Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
October 12, 2014
in
People
October 12, 2014
0

Ligabue in USAvisione: Intervista al cantante emiliano che sta per sbarcare in America

Maurita CardonebyMaurita Cardone
Time: 6 mins read

Chissà se quando ha scelto il titolo del suo recente Mondovisione, Ligabue sapeva già che quell’album lo avrebbe portato per la prima volta negli States. In 25 anni di carriera da cantautore, regista e scrittore, la voce morbida di Luciano Ligabue da questa parte dell’Atlantico non era arrivata mai. Ma le cose stanno per cambiare. Il 18 ottobre il Liga sarà a Toronto per poi proseguire con date a New York (19 ottobre), Los Angeles (22 ottobre), San Francisco (24 ottobre) e Miami (26 ottobre). Lasciate in Italia le folle oceaniche degli stadi, negli States Ligabue tornerà a suonare per il puro piacere della musica e del pubblico. E nella terra del blues e del rock’n’roll, chissà che la sua emiliana voce graffiata (che leggenda vuole sia il risultato di un’operazione alle tonsille) non trovi dei fan anche tra gli americani.

Intanto, in attesa di vederlo a New York, la sua voce calda e italianissima ci arriva al telefono e ci racconta i suoi pensieri mentre si prepara a partire alla volta degli States.

Luciano Ligabue, cosa ti porta in America?

La voglia di continuare a suonare. Fare concerti è la cosa che preferisco del mio lavoro, che non è una parola che si presta poi molto a quello che faccio… (ride). Dopo gli stadi e i grandi concerti in Italia avevo bisogno di trovare qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai fatto. E così è nata questa sfida.. Mi piace molto l’idea che delle città che ho visitato tante volte per turismo diventino anche città in cui andrò per lavoro.

Una sfida? Dopo tutti questi anni  parli ancora di sfide?

Venendo, appunto, da grandi concerti negli stadi con delle produzioni mostruose, l’idea di tornare a suonare in posti piccoli dove arriviamo, montiamo un amplificatore, e tutto quello che faremo è… musica (che per noi è tantissimo) per me rappresenta una novità. Mi piace il fatto di avere un contatto più diretto e ravvicinato con il pubblico, una cosa quasi fisica.

liga

Cosa porterai in America?

Sarà diverso dai concerti che faccio in Italia perché voglio portare un po’ tutto, la musica degli album degli ultimi vent’anni, per potermi raccontare al pubblico d’oltreoceano che magari segue meno la musica italiana.

Cosa ti aspetti? Che tipo di pubblico?

Onestamente non lo so e sarà una bella sorpresa. Suppongo che molti saranno italiani, inevitabilmente. Io faccio un genere di musica, il prog rock, che tutto il mondo canta in inglese, mentre io continuo a  cantare in italiano: è quello che ho sempre fatto e sempre farò. Questo in qualche modo mi pone fuori dal mercato. Credo che anche per questo, rispetto ad altre cose italiane, il mio genere sia meno esportabile e infatti questa è la prima volta che mi esibisco in America. Ma dietro c’è soprattuto la voglia di viversi un’esperienza che ho intenzione di godermi il più possibile e soprattutto di farla godere a chi verrà a sentirmi.

Credi che la musica italiana contemporanea sia esportabile?

Uno come me è difficilmente esportabile. Io non faccio musica italiana che aderisce al modo in cui l’Italia viene percepita all’estero. Quell’approccio melodico che ha portato al successo all’estero altri musicisti italiani non c’è nella mia musica. Io mi muovo nell’ambito del rock che è un mondo occupato da band che lo fanno in inglese e quindi è più difficile inserirsi. O uno dovrebbe essere capace di produrre un genere totalmente nuovo, oppure è difficile. La cosa che mi colpisce invece è che nella dance music l’Italia funziona. Ecco, forse loro sono stati capaci di inventarsi qualcosa di nuovo… Chissà..

In che modo il Luciano Ligabue di oggi è diverso da quello degli inizi? Ti senti cambiato? Ti senti un musicista diverso?

Sono sicuro di essere cambiato e sarei preoccupato se non fosse così: tutti cambiamo, che ci piaccia o no… La nostra vita ci porta lutti, nascite, eventi che modificano il nostro modo di stare al mondo e di vedere le cose. Ma in termini di energia non mi sento diverso, anche se, certo, oggi i tempi di recupero sono più lunghi (ride). A livello di comunicazione, invece, credo che il cambiamento più evidente stia nel fatto che nei mie primi album usavo dei suoni, come per esempio le chitarre distorte, che avevano un po’ la funzione di nascondermi. E anche nei testi, raccontavo più storie di personaggi e cose a me esterne. Oggi invece mi racconto di più e mi prendo volentieri questa responsabilità sapendo di avere un patto con chi mi segue. Mi ritengo molto fortunato e il minimo che posso fare è aprirmi al mio pubblico, dire loro come sono fatto. E oggi il mio me stesso finisce sempre, e sempre di più, nelle cose che scrivo, che siano album o racconti.

ligabue

Qual è il tuo rapporto con la musica americana?

Sono un fan totale! Nella mia musica i miei riferimenti sono il rock e il blues, quindi ovviamente per me la musica americana è tutto. Questa estate quando, durante un giro tra varie città con la famiglia, eravamo a Chicago e io volevo andare a visitare gli studi Chess Record che sono una vera istituzione del blues elettrico dove hanno suonato gente come Willie Dixon e Muddy Waters e che la figlia di Dixon ha oggi trasformato in un museo. Per me era una sorta di pellegrinaggio. Ci sono rimasto malissimo però perché, quando ho chiesto al tassista di portarci agli studi, non aveva mai sentito nominare il posto. Gli abbiamo dovuto dire noi dove era e quando siamo arrivati il museo era chiuso, nonostante dagli orari dovesse essere aperto. Il tassista, che tra l’altro era di colore, alla fine era tutto contento perché gli abbiamo raccontato la storia e spiegato dove si trovava. Ma altrimenti non aveva idea che fosse un museo. Insomma, mi pare che l’America stessa stia un po’ perdendo quella tradizione…

Una tradizione che invece per te ha ancora un valore…

Quel linguaggio del blues, che poi si è trasformato e ha preso mille forme diverse, ha cambiato la società  e la vita di molte persone, me compreso. Io mi ritengo uno che fa musica italiana, ma l’idea del rock è sempre stata il filo conduttore: l’energia, la spudoratezza, l’emozione. Sono italiano ma si sono formato sulla musica americana e questo l’ho dettto anche in una mia canzone, Con la scusa del rock’n’roll, dove racconto cosa mi succedeva da ragazzino, durante e dopo l’ascolto di quella musica nella mia stanza.

E cosa ti succedeva?

Mi succedeva che quando poi uscivo dalla mia stanza affrontavo il mondo con un’altra energia, il mondo mi sembrava più vitale e colorato, positivo. Il rock’n’roll, soprattutto quello degli inizi, è un concentrato di energia: non si preoccupa di quello che dice, delle parole ma di quello che trasmette. È una celebrazione della vita. In seguito il rock si è avvicinato di più a un atteggiamento di distruzione e nichilismo, ma all’inizio era pura celebrazione della vita.

A questo punto non posso evitare di chiederti: questa celebrazione della vita, forse un tempo era anche una caratteristica dell’italianità, ti sembra che oggi gli italiani abbiano ancora la capacità di gioire o siamo ormai un popolo di lamentosi?

Io mi sento italiano fino al midollo e mi piace pensare che nelle nostre vite abbiamo la responsabilità di continuare a vedere la vita in modo positivo senza lasciarci andare a facili cinismi. Tuttavia, nella situazione in cui l’Italia è oggi, credo sia normale e umano che ci sia un po’ di sconforto. Dopo tanti anni di politiche disastrose, sarebbe impossibile non essere disillusi. E a volte la disillusione si trasforma anche in mancanza di voglia di cambiamento. Tuttavia, questi pensieri non fanno che peggiorare la tua condizione. Quindi, sì, capisco che l’Italia oggi è un po’ depressa, ma il mio messaggio è: se fate così starete peggio. La rassegnazione no! Non possiamo fermarci alle lamentele, ci sono cose che possiamo ancora fare, per esempio protestare e manifestare quel malessere.

Una delle tappe del tour americano sarà a New York. Qual è il tuo rapporto con questa città?

È una città in cui vengo spesso: una o due volte l’anno con la mia famiglia passiamo qualche giorno a New York. È una città difficile da raccontare. Ti dà la sensazione di essere al centro del mondo e produce infinite possibilità.

Allora, sei pronto per questo tour e per incontrare i tuoi fan d’oltreoceano?

Non vedo l’ora!

Share on FacebookShare on Twitter
Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro, senza che mai mi sia capitato di incappare in un contratto stabile. Nel 2011 la vita da precaria mi ha aperto una porta, quella di New York: una città che nutre senza sosta la mia curiosità. Appassionata di temi ambientali e sociali, faccio questo mestiere perché penso che il mondo sia pieno di storie che meritano di essere raccontate e di lettori che meritano buone storie. Ma non ditelo ai venditori di notizie.

DELLO STESSO AUTORE

When New York is an Art Pot

When New York is an Art Pot

byMaurita Cardone
Illy: Family Values from Plant to Cup

Illy: valori di famiglia dalla pianta alla tazzina

byMaurita Cardone

A PROPOSITO DI...

Tags: cantautori italianiconcertiLigabuemusicamusica italianarock
Previous Post

Sono alleati, ma non possono dirlo…

Next Post

A che gioco gioca la Turchia

DELLO STESSO AUTORE

Lidia Bastianich: inseguendo la genuinità tra due mondi

Lidia Bastianich: inseguendo la genuinità tra due mondi

byMaurita Cardone
dino borri

Dino Borri: una vita per il cibo buono, pulito e giusto

byMaurita Cardone

Latest News

Cominciati i negoziati a Riad fra Ucraina, USA e Russia

Hamas Announces Release of Edan Alexander, the Last Israeli-American Alive

byFederica Farina
Quaker badges promoting peace, equality, and climate justice. Source: Wikimedia Commons – "Quaker badges, Sept 2023"

Quakers March on Washington in a Journey of Faith and Protest

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Il Bello ritrovato nella Genova devastata dall'alluvione e dalla brutta politica

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?