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Chiunque segua i social media avrà notato di recente sui siti italo-americani, l'intensificarsi del dibattito tra gli ammiratori e i detrattori della serie televisiva Gli Italo-Americani trasmessa dalla rete PBS sui canali della televisione pubblica.
Uno dei telespettatori ha fatto notare "un'altra grande opportunità é andata sprecata. Dopo un investimento di circa quattro milioni di dollari, ancora una volta non hanno colpito nel segno" intendendo con questo che, a parte qualche sparuta eccezione, la storia narrata si é rifatta ai soliti luoghi comuni incentrati sui quei nostri connazionali che hanno trovato il successo sfuggendo all'indigenza piuttosto che evidenziando l'eterogeneità delle esperienze di coloro che sono sbarcati su queste sponde:
dagli anarchici agli attivisti sindacali, femministe e conservatori, fascisti e progressisti.
Per per questo motivo, il momento non poteva essere più adatto per un altro evento organizzato dal Vito Marcantonio Forum (VMF) che, questa volta, ha celebrato la ricorrenza del Black History Month (Mese della Storia Afro-americana) con un intervento dello storico originario di East Harlem Christopher Bell, il quale ha presentato estratti e immagini dal suo terzo e più recente libro East Harlem Remembered (McFarland and Company Inc. Publishers).
L'evento ha avuto luogo sabato 28 febbraio alla sede di Mulberry St. della New York Public Library situata al numero 10 di Jersey St. a New York.
Christopher Bell, nativo di East Harlem e storico, autore di “East Harlem Remembered”
Il lavoro di Bell, originario di East Harlem, é giunto ad un momento cruciale nella storia di questo quartiere in seguito ai rapidi mutamenti del suo tessuto sociale. Attraverso il suo lavoro, Bell ha messo assieme un ricco assortimento di testimonianze sulla eterogeneità etnica di New York con una serie di racconti narrati da personaggi sia viventi che scomparsi. Il libro riflette la coesione sociale di questo famoso quartiere che ha rappresentato per decenni un bacino elettorale unito e progressista.
Inizialmente associata con gli immigrati Italiani, Ebrei, Tedeschi e Irlandesi, la comunità afro-americana di East Harlem é sparita dalla narrativa dell'epoca perché, secondo Bell, si presuppone che tutti i neri vivano esclusivamente nella parte centrale o occidentale di Harlem.
Com'é divenuta ormai consuetudine agli eventi del VMF, Gil Fagiani, poeta, traduttore e studioso indipendente ha aperto la serata con la lettura della sua poesia Litania di San Vito stampata sulle carte votive o "santini".
Il Professor Gerald Meyer, studioso preminente di Vito Marcantonio ha svolto il ruolo di maestro di cerimonie dell'evento mentre altri membri del VMF come Gigi Assante, LuLu LoLo Pascale, Roberto Ragone e Luis Romero si sono esibiti in un'appassionata lettura di brani di un altro autore originario di East Harlem: Langston Hughes, tra cui Let America be America.

Roberto Ragone legge “Let America Be America” di Hughes
Nella sua presentazione, Bell ha descritto la multi-etnicitá dei neri che sono arrivati da ogni parte del mondo – dai Caraibi al profondo Sud – e si sono stabiliti ad Harlem. Bell ha condotto il pubblico attraverso un'intima descrizione della vita quotidiana ad East Harlem dove nei caseggiati che fiancheggiavano le strade, alloggiavano immigrati appartenenti a oltre 35 gruppi etnici e 27 gruppi linguistici.
Negli anni '30, esistevano letteralmente centinaia di piccoli negozi di droghieri, dottori, sarti, agenzie funebri che formavano una prospera economia locale e Bell racconta di come i residenti della zona si arrampicassero sulle loro scale antincendio per assistere alle partite di "stickball" disputate ad East 100th Street.
Nel Dopoguerra gli amministratori locali favorirono lo sviluppo dell'edilizia popolare che favorí un miglioramento delle condizioni abitative generali ma significò anche la distruzione dei caseggiati a schiera costruiti nei primi anni del 900 disfacendo così anche la coesione sociale del quartiere.
Allo stesso tempo, Christopher Bell ha ripercorso il filo conduttore che lega Vito Marcantonio, il politico più popolare del paese per gradimento elettorale e i suoi sforzi per promuovere normative in materia di Diritti Civili, per abolire la poll tax (tassa elettorale) che impediva sia agli afro-americani che ai poveri di votare negli stati del sud e per consentire agli Afro-americani di partecipare ai campionati di baseball nell'era precedente a Jackie Robinson.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Marcantonio, assieme a William Patterson e Benjamin Davis si impegnò per spingere la Croce Rossa ad integrare le banche del plasma. Proprio in quel periodo inoltre, riuscì ad ottenere la formazione della Commissione per l'Equità nelle Pratiche d'Impiego che dichiarò illegale ogni tipo di discriminazione basata su razza, religione e nazionalità.
Proprio come altri eventi del VMF, anche questo incontro ha attratto un gran numero di attivisti, storici, lavoratori, scrittori, impiegati del settore culturale e newyorchesi consapevoli della storia della loro città, desiderosi di chiarirne alcuni aspetti nella storia della politica progressista e turbati dai mutamenti sociali che interessano la zona settentrionale di Manhattan e che rischiano di cancellarne il passato glorioso.
Il VMF é un'organizzazione storica, culturale ed educativa che riunisce individui provenienti da origini diverse ma tutte accomunate dall'intento di divulgare e condividere la storia personale e professionale di Vito Marcantonio (1902 – 1954).
"Marc" come era affettuosamente conosciuto, era un rappresentante del Partito Americano dei Lavoratori ed é stato il politico progressista di maggior successo dal punto di vista elettorale restando in carica come membro del Congresso per il distretto di East Harlem per 14 anni (1932 – 1950).
(Per ulteriori informazioni visitare www.vitomarcantonioforum.org).
Il prossimo evento organizzato dal VMF celebrerà il Mese del Lavoro e si terrà lunedì 4 maggio dalle 5 alle 7 pm alla sede di Mulberry St, della New York Public Library.
Gerald Meyer, autore di Vito Marcantonio: Politico Radicale, 1902 – 1954 parlerà del Partito Americano dei Lavoratori (American Labor Party) che presentó candidati alle elezioni newyorchesi dal 1936 fino al 1954 e che esercitò un'influenza sostanziale sulle politiche statali e cittadine in senso progressista. Sia Vito Marcantonio che Fiorello LaGuardia furono candidati dell'ALP. Nel 1944 Franklin Delano Roosevelt ottenne quasi mezzo milione di voti dai ranghi dell'ALP che riuscì ad attrarre il sostegno delle minoranze etniche della città e riscosse un gran seguito tra gli Italo-americani.
Un programma culturale con Roberto Ragone e LuLuLoLo Pascale seguirà all'evento.
Il VMG spera che questa e le sue altre attività riescano ad ispirare i progressisti a riesaminare, in chiave moderna, le lezioni dell'American Labor Party.
*Maria Lisella é la vicepresidente del Vito Marcantonio Forum. I suoi scritti sono apparsi in molte importanti pubblicazioni di viaggi e turismo. Maria Lisella é anche la co-curatrice della Italian American Writers Association. Il suo ultimo libro, "Thieves in the Family" é stato pubblicato da NYQ Books.