Non è più solo una questione da farne dell’ironia facile: Jake Tapper, CNN, e Alex Thompson, Axios, dopo aver coperto per tutta la campagna elettorale, nei loro servizi, il declino mentale e fisico del presidente Dem, il loro favorito, a urne perse fanno i giornalisti investigativi e indagano su come i sostenitori di Joe Biden, ossia loro stessi, si erano industriati per proteggere le chance di vittoria del leader ormai bollito. Tutto, pur di impedire la vittoria di Trump. Ineffabili, ci scrivono persino un libro, Peccato Originale, in cui il “cover up” dei media di sinistra viene smascherato, e loro ci guadagnano i diritti d’autore. Ironia inevitabile, appunto, sull’opportunismo ipocrita della coppia.
Ma c’è altro, ora, di ben più grave e su cui non si può ridere. La notizia del tumore alla prostata di Biden, in stato avanzatissimo e con metastasi che hanno già raggiunto le ossa, è caduta come un fulmine sulla scena politica e ha riaperto l’intera vicenda della sua presidenza. A partire dalle responsabilità della moglie, Dr. Jill, e dello staff governativo e di partito attorno a lui.
A chiunque appare adesso evidente che il progressivo deterioramento cerebrale di Biden nel 2023 e nel 2024 era una cosa grave. E che l’aver cercato di tenerlo nascosto era stata un’operazione di un cinismo irresponsabile, alla fine smascherata dalla performance “suicida” del dibattito televisivo con Trump, alla CNN, del 27 giugno. Ma lo scoprire che il cancro di Biden, rivelato solo ora, è già al livello 9 della Scala Gleason – ovvero è un “tumore di alto grado” – è ancora peggio.
Trump ha prontamente accusato il circolo dei burattinai del povero Joe: “Sono sorpreso che al pubblico la situazione non sia stata annunciata molto tempo fa”, ha detto lunedì. E martedì, su Truth Social, ha rincarato: “Questo è un TRADIMENTO al più Alto Livello. La gente vicina a Biden sapeva che lui era menomato sul piano cognitivo, e ha preso il controllo dell’Autopen” (il sistema di firma elettronica che dispensa un soggetto dallo scrivere fisicamente la propria firma, ndr). “Hanno rubato la Presidenza degli Stati Uniti, e ci hanno messo in un grande Pericolo”, ha rincarato Trump, sostenendo che “Biden non ha mai firmato niente durante la sua presidenza” e che al posto suo erano “i folli radicali di sinistra” a gestire l’amministrazione firmando con l’Autopen le leggi.
L’accusa è gravissima. Significa in sostanza che un “governo ombra” avrebbe manovrato un presidente incapace di fare il suo dovere in piena coscienza. E da quanto tempo, poi?
Trump ha ricordato che lui, in passato, aveva supportato Biden. E che il senatore democratico non avrebbe mai fatto passare molte delle politiche sui confini che sono poi state introdotte. “Il Joe Biden che ognuno conosceva non avrebbe mai permesso agli spacciatori di droga, ai membri delle gang e ai mentalmente insani di venire nel nostro Paese totalmente non controllati e non verificati. Basta guardare al suo comportamento passato”, ha aggiunto. E ha annunciato un’inchiesta sull’uso dell’Autopen – usata da Biden, fra l’altro, per firmare migliaia di “perdoni” – invocando “severe punizioni per quei criminali farabutti che volevano distruggere il nostro Paese, ma non ci sono riusciti perché sono arrivato io”.
In effetti, se al cover up generale del mainstream politico e mediatico degli ultimi anni sul declino mentale e fisico di Biden ora si aggiunge l’insabbiamento consapevole della sua condizione di salute architettato dai suoi manovratori, adombrare il complotto di palazzo è legittimo.
Il partito che ha fatto la campagna contro Trump con lo slogan “la democrazia è a rischio” adesso deve rispondere all’accusa di aver ordito un colpo di Stato. Nella leadership di partito, e in famiglia, sapevano ma hanno taciuto. A un presidente americano, sotto osservazione costante di uno staff medico che dispone delle attrezzature scientifiche più sofisticate del mondo, può davvero essere diagnosticato un tumore con un tale ritardo dalla sua insorgenza? Impossibile crederci. E infatti persino il dottor Ezekiel Emanuel, un ex membro della transizione di Biden nel 2020, ha detto alla MSNBC che il vecchio Biden, 82 anni, aveva probabilmente il cancro quando era presidente. “Lo ha avuto per molti anni, forse persino un decennio, crescendo a poco a poco ed espandendosi. Non lo ha sviluppato negli ultimi 100 o 200 giorni”.
La storia promette esiti esplosivi. Se Trump ha rivoltato il GOP, la presidenza Biden sta distruggendo il Partito Democratico.