Caro Direttore,
Dal Brasile lancio un appello: Italiani nel mondo, uniamoci!
Sono Diego Mezzogiorno, 34 anni consigliere della Camera di Commercio ed Industria Italia-Brasile. Sono un italiano nato in Brasile con la nonna bolognese ed il nonno napoletano.
Scrivo a La Voce di New York e vi esorto per unirvi a noi in un movimento che riguarda tutta la nostra comunità, sia essa in sud o nord America.
Va bene, l’Italia è fuori dal mondiale di calcio in Russia ma noi italo-brasiliani vinceremo per noi e per l’Italia visto che una grande percentuale della nostra nazionale brasiliana ha origine italiana oltre il nostro grande allenatore Tite (Adenor Bachi).
Uscendo dell’argomento calcistico (ma é un fattore che ci unisce fortemente), il Brasile è stato il Paese insieme all’Argentina e gli Stati Uniti che ha più accolto i nostri antenati. Qua circa 30 milioni di persone hanno origine italiana e, potenzialmente, in tantissimi potrebbero anche avere la doppia cittadinanza.

Ma vi voglio parlare di un problema che è nostro nonostante da quale parte stiamo in questo mondo. Le elezioni italiane all’estero. Il nostro diritto di votare è in grave pericolo!
Per me, che sono stato uno degli organizzatori del primo dibattito elettorale italiano all’estero trasmesso via TV della storia insieme alla camera dei deputati brasiliana e la rivista Insieme mi tocca fortemente di invitarvi alla responsabilità di chiedere un cambiamento di un processo che non ci rappresenta e che ci riempie di vergogna dopo tutti i casi di brogli e mancata organizzazione dalla parte del nostro governo di Roma.
Non è possibile che ancora una volta affrontiamo casi di acquisto di plico elettorale dalla parte dei candidati, tipografie che vendono a chi paga di più, buste elettorale intercettate facendo con che qualcun’altro possa votare al posto dei nostri cittadini. E il peggiore, milioni di cittadini che semplicemente non hanno ricevuto il kit elettorale e sono stati esclusi senza motivo di questo processo. Il caso (secondo me) più emblematico qua è un nonnino di 91 anni che avrebbe voluto votare sua nipote candidata al parlamento e non ha potuto perché semplicemente non gli è arrivata la scheda elettorale. Forse gli è stato negato l’ultimo voto della sua vita!
Io voglio parlare con orgoglio dell’Italia a voce e testa alta, voglio far vedere al mondo il Made in Italy ma come possiamo parlare del Made in Italy e di innovazione e allo stesso tempo affrontare un sistema vecchio e poco rappresentativo?
Quindi dobbiamo unirci per discutere il nostro ruolo come cittadini e come Ambasciatori dell’Italia che siamo tutti i giorni, ovunque siamo all’estero, sia per le strade di Brooklyn o sia su una delle belle spiagge di Florianópolis. Tocca a noi fare il cambiamento!
Noi qua in Brasile da ieri abbiamo iniziato una Task Force per verificare tutti i brogli e il cattivo operato di questo processo elettorale. Abbiamo inviato i comites delle regioni, CGIE ed altri a fare parte della raccolta di informazioni che ci porterà a evidenziare dove sta l’errore del processo elettorale italiano all’estero, annullare questa che è la più vergognosa elezione degli ultimi anni e che per un processo di verifica della procura della Repubblica di Roma non è neanche finita per tante denunce di frode. E oltre tutto, proporre una nuova modalità di votazione che possa rappresentare effettivamente la nostra comunità e che ci possa riempire di gioia essere chiamati a scegliere i nostri rappresentanti. Questa missione è nostra e se noi chiudiamo gli occhi a questo noi rischiamo di perdere questo diritto di essere rappresentati e di avere la nostra voce ascoltata a Roma!