Chiara: Trump diventa sempre più pericoloso. Non distrugge solo il partito repubblicano. Sta distruggendo la democrazia americana.
Benito: No. Sta dimostrando che bisogna attaccare il nemico per salvare il Paese.
Chiara: Nemico? Che nemico?
Benito: Quella donna. Hillary e tutti i suoi consiglieri.
Chiara: Nella storia della democrazia americana non si è mai vista una situazione simile. Osceni attacchi all’opposizione.
Benito: Se lo merita. È in ballo il futuro del paese, del mondo.
Chiara: Una esagerazione segue l’altra. Menzogne, menzogne, menzogne.
Benito: Trentasei testate di giornali suggeriscono di votare per Hillary. È democrazia, quella?
Chiara: Libertà di stampa, l’abbiamo sempre difesa.
Benito: È un complotto. E solo lui, con il suo drammatico impegno, lotta per distruggere il complotto e sconfiggere quelli che si definiscono “democratici”. Lui attacca e svergogna.
Chiara: Ultimamente i suoi ammiratori parlano di rivoluzione. Se vince Hillary, dicono, ci sarà un bagno di sangue. Mai sentita una minaccia simile.
Benito: Bagno di sangue non l’ha detto lui. Ma molti pensano che solo la rivoluzione guidata da lui salverà il paese. Costi quel che costi.
Chiara: Dove siamo? In Sudamerica? In Africa? Nei Paesi dove eliminano subito l’oppositore che ha perduto le elezioni?
Benito: Non succederà qui. Vinceremo noi.
Chiara: Illusi. Trump dovrebbe fare il suo dovere di onesto patriota. Accettare e complimentarsi con la vincitrice.
Benito: Mai. È un vero uomo. Uno che non accetta la sconfitta.