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L’identità etnica tra gli italoamericani? Non un marchio, ma una scelta

Trasferitisi in quartieri sempre più eterogenei, con i matrimoni misti hanno livellato le differenze. E l'etnicità diventa sempre più materia di scelte personali

Giuseppe FortunabyGiuseppe Fortuna
L’identità etnica tra gli italoamericani? Non un marchio, ma una scelta

Un uomo con il menù di un ristorante italiano durante la festa di San Gennaro a New York (The Whistling Monkey / Flickr.com)

Time: 5 mins read

Gli italoamericani delle nuove generazioni, grazie alla loro mobilità sociale, si sono trasferiti in quartieri più eterogenei dove vivono americani di altre etnie. La gran parte di loro si è sposato/a con persone di altre etnie e quando il matrimonio crea dei problemi scelgono il divorzio.  Nella società odierna post-industriale, queste generazioni hanno abbandonato i vecchi codici comportamentali legati al familismo, sostituendoli con nuovi codici individualistici. Questi nipoti e pronipoti degli immigrati italiani si stanno sempre più affermando in una varietà di attività professionali: dottori, avvocati, ingegneri, architetti, docenti universitari, ma anche nel settore della moda, pubblicità, dello spettacolo e sport. Il loro stile di vita è simile ad altri americani. L’interazione con parenti avviene raramente e solo in caso di funerali o sposalizi; preferiscono interagire con amici che condividono gli stessi interessi.

Nella maggioranza dei casi hanno raggiunto una considerevole mobilità sociale, sradicando così il vecchio stereotipo di classe operaia dei loro antenati.Gradualmente, questa trasformazione li ha diretti verso una convergenza culturale nazionale erodendo, un po’ alla volta, le caratteristiche etniche dei loro nonni e bisnonni.Anche le donne italoamericane delle nuove generazioni hanno ormai raggiunto un successo occupazionale simile alle donne Wasp (bianche anglosassone e protestanti). I matrimoni misti, sempre in aumento, hanno contribuito ad una eclisse di etnicità, a un vero crepuscolo con una identità tenue prettamente simbolica (come cibo, arte) piuttosto che la cultura in sé.

La gran parte di essi sono nati e cresciuti negli ultimi decenni del ventesimo secolo, quando c’è stato un cambio da una società industriale a una post-industriale, da una società moderna a una post-moderna. Questi cambiamenti, dovuti alla globalizzazione e al consumismo, secondo Bauman, hanno creato una società “liquida”, inafferrabile in cui gli individui mostrano una identità liquida con diverse radici di riferimento. La loro quotidianità fa parte di un mondo fragile, senza legami permanenti ma deboli, che si possono cambiare a secondo le circostanze che cambiano. Pare che le nuove generazioni hanno sostituito i legami stretti della famiglia con legami deboli che cambiano continuamente.

I matrimoni misti hanno un impatto sull’identità etnica. Il sociologo Richard Alba ha documentato già dagli anni Settanta l’incremento di matrimoni misti. In una famiglia dove entrambi i genitori appartengono alla stessa etnia, è più facile per loro trasmettere i valori e le tradizioni della propria cultura ai loro figli. Nelle famiglie dove i genitori appartengono a etnie diverse, la scelta di identità etnica dei loro figli diventa più complicata. Nei matrimoni misti i network sociali famigliari diventano più eterogenei e aumentano, indubbiamente, una diluizione di identità etnica. L’incremento dei matrimoni misti, la loro dispersione geografica in quartieri eterogenei e la loro mobilita` sociale, hanno un impatto nella loro scelta d’identità etnica.

L’identità etnica delle nuove generazioni dipende da aspetti culturali che i loro nonni e genitori sono riusciti a trasmettere ai loro figli o nipoti durante gli anni della crescita. Non sempre il cognome aiuta nella scelta di identità e non sempre si preferisce quella paterna, specie se la madre, più del padre, è riuscita a passare ai figli aspetti della sua cultura, diversa da quella del marito; la loro scelta è flessibile. In altre parole, si può avere un cognome tedesco e sentirsi italoamericano perché la madre è stata più influente del padre nel trasmettere aspetti della sua etnia. L’individuo, man mano che diventa adulto e non vive più con i genitori, si pone la questione della sua identità. Il cognome da una identità etnica che non sempre coincide con quella sentita. L’etnicità è materia di scelte personali che rappresentano un legame affettivo nella vita delle persone. Alcune persone sentono questo legame più forte delle altre nel praticare tradizioni culturali, per esempio, mangiare pesce la vigilia di Natale, zeppole il giorno di San Giuseppe, focaccine e cannoli durante la festa di San Gennaro a Mulberry Street. Il pesce, le zeppole, i cannoli diventando dei simboli di etnicita` per queste nuove generazioni che, tutto sommato, provano un certo piacere, un senso di unicità e un legame alle tradizioni dei loro nonni e bisnonni, la loro identità è, però, trasparente solo in superficie.

La maggioranza degli italoamericani si sono uniformati alla cultura americana. In una nazione fatta da gente di diverse nazioni la cui cultura si è man mano liquefatta e omogeneizzata alla cultura americana, essere italoamericani è diverso da essere italiani. La gran parte delle nuove generazioni non parlano la lingua italiana e sanno poco della cultura e storia italiana. Di solito si riconoscono come “americani” di origini italiane con una identità etnica tenue, liquida, simbolica. Grazie alla loro mobilità sociale stanno, sempre più, raggiungendo ottimi risultati professionali. Essi, sono riusciti a realizzare i loro sogni, negati ai loro nonni e bisnonni che, ingiustamente vennero stigmatizzati come inferiori. L’attributo di “mafia” viene recepito da loro, il più delle volte, con un po’ di umore e in tono scherzoso. Sono però consci che i loro nonni e bisnonni sono stati vittime di discriminazione e pregiudizi.

La loro mobilità sociale e geografica ha indebolito i legami al loro gruppo etnico. Nel loro quartiere di residenza e nel loro mondo del lavoro non esiste un distinto sapore etnico.Quando ne hanno bisogno di tale sapore si recano alla festa di San Gennaro a Mulberry Street, o a quella di San Rocco a Glen Cove, o a quella di Sant’Antonio a Elmont dove gustano cibi e dolcetti italiani che rappresentano dei simboli della loro etnicità. Alcuni ricordano delle parole dialettali come “paisà” e parole in riferimento al cibo come ”cavatil”, “cim d rape”, “paste e fasul”, “past e cice”, ma anche delle parole sporche: “stuca…”, “vafan…”, “nunce scass u…”, queste parole sono simboli della loro identità etnica.

Man mano che i matrimoni misti si intensificano, la scelta di identità etnica sarà sempre più ampia. I tipi di comportamenti etnici appresi in famiglia insieme agli stereotipi creati dai media sono vitali nella loro scelta di identità etnica che volontariamente fanno. Tra le varie etnie da loro ereditate, scelgono i comportamenti e stereotipi che soddisfano di più le loro caratteristiche personali.Nonostante il loro cognome sia : tedesco, russo, spagnolo eccetera, si sentono italoamericani perché il loro nonno o bisnonno era un immigrato italiano.Tutto sommato, il loro stile di vita non è diverso da altri americani che come loro hanno ereditato varie etnie.”I am American first”, sono prima di tutto americano, questa è la loro autentica identità, le altre: italiana, tedesca, irlandese e cosi via dicendo, sono identità etniche simboliche consone al proprio carattere personale che, indirettamente, appagano la loro immagine al mondo esterno. La loro identità è collegata ad alcuni piatti tipici italiani o a poche parole italiane, non importa se solo sporche. La loro libera scelta di identità, non solo permette loro di esprimere la propria individualità ma, al tempo stesso, li accomuna ad altri individui che, come loro, hanno scelto la stessa identità dando a ciascuno di loro un senso di unicità e comunità di appartenenza che, non interferisce, affatto, con gli impegni quotidiani nel mondo del lavoro e tempo libero dove, come americani, mantengono sempre un’apertura a nuove idee.

Nelle feste e altri eventi etnici tipici: i cannoli a San Gennaro, le zeppole a San Giuseppe, il pesce la vigilia di Natale, la bandiera italiana durante la parata del Columbus Day, diventando dei simboli che li connettono all’identità etnica, dando loro un senso di piacere in una società dove tante culture diverse coesistono e la diversità e tolleranza sono ben accettate.Questa loro identità etnica volontariamente scelta non interferisce affatto nella loro vita quotidiana.             

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Giuseppe Fortuna

Giuseppe Fortuna

Sono nato in Basilicata tanto tempo fa. Laureato a Torino in Scienze politiche indirizzo sociologico, ho anche fatto il metalmeccanico. In America sono arrivato come studente, conseguendo un PH.D in Sociologia nel 1983 al Graduate Center del CUNY. Per 30 anni ho insegnato come adjunct nel Dipartimento di Urban Studies al Queens College. Nel 1991 ho pubblicato The Italian Dream e poi diversi altri libri in italiano, recentemente"Italiani nel Queens" (Carocci 2013) e "Una Piazza Meridionale" (Guida Editori 2016). Da pensionato, non ho mai smesso di scrivere e ogni volta che posso "scappo" in Italia

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