Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arts
June 24, 2025
in
Arts
June 24, 2025
0

La Valle dei Libri comincia dal Po: attraverso i borghi della Val Trebbia

Da un’idea di Giangiacomo Schiavi e Lanfranco Vaccari, un progetto culturale con librerie diffuse

Giangiacomo SchiavibyGiangiacomo Schiavi
La facciata della libreria “Pagine Gialle” a Gragnano Trebbiense, una delle sedi del progetto “La Valle dei Libri”

La facciata della libreria “Pagine Gialle” a Gragnano Trebbiense, una delle sedi del progetto “La Valle dei Libri”

Time: 6 mins read

Soprarivo non è un paese, non è neanche una frazione. Ci si arriva con l’ansia di aver perso il sentiero: intorno l’ argine del Po segna i ricordi di piene lontane tra stradine sfaldate, deserte, rugose. C’è un cartello tra i pioppi e le robinie: definisce un posto svuotato dal tempo, inchiodato al destino di un fiume considerato divino.  E’ qui che il viaggio comincia. Dove la storia cammina sui sentieri percorsi da eserciti in  guerra, soldati, monaci, vescovi, sovrani, mercanti, avventurieri, briganti e pellegrini.

Una volta era Super Rivum o Suprarivum, mi dice  Danilo Parisi, l’ultimo barcaiolo. Era il crocevia dei flussi romani e medioevali,  punto d’incontro tra il Po e le strade consolari per Mediolanum o Ticinum, che poi sono Milano e Pavia. ll guado si chiamava transitus padi e devono averlo attraversato i legionari romani guidati da Tiberio Sempronio Longo per marciare contro Annibale e accamparsi nella piana tra Gossolengo e Ancarano, prima della disfatta sul Trebbia, tra Rivalta e Gragnano.

Qui tutto è semplice, vasto, naturale. Un silenzio quasi mistico fa pensare al santo Colombano che scende dal barcone nel 615, diretto verso Bobbio dopo essere partito da Bangor, in Irlanda, e aver attraversato mezza Europa tracciando qui la via degli Abati. E duecento anni dopo al vescovo Sigerico, partito da Chanterbury in pellegrinaggio verso Roma, il primo ad annotare in un diario le 80 tappe che oggi sono la via Francigena.

C’è un altro cartello prima del pontile. Un pellegrino con bisaccia e bastone  indica: via Francigena,  traghetto sul sul Po, guado di Sigerico. Dal 1998  sono passati di qui più di 12 mila pellegrini.  Tutti con la barca di Parisi, il traghettatore, capitano di se stesso, come in un romanzo di Conrad. Voleva restaurare la casa sul fiume e farne un cottage, un club per amici. L’ha  trasformata in una locanda che sembra una vecchia taverna, una “caupona” dice lui con orgoglio, come sarebbe piaciuta al vescovo Sigerico. Oggi è il custode di una memoria che Filippo Zangrandi, il sindaco di Calendasco, ha fatto diventare simbolo culturale e punto di partenza per nuove avventure.

Partirà da qui la Valle dei libri. La strana idea del percorso letterario è diventata un sogno trasformato in progetto: punta a coinvolgere territori e comunità, a rilanciare vecchi borghi dando una seconda vita a vecchi libri. Nella locanda del barcaiolo, che sa essere storico, letterato, animatore e ristoratore, arriveranno i primi volumi, libri di viaggio, di cammini, di spiritualità e di pensiero. Tutti provenienti da librerie private, da  chi vuole evitare di far ammuffire i libri in una cantina o peggio ancora destinarli a una discarica.

Pochi chilometri di pianura e siamo a Gragnano, bassa Valtrebbia: lì, nel restaurato cinema Italia, alloggerà una libreria dello spettacolo, teatro, cinema, musica. Più avanti a Tuna, Gazzola, Rivalta, Agazzano, Piozzano, Travo e Nibbiano, nasceranno librerie a tema, storia, letteratura, fumetti, libri per l’infanzia, ecologia. In ogni comune pagine per ispirare  e incuriosire, librerie dell’usato gestite da giovani per promuovere il territorio e l’enogastronomia, attrarre creativi e artigiani, creare opportunità di lavoro, educare alla lettura, organizzare eventi, corsi e laboratori. Lanfranco Vaccari, giornalista di lungo corso ed ex direttore dello storico Europeo, si è incaricato di mettere in piedi una compagnia di canto composta da amici, scrittori, giornalisti, comunicatori, architetti, imprenditori, artisti e critici d’arte e di teatro, ai quali si sono aggiunti i proprietari dei castelli di Rivalta ed Agazzano.

La Valle dei libri è un logo, un marchio per il Piacentino. Segue (senza eccessi di grandeur) il modello di Richard Booth (1938- 2019), un visionario manager londinese stanco della City e deciso a fare qualcosa di grande e unico nella sua vita. Forte dell’appannaggio di famiglia, con una tenuta ereditata a Brynmelyn e un’azienda di cosmetici gestita dalla madre, nel 1962 Booth decise di trasformare il suo paesino nella capitale mondiale del libro usato. Comprò la dismessa caserma dei pompieri e vi aprì la sua prima libreria, The Old Fire Station. Poi il malmesso castello normanno, il cinema, la sede dell’associazione agricoltori, una cappella sconsacrata e un paio d’altri edifici. Per riempirli di libri, si lanciò in uno shopping sfrenato. Svuotò, assicurandosele per quattro soldi, le librerie della nobiltà di campagna inglese, che trovava irresistibile quel suo fare caratterizzato da una socievole eccentricità e da un’aristocratica spavalderia. Andò in America e acquistò a peso intere biblioteche.

Erano gli anni in cui Oltreoceano si affermavano gli shopping mall, colate di cemento anonime e tutte uguali che svuotavano i centri delle piccole città. Rappresentavano una distopia da combattere, un mondo nuovo da evitare. I libri d’occasione, decise Booth, potevano rappresentare un pugno nello stomaco del capitalismo dominato dalle grandi aziende. Risulta perlomeno dubbio che siano serviti allo scopo. Hanno tuttavia creato un modello, quello dei «villaggi del libro», che si è diffuso in una quarantina di borghi, in una ventina di Paesi, su quattro continenti. Hanno rigenerato, sulla base di un’offerta originale, posti destinati a rimanere dimenticati, sollecitando interessi peculiari e rimettendoli così sulle carte geografiche.

Era un’impresa possibile solo a un visionario un po’ folle, appariscente e divertente, stravagante e immaginifico. A un certo punto la sua principale libreria, Richard Booth’s Bookstore, ospitava un milione e 100mila titoli e occupava 15 km di scaffali: tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, il Guinness Book of Records la elencava come «la più grande libreria d’occasione del mondo». Purtroppo, però, fra le virtù di Booth non c’era quella di fare affari. Come ha scritto nella sua autobiografia, Il mio regno di libri, «ho ereditato una fortuna, ne ho fatte due e ne ho perse quattro». Nel migliore dei casi, si dimenticava di pagare i creditori. Nel peggiore, tentava di coprire i debiti con assegni scoperti. Nel 2004, quando venne insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi meriti nella promozione del turismo, era ormai proprietario di una sola libreria. Finì per cedere anche quella. Si ritirò in un negozietto di souvenir, dove vendeva la sua paccottiglia regale: passaporti, banconote stampate su carta di riso, bandiere, cd con l’inno nazionale . Ma quando morì, nel 2019, a 80 anni, il suo lascito era incommensurabile. Anche se sono passate da più di trenta  a una ventina, le librerie della sua catena attirano oltre 200mila visitatori l’anno. Altri 300mila vengono per il Festival di letteratura e arti, dove per 11 giorni, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, sono in cartellone 650 eventi con protagonisti circa 500 fra scrittori e artisti. Una cittadina-mercato, su un confine fittizio da quasi 750 anni, non solo è stata strappata al declino ma è diventata uno dei più vibranti centri culturali della Gran Bretagna. E, ancora di più, è un esempio copiato dall’Austria all’Australia. Ci sono una quarantina di variazioni sul tema definito da Booth «l’insediamento, in un centro abitato situato in una regione pittoresca o turistica, di figure professionali la cui attività dominante è basata sul commercio di libri antichi o d’occasione, di incisioni d’epoca e di tutti i mestieri legati a questi oggetti: rilegatori, cartai, stampatori, illustratori, corniciai…».

Ovunque si è sprigionata una curiosa e virtuosa alchimia: oltre che a se stessi, i vecchi libri hanno ridato vita a vecchie campagne che si andavano spopolando, apparentemente condannate a un ineluttabile e progressivo declino. Quando ha finalmente attraversato la Manica, a metà degli anni Ottanta, l’idea del villaggio del libro è atterrata a Redu, nelle Ardenne belghe. È poi stata replicata molto velocemente in Francia, Olanda, Svizzera, Norvegia, Germania, Finlandia, Svezia, Danimarca, Spagna, Portogallo e Bulgaria. È arrivata negli Stati Uniti; in Australia e Nuova Zelanda; in India, Malaysia, Corea del Sud e Giappone; in Sud Africa. Una ventina di borghi si sono associati nell’International Organization of Book Towns (IOB). Altri sono indipendenti. I francesi hanno preferito prendere la strada della Federazione nazionale. Le otto «villes, cités et villages du livre» sono distribuite fra il Nord-Pas-de-Calais e la Linguadoca, la Bretagna e la Lorena, l’Aquitania e il RhôneAlpes, la Borgogna e il PoitouCharentes. Ognuna accoglie fra i 50mila (Montolieu) e i 300mila (Bécherel) visitatori l’anno, a seconda dell’importanza, della localizzazione e della notorietà.  I villaggi del libro francesi sono organizzati su tre livelli: il primo è rappresentato da un’alta concentrazione di librerie indipendenti, che vendono sia modernariato che antiquariato di seconda mano; il secondo, dai corollari, festival, eventi, conferenze; Il terzo da attività legate sia all’artigianato grafico (rilegatori, calligrafi, incisori, disegnatori per ragazzi).

Fino a ieri non c’era nessun villaggio dei libri in Italia. Rivendite di libri usati sì, in questi anni ne sono nate a mucchi nelle città e nei paesi, dai mercatini ai depositi gestiti da qualche cooperativa: le biblioteche non accettano più libri in offerta gratuita per la difficoltà di spazio e i costi di catalogazione, così l’eccedenza si disperde in mille rivoli. Nessuno aveva immaginato di portare i libri usati in una valle,  coinvolgendo più comuni, un intero territorio. Nessuno si era avventurato in un progetto (senza finanziatori) che vuole dare un’opportunità in più ai giovani e ai luoghi dimenticati, attraverso la seconda vita dei libri. I primi a crederci, dopo incontro e riunioni, sono stati altri inguaribili sognatori, amici dei libri, arruolati in corsa nel progetto. Uno di questi è lo storico libraio Romano Montroni, che si è reso disponibile per tenere dei corsi sui libri nella storia nei vari comuni. Poi si è aggiunta la regione Emilia-Romagna: il presidente Bonaccini ha riconosciuto la fattibilità del progetto, innovativo e contro lo spreco . Da Milano sono arrivati sostegni da Triennale e Touring Club, per iniziative a tema. Il Museo della Scienza e della Tecnica ha manifestato interesse per portare il suo knok how in provincia. L’obiettivo è coinvolgere anche Book City e gli studenti delle università in un progetto di memoria dei luoghi. A Gragnano un artista della street art sta preparando un manifesto per la facciata del cinema Italia appena restaurato. E il  guado di Sigerico è pronto per accogliere i pellegrini con i libri di viaggio e sui cammini. Ci sono intere biblioteche private in smantellamento: l’era di Internet spinge molti a svuotare gli scaffale per liberarsi dei vecchi libri, che rischiano di finire in discarica. La Valle dei libri si prepara invece ad accoglierli per salvarli e ridagli una funzione.  Sul Po il barcaiolo Danilo è pronto ad accendere il camino: nell’inverno 2024 all’emozione del transitus padi seguirà quella del libro parlato. I sindaci sono tutti al lavoro. L’importante è cominciare.

Share on FacebookShare on Twitter
Giangiacomo Schiavi

Giangiacomo Schiavi

È stato vicedirettore del Corriere della Sera e cronista a Libertà e al Resto del Carlino. Tra i suoi libri “Il piccolo Maracanà”, “Controvento” “Meno male”, “il mistero della notte”, “Scoop”. Per un' inchiesta sulle periferie nel 2007 ha ricevuto l’Ambrogino d'oro del Comune di Milano. Dirige la rivista “Città” e cura sul Corriere la rubrica di dialogo "Noi cittadini".

DELLO STESSO AUTORE

La facciata della libreria “Pagine Gialle” a Gragnano Trebbiense, una delle sedi del progetto “La Valle dei Libri”

La Valle dei Libri comincia dal Po: attraverso i borghi della Val Trebbia

byGiangiacomo Schiavi

A PROPOSITO DI...

Tags: borghiGiangiacomo SchiaviLanfranco VaccarilibriValle dei Libri
Previous Post

Nuovo stop di un giudice al divieto per gli studenti stranieri a Harvard

DELLO STESSO AUTORE

No Content Available

Latest News

La facciata della libreria “Pagine Gialle” a Gragnano Trebbiense, una delle sedi del progetto “La Valle dei Libri”

La Valle dei Libri comincia dal Po: attraverso i borghi della Val Trebbia

byGiangiacomo Schiavi
Giudice sospende blocco studenti stranieri ad Harvard

Nuovo stop di un giudice al divieto per gli studenti stranieri a Harvard

byMaria Galeotti

New York

In Brooklyn, a Drag School Resists Trump with Glitter and Queer Courage

In Brooklyn, a Drag School Resists Trump with Glitter and Queer Courage

byZoe Andreoli
"Sfera con sfera” di Arnaldo Pomodoro nel piazzale del Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite a New York. Donata dal governo italiano nel 1996. Foto: United Nations / Public Domain.

È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore della sfera davanti all’ONU

byMonica Straniero

Italiany

Comincia dall’aperitivo italiano la Bar Convent Brooklyn, la fiera dei liquori

Comincia dall’aperitivo italiano la Bar Convent Brooklyn, la fiera dei liquori

byFederica Farina
Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?