Dopo una settimana dalla rimozione della statua di Colombo a New Haven, all’alba di Lunedi 29 giugno anche la città di Hartford ha rimosso la statua di Crisoforo Colombo dalla Columbus Green davanti alla Superior Court dello stato, poco lontana dal Campidoglio, dove era stata eretta dagli immigrati italiani, come tante altre statue nello stato del Connecticut, circa cento anni fà. La statua è stata rimossa senza nessun avviso per evitare dimostrazioni e scontri; infatti, la notizia della rimozione della statua è stata appresa in tv e dai giornali, a cui il sindaco di Hartford, il democratico Luke Bronin, ha dichiarato quanto segue: “Ci sono eroi più degni per onorare con orgoglio l’eredità della nostra comunità italo Americana”.
John Tornatore, Chairman dell’Italian American Committee to honor Christopher Columbus in Hartford ed ex Presidente della Ella T Grasso Lodge, Sons of Italy in America, di Hartford, Connecticut ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Abbiamo saputo che i membri del Consiglio Comunale di Hartford e il sindaco, Luke Bronin, avrebbero contattato e parlato con i membri della comunità italo americana della zona Greater Hartford riguardo al monumento e alla sua rimozione, ma tutto ciò non è vero. Ho parlato con molti presidenti di organizzazioni italiane americane nella zona di Hartford, e mi hanno riferito di non essere stati contattati da nessuno. Sono molto sorpreso di non aver sentito nessuna reazione alla rimozione della statua dai nostri funzionari eletti, da un rappresentante della città, dello Stato e nemmeno da un nostro legislatore federale… Niente!”.
Il monumento di Cristoforo Colombo fu donato alla città di Hartford dalla comunità italoamericana circa 80 anni fa e lo stesso palazzo comunale fu costruito da immigrati italo americani. Gaetano Indomenico, un industriale, personaggio di spicco nella comunità italiana del Connecticut, è rimasto anch’egli sorpreso dalla rimozione della statua e ci ha dichiarato: “Abbattono e rimuovono i monumenti, ma la nostra storia non sarà cancellata”.
Altre statue di Colombo sono state rimosse recentemente anche nelle città di Middletown e New London. A New Haven il giorno dopo la rimozione della statua i manifestanti contro Colombo raggruppatisi intorno al piedistallo della statua festeggiavano la vittoria. Intanto, secondo quanto riportato dal New Haven Register, il gruppo di italo americani che aveva presentato un’ingiunzione in tribunale per fermare la rimozione della statua, ne ha presentato un’ altra per sapere dov’è la statua di Colombo e chiedono che la statua e la base siano conservate bene. I leader dell’organizazione REVA.A.R.T.Lution chiedono invece che il parco storico Wooster Square parte della Piccola Italia, venga rinominato in onore del’ingegnere afro americano William Lanson. Il sindaco di New Haven Justin Eliker ha annunciato che sarà un comitato composto da italo americani e altri gruppi a decidere cosa sostituirà la statua (Qui sotto un servizio giornalistico di una tv locale sulla rimozione della statua di Colombo a New Haven).
Laura Macaluso, specializzata in arte pubblica e autrice di molti libri di storia, ha voluto ricordarci Paul Russo, il capo della parata in onore di Colombo del 1892, quando fu dedicato il monumento a Colombo rimosso dal Wooster Park di New Haven: “Quello che so di lui è a pagina 24 del mio libro New Haven’s Columbus Day Parade. Russo è menzionato in ogni articolo sul monumento nel 1892, perché era il leader delle Società Unite che lavoravano per raccogliere i fondi per il monumento. Russo è stato Chairman della parata per la dedica del monumento e il 21 ottobre 1892, alla presenza del sindaco di New Haven Joseph Sargent, il suo discorso pubblico fu stampato intero dal giornale Evening Leader. Io credo che Paul Russo meriti davvero una mostra, come esempio di un immigrato che ha contribuito a plasmare New Haven alla fine del secolo scorso” ha concluso la scrittrice Macaluso.
Alcuni tratti del discorso pronunciato da Paul Russo nel 1892 sono stati pubblicati nel quotidiano locale nei giorni scorsi:
“Gli italiani di questa bellissima città sono orgogliosi della loro casa adottiva e interessati in non poco grado nel suo progresso e prosperità… Nonostante la mancanza di istruzione e formazione precoce in molti di loro, le loro prove e le gravi difficoltà, e l’ambiente attuale, si sono sforzati di diventare cittadini rispettosi della legge e degni.
Che non abbiate mai motivo di rimpiangere il nostro ingresso in mezzo a voi. Possa questa duratura struttura di bronzo e pietra indicare e incitare un desiderio di arte e scienza nei cuori e nelle menti di coloro che ci seguono.
Possa essa consolidare i legami di amicizia così a lungo esistenti tra i nostri paesi nativi e quelli adottati. Che serva ad eliminare la distinzione tra italiani e americani, fondendo le nostre differenze razziali nel cittadino americano, lavorando e lottando per un bene comune e uno scopo comune”.