Fatemi tornare sul tema della protezione dei minori dai possibili rischi del digitale in senso generale e dell’Intelligenza Artificiale nello specifico. Occorre promuovere un set di regole che abbiano lo scopo importantissimo di tutelare i nostri figli e nipoti, la cosiddetta Generazione Alpha, quelli nati dopo il 2010, ma forse ci sarà pure una Generazione Beta di quelli nati dopo il 2020, quelli davvero nati
insieme al boom dell’AI e che con l’AI cresceranno e dovranno convivere. Sarà una convivenza positiva, ma quelle regole di cui parlavamo prima sono indispensabili.
Sono in realtà tantissimi i decaloghi per quello che viene definito un Internet Sicuro. L’ultimo in ordine di tempo è il Manifesto di Telefono Azzurro, da sempre attentissimo a queste tematiche, più precisamente chiamato Manifesto per i Diritti dei Bambini nell’Ambiente Digitale e che recita testualmente: “Riconosciamo l’importanza di garantire un ambiente digitale sicuro, inclusivo e rispettoso dei diritti dei bambini. Le tecnologie digitali offrono straordinarie opportunità di apprendimento, socializzazione e partecipazione, ma presentano anche rischi significativi come cyberbullismo, abuso online, violazioni della privacy e impatti negativi sulla salute mentale. Noi, sottoscritti, ci impegniamo a sostenere azioni concrete per proteggere e responsabilizzare i minori online, basandoci sui seguenti principi. Promuovere un accesso equo e sicuro alle tecnologie digitali per tutti i bambini, senza discriminazioni. Adottare misure per prevenire e contrastare i rischi online, come cyberbullismo, abuso, sfruttamento e diffusione di contenuti dannosi. Rafforzare la lotta contro adescamento online, abuso sessuale e diffusione di contenuti dannosi. Promuovere strumenti di segnalazione immediata e accessibile per consentire ai bambini di chiedere aiuto. Garantire meccanismi efficaci di age verification per impedire l’accesso a contenuti e servizi inadeguati ai minori”.
Questo Manifesto non è certo il solo: sempre in occasione della Giornata Mondiale per l’uso responsabile e consapevole di Internet leggiamo anche il decalogo diffuso dalla Polizia Postale italiana che ci avverte che il web sfugge al nostro controllo, che la privacy è minacciata, che occorre rispetto e prudenza, che i nostri dati sensibili corrono gravi rischi, e tanto altro. Un’azienda di cybersecurity, Kaspersky ha messo online il suo decalogo per navigare in sicurezza in Internet, e non è la sola cyber azienda a farlo. Save The Children propone invece consigli per i genitori, affinché veglino e vigilino sull’accesso alla Rete dei loro figli. Insomma, c’è tantissimo materiale che ha come obiettivo centrale proprio la navigazione sicura in Internet per i minori, soprattutto i bambini.
Ma qui stiamo giocando in un campo abbastanza diverso. Il mondo dell’intelligenza artificiale ha certamente una connessione inscindibile con il mondo della Rete, ma costituisce un problema a sé stante, un’entità assolutamente a parte. Possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che con i cellulari sempre davanti agli occhi i ragazzi si stanno rimbambendo, verissimo, oppure che i videogiochi alla lunga diventano delle
dipendenze, ma se siamo onesti diciamo anche che nessuno di questi aspetti è di per sé davvero pericoloso o lesivo dello sviluppo dei minori in modo drammatico.
Il rapporto che si crea con l’AI è tutt’altra cosa, presenta insidie davvero pericolose (come la proliferazione dei contenuti pedopornografici realizzati con l’AI) e perfino strutturali che potrebbero minare lo sviluppo cognitivo del bambino, intervenire direttamente sui meccanismi di messa a punto del loro cervello.
Ogni progresso tecnologico reca in sé una parte di queste insidie: prima del cellulare sapevamo tutti i numeri di telefono importanti a memoria, prima del GPS sapevamo orientarci con mappe e cartine o anche solo con il senso dell’orientamento, senso che si è drammaticamente atrofizzato con i navigatori. La sensazione è che la sfida che ci lancia l’intelligenza artificiale sia molto più profonda, ardua e complessa. Abbiamo la certezza che l’AI sarà il motore di un progresso in campo medico e scientifico senza precedenti, abbiamo la certezza che in tanti campi della nostra vita l’AI sarà molto più che utile, ma al tempo stesso sappiamo che quello strumento, usato male o più semplicemente da persone male intenzionate, può rivelarsi letale.
Cavalcare questa rivoluzione è indispensabile, guai a chi volesse, in qualche modo, o sottrarsi o tentare di far girare all’indietro le lancette dell’orologio. La tecnologia ci sta mettendo a disposizione uno strumento straordinario le cui potenzialità reali neppure riusciamo ad immaginare. E in quanto strumento straordinario possiede anche delle potenzialità negative, è ovvio. Ma siamo e dobbiamo restare ottimisti sulla capacità dell’uomo di gestire tali potenzialità. I cattivi hanno sempre la peggio, non è così?