Si erano tanto amati, Melanio ed Elonio. Ma anche tra uomini l’amore finisce… e si fa a borsettate. Anzi, tutte le borse del mondo ne sono coinvolte, tanto che se continua così Melania medita che dovrà vendere le sue amatissime Hermès. Tuttavia non solo per questo è la più avvilita della Terra: già era muta in pubblico e ora lo è anche in privato. Ha tolto la parola al marito perché si era fatta preparare da Raffaello Laurento il nuovo guardaroba spaziale, ma adesso ha appreso che non andrà più su Marte. Niente cronache dal pianeta rosso, niente selfie con i marziani in tuta corredata di cuffia, genere Uomo Mascherato, dove rimane scoperta solo la bocca, che le serve per respirare e nutrirsi.
Tranquilla, la tuta le tornerà utile, quando dovrà mimetizzarsi e scappare come una ladra dalla Casa Bianca per non essere linciata. Perché se rubi dalla borsa del popolo, lui prima o poi te la infila in testa e non respiri più.
La tapina era all’oscuro dei piani dei due innamorati: in verità volevano andare su Marte e lasciarla a Terra. Pertanto almeno il menage trumpiano per ora tiene, grazie alla grande facoltà di resistenza e di resilienza della First Lady.
Ma cosa è realmente successo? Xi ha detto a Melanio: “Per correggere le rotte, occorre tenere saldo il timone”, ma il presidentone non ha capito, mentre Elonio sì e, avvicinandosi al presidente cinese, gli ha sussurrato: “Io voglio salvare l’uomo dall’estinzione portandolo su Marte, perché il Sole esploderà”.
Xi gli ha risposto: “Si può fare se aggiungi una I al tuo social X: in cambio ti darò una cifra indicibile”. Così X avrà una nuova identità, sia pure cinese, ma Elonio potrà spedire su Marte la navicella spaziale Dragon senza sborsare un dollaro.
Che fosse stato già tutto previsto dal grande dragone? Omen nomen. Del resto sia Xi che Elonio sono uomini di pace che preferiscono volare nell’etere anziché bombardare la Terra e vendere auto elettriche, anziché strapagare il petrolio ai Paesi Arabi. Tanto loro non si fanno comprare con uno jet, quando producono astronavi.
Melanio, diventato cattivo come il male, ha chiamato Putino il quale l’ha tranquillizzato dicendogli che le spese per la difesa dell’Europa se le accollerà la Russia a modo suo e che, come cadeaux, gli invierà una fornitura costante di caviale per la sua tavola di Mar-a-Lago.
Prendo due piccioni con una fava – ha considerato Melanio sfregandosi le mani. Solo che detesta pasteggiare a vodka e non aveva pensato che avrebbe dovuto rinunciare allo champagne e alle altre prelibatezze europee. Se n’è accorto quando si è seduto a tavola. È scoppiata una tragedia vedendo che i bicchieri erano vuoti e nei piatti c’erano solo delle foto di food europeo ritagliate dai giornali.
“Mi prendete in giro?” ha tuonato alla moglie.
“Sono finite le scorte a causa dei dazi, mio caro”.
“Che venga qui subito lo chef italiano!”
“Se n’è tornato a Roma, non avendo più la materia prima da cucinare”.
“Allora vai tu in cucina e fammi le palacinke della Solvenia”.
“Ma, caro, sono mesi che mancano le uova in America…”
Il presidentone si è alzato e, urlando “Adesso ti tiro il collo come si fa con una gallina”, si è avventato verso la moglie. Non possiamo dire che Melania sia rimasta impietrita, perché lo era già, ma è finita sotto il tavolo lunga distesa come una statua di marmo.
Nel frattempo Melanio ha chiamato un fast food e si è accomodato in poltrona a guardare la tv mangiando burger e patatine fritte. Ma quando ha visto Elonio dichiarare che “entro il 2025 un milione di persone partirà per trasferirsi su Marte”, gli è andato tutto di traverso sentendosi tradito da quell’ingrato che vorrebbe andare su Marte senza di lui, anzi con il cinese. Ha afferrato subito il telefono e ha chiamato Meloni dicendole che le toglieva tutti i dazi dal food purché non inviasse più neppure una mozzarella in Cina. Chiusa la call si stava rilassando con un sorso di Coca, quando ha rivisto Elonio in tv dire: “Fondo un nuovo partito: American party”. E allora il presidentone ha urlato: “C’è qualcuno che vuole divertirsi più di me?!” L’hanno sentito fino su Marte.