L’ultimo sondaggio pubblicato dall’istituto tra il 2 e il 19 giugno fotografa un paese in cui il senso di appartenenza nazionale continua a deteriorarsi. Il dato di quest’anno rappresenta un calo di nove punti rispetto al 2024 e segna un nuovo minimo storico. L’erosione non riguarda solo chi si definisce “estremamente” orgoglioso (41%, un valore vicino ai precedenti minimi), ma soprattutto chi si dice “molto” orgoglioso, in calo netto rispetto al passato.
Il quadro generale è completato da un 19% di americani che si dice “moderatamente” orgoglioso, un 11% che si dichiara “solo un po’” orgoglioso e un 9% che ammette di non provare alcun orgoglio. Insieme, gli ultimi due gruppi raggiungono il 20%, un dato che eguaglia quasi il record negativo del 2020.
L’orgoglio nazionale americano era al suo apice nei primi anni Duemila. Nel gennaio 2001, alla vigilia dell’insediamento di George W. Bush, l’87% degli adulti si diceva molto o estremamente fiero di essere americano. Dopo l’11 settembre, il dato salì fino al 90%. Ma nel 2005 cominciò a calare. Nel 2017, per la prima volta, scese sotto il 75%. Da allora, il declino è stato costante.
La contrazione più marcata quest’anno si registra tra gli elettori democratici, passati in un solo anno dal 62% al 36%. È la seconda volta che l’orgoglio nazionale scende sotto la soglia del 50% tra i simpatizzanti del partito: la prima fu nel 2020, dopo l’uccisione di George Floyd e durante i primi mesi della pandemia. Anche tra gli indipendenti il dato tocca un nuovo minimo (53%), in calo di sette punti rispetto all’anno precedente.
L’unica eccezione è rappresentata dagli elettori repubblicani, il cui patriottismo resta elevato: 92% di loro si dice molto o estremamente orgoglioso, in crescita rispetto all’85% del 2024. Salvo rare eccezioni, tra cui il 2020, il dato si è mantenuto stabilmente sopra il 90% per oltre vent’anni.
Le differenze si accentuano lungo le linee generazionali. Solo il 41% dei membri della Gen Z (nati dopo il 1996) si dichiara orgoglioso. Il dato sale al 58% tra i millennial, al 71% per la Generazione X, al 75% tra i boomer e all’83% per i più anziani della Silent Generation. In ogni gruppo, però, l’orgoglio nazionale è calato rispetto ai primi anni Duemila, soprattutto dopo il 2016.
La spaccatura è ancora più netta tra i giovani democratici: solo il 24% della Gen Z vicina al partito si dice orgoglioso di essere americano. Il 32%, invece, dichiara apertamente di non provare alcun orgoglio nazionale.
Secondo Gallup, la perdita di fiducia nei confronti dell’identità nazionale è il risultato di una serie di fattori: incertezza economica, sfiducia nelle istituzioni, polarizzazione crescente, e un clima politico sempre più tossico. Gli ultimi dieci anni, segnati dalle amministrazioni Trump e Biden, hanno accelerato questo processo.