Un po’ per calcolo, un po’ per sfortuna, le vacanze di Ted Cruz sembrano colpite da una strana maledizione: non appena parte, il Texas affonda. Letteralmente. Era successo nel 2021, quando il gelo aveva spento lo Stato e acceso l’ira dei cittadini mentre il senatore si scaldava a Cancún. Stavolta si replica con tragico tempismo: alluvioni mortali il 4 luglio, e lui immortalato ad Atene, davanti al Partenone. Una tragedia, certo, ma con vista Acropoli.
Il fiume Guadalupe straripava travolgendo decine di vite, mentre Cruz, pantaloncini, guida turistica e guardia del corpo, sorrideva tra le rovine greche. A chi lo ha affrontato sul posto (“20 bambini morti in Texas e tu sei in vacanza?”), ha risposto con un grugnito e ha tirato dritto. C’è chi si asciuga le lacrime, chi il sudore sotto l’ombrellone.
A chi chiedeva conto dei ritardi nelle allerte e dei tagli al Servizio Meteorologico, Cruz ha mostrato la proverbiale empatia da barbecue: “Non è questo il momento”. Tradotto: non parliamo di responsabilità finché non atterro. Poi ha aggiunto che “il servizio meteorologico era lì. C’erano tre persone in più, quella notte”. Insomma, c’era gente. Che altro volete?
La verità è che il senatore avrebbe potuto tornare prima. C’erano voli venerdì, sabato, perfino domenica. Ma ha scelto di rientrare solo lunedì, giusto in tempo per Fox & Friends, la bandiera alle spalle e una raffica di tweet: “Pregate per il Texas”, “Il dolore è indescrivibile”. E il portavoce ha puntualizzato: “È tornato il prima possibile”. Certo, con calma. E, visto che si trovava in Grecia, se avesse usato Pegaso, sarebbe arrivato pure prima.
Ma la vera tragedia, oltre a quella meteorologica, è il valzer delle responsabilità. In assenza di risposte, il Texas ha offerto il solito spettacolo bipartisan: lo scaricabarile sincronizzato. Le autorità locali incolpano il governo federale. I critici dei tagli trumpiani accusano i repubblicani. Il Servizio Meteorologico Nazionale? Sotto accusa per “carenze di personale” mai del tutto provate, ma comunque ottime per sollevare dubbi. Soprattutto se sbandierate dal New York Times pieno di condizionali, “suggerisce”, “potrebbe”, “alcuni esperti”, “alcuni dicono”.
Il problema è che anche chi non ha letto l’articolo ha deciso che il NWS ha fallito. Basta un post virale su BlueSky: “Il governo ci lascia annegare per finanziare guerre contro criminali immaginari”. E via con la disinformazione.
In realtà, come ha scritto Wired, i meteorologi avevano previsto il rischio. Il problema non era la previsione, ma l’ascolto: molti campeggiatori non hanno ricevuto o non hanno reagito agli avvisi, alcuni perché erano in zone senza campo, altri perché si aspettavano il solito 4 luglio di birre e fuochi, non di fango e di body bags. E in certi casi, le autorità locali hanno mandato l’allerta solo dopo che l’acqua aveva già sommerso tutto.
E qui arriva il colpo di scena. Pochi giorni prima del disastro, il senatore Cruz aveva promosso con entusiasmo l’approvazione del “Big Beautiful Bill” di Trump: agevolazioni per i combustibili fossili, ma anche 200 milioni di dollari di tagli a NOAA, proprio l’agenzia che gestisce il sistema di allerta. Tagli non presenti nella versione della Camera, ma introdotti da Cruz al Senato. A porte chiuse. Da presidente della commissione che supervisiona… NOAA. A volte il karma è più malefico delle allerte meteo.
Nel frattempo, Cruz continua a difendersi con il suo classico mix di rimpianto e determinazione: “Volevo essere un buon padre”, “Sono stato in contatto con le autorità”, “Ho chiesto tutto il supporto possibile”. Tradotto: non sono io, è colpa del sistema. Che però lui contribuisce a smontare.
Il senatore texano ci insegna ancora una volta che si può rappresentare uno Stato anche in remoto. Basta avere segnale. Mentre i cittadini spalano fango, c’è sempre qualcuno che organizza una conferenza stampa con l’aria condizionata. E un po’ di abbronzatura.
Nel frattempo Trump lo sostiene, la Casa Bianca nega tutto (“una menzogna depravata”), e i texani si arrangiano. In attesa del prossimo disastro, e del prossimo volo di linea con Ted Cruz a bordo.
Nota di colore: pare che Heidi Cruz stia considerando un weekend a Kyoto. Il senatore ha già controllato le previsioni meteo. A scanso di equivoci.