midtown ed il West Village, tra il Lower East Side e l’East Village ogni giorno era diverso dal precedente, in un quartiere diverso, con un meeting diverso. Ma la mia vita quotidiana non era solo casa e lavoro: al tramonto, una corsetta sul Brooklyn Bridge era d’obbligo prima di sera e prima della movida più esclusiva del mondo, lì sul palmo della mano.
Dopo poco tempo sono entrato nel giro giusto, quello della famiglia Tao Group Hospitality. Tutta la night life di Manhattan gira attorno a loro e ogni sera “saltavo” da un rooftop all’altro, passando per i bar nascosti del sottoterra, i luoghi della perdizione della vecchia New York proibizionista. I rooftop di New York non sono delle semplici terrazze, ma rappresentano un’espressione della capacità umana di progettare e creare qualcosa di unico, e cosa c’è di più bello di sorseggiare un drink con vista Empire State Building o Times Square?

Proprio dall’alto di Times Square, col fondamentale supporto di Ivano e del resto del Tao Group Hospitality, ho sentito l’esigenza di inventare uno spazio per i miei connazionali, con un progetto unico e ambizioso che ha finalmente esordito nel giugno 2016 sotto il nome di “Aperitivo Tuesdays”.
Da quattro anni, l’Aperitivo Tuesdays era diventato lo stile italiano da condividere con il pubblico Newyorkese. Fino al 10 marzo, la musica da bar, rock e jazz degli anni 70 ed 80, stuzzichini e bites di cibo hanno accompagnato gli spritz di tutti i martedì di Manhattan nell’appuntamento più in della Grande Mela, meritando l’attenzione di testate giornalistiche e siti internet come Time Out New York, Jannie Susan BlogSpot, Wall Street Journal, Forbes, Secret NYC, Gotham Magazine, IlMattino, Elite Daily.
Dal successo dell’Aperitivo Tuesdays è nato un susseguirsi inarrestabile di richieste per l’organizzazione di eventi, privati e corporate. Ho scoperto così il grande comunicatore che è in me. Le Pubbliche Relazioni sono il mio piatto forte: vivo del contatto con il pubblico, del brivido di creare un network, delle strette di mano che danno vita ad amicizie, a business deals, a storie d’amore.

Ne sanno qualcosa Roberto e Sara, tra i partecipanti più entusiasti, che attraverso l’Aperitivo hanno conosciuto i futuri ospiti del loro matrimonio al City Hall di NYC; e Sabrina, che è poi diventata una delle mie strette collaboratrici e mi ha supportato durante i continui spostamenti lavorativi in giro per il mondo, entrando anche a far parte del team Aperitivo.
Cristina ha trovato non solo amori, ma anche grandi amici, ora parte della sua e della mia vita, come Sara, Bryan, Antonio, Angela, Mariana, Andrea, Gianluca, Alfonso, Ilaria, Marisa, Martina, Stefano, Rocco Giuseppe ed Oliviero di Rai Italia.
Mentre scattava le storie Instagram dell’Aperitivo Tuesdays, Flavia ha continuato il suo progetto professionale, NY4U. Durante la mia assenza canadese, Dario mi ha “sfidato” con uno storico video, intervistando tutti gli avventori e chiedendo in giro se qualcuno conosceva un certo “Gaetano Castaldo”. In un martedì del 2018, Heliara ha incontrato il suo attuale fidanzato, con il quale coronerà fra qualche mese il sogno del matrimonio.

E infine come dimenticarsi di Roberto, il fedelissimo del martedì, con il 95% di presenze in quattro anni, che in piena pandemia, il 17 marzo scorso mi ha chiamato mentre si trovava davanti alla nostra mitica location, il Phd Terrace di Midtown, in attesa di poter entrare. Non voleva proprio accettare la chiusura COVID!
Così mentre in azienda si progetta il lancio nei prossimi anni della sede statunitense e di conseguenza il mio grande ritorno a New York, uso le mie precedenti esperienze in comunicazione e networking nella mia adorata Napoli e nel mio bel paese, l’Italia. Con l’azienda Nuova Erreplast Srl ho lanciato una serie di iniziative per il sociale come la Donazione di Mascherine FFP2 protettive a favore dei bambini e degli operatori del trasporto scolastico del Comune di Napoli, con cerimonia di donazione.
Ho inoltre lanciato un progetto di Marketing & Communication in collaborazione con Casa Sanremo 2021 che coinvolgerà me, Gaetano Castaldo, e l’azienda che rappresento, la Nuova Erreplast Srl, al Festival di Sanremo 2021 in qualità di Technical Partner. In particolare, saremo fornitori di prodotti medicali di nostra produzione, come mascherine FFP2 DPI, nonché responsabili di un esclusivo “Sanitary Gate” di ultima generazione, dalla grafica studiata con il supporto del mio team grafico, che verrà posizionato all’ingresso del Palafiori di Sanremo per la protezione di tutti gli operatori e partner coinvolti nel Festival.