Perché lo ha fatto?
Nessuno lo sa. Molti pensano per il suo incontenibile ego. È convinto di salvare l’America. Ma da chi? Pensa che il paese sia al collasso e che tutti ne abbiano approfittato per oltre 70 anni, per questo vuole invertire la tendenza.
Ma gli USA non sono la prima potenza mondiale economica e militare? Perché Trump allora cerca di tornare all’età dell’oro e alla legge del taglione, quando tutto si muove sul digitale e sul difficile controllo dell’intelligenza artificiale? Perché il presidente americano, che governa solo per decreto da 76 giorni, vuole andare alla guerra dei dazi quando il 72% degli americani è contrario, compreso il 64% dei repubblicani che hanno votato per lui? Perché il presidente ha deciso di demolire la globalizzazione dopo averla sfruttata commercialmente per decenni, ritornando alle fabbriche che però adesso sono tutte robotizzate e non sono grandi fonti di manovalanza, ma solo di alta specializzazione?
Alcuni senatori stanno lavorando a una legge bipartisan che azzeri le tariffe dopo 60 giorni, ma la Camera non la farà passare.
Le tariffe non sono un’arma per negoziare e nemmeno per vendicarsi, assicura il ministro del commercio. L’obiettivo è più alto: senza alcun piano, senza alcun studio e senza alcuna strategia, perché sta navigando a vista e nella nebbia, Donald Trump vuole rimettere in gioco l’ordine del commercio mondiale annullando tutte le regole e organizzazioni esistenti. Riportare la deregulation globale che spaventa tutti.
Non importa se per ora è solo contro tutti. Tutti i mercati stanno rispondendo in misura devastante, mentre i prezzi dei prodotti che aveva promesso di abbassare sono in aumento. Lui non è soltanto solo, è anche nudo, ma la sua soddisfazione la ricerca nell’umiliazione degli altri leader, nel vederli in difficoltà e fare la fila davanti alla sua porta a Washington per negoziare. Ha risparmiato con una scelta strana solo Russia, Cuba, Bielorussia e Corea del Nord perché già colpiti da sanzioni, ma è riuscito a colpire anche l’Ucraina.
Adesso la risposta passa agli altri. E ne dovranno rispondere anche un’isola abitata solo da pinguini, colpiti con tariffe del 10%.
Sembra quasi uno scherzo. Ma l’unico a non scherzare è Trump, che cerca di rovesciare la coperta commerciale del mondo, prima che il resto del mondo normale, che rispetta le regole, gli si rivolti contro.