Vi metto a parte di un segreto: faccio parte di una chat di galline da cinque anni, nata al tempo del Covid e fondata da una amica proclamata all’unanimità “capogallina Cucurbita”.
All’inizio ero riluttante a riconoscermi gallina, epiteto estremamente dispregiativo per una donna. Mi dava parecchio fastidio anche dal punto di vista estetico: piccola testa e grosso corpo. Ma ora che mala tempora currunt, trovo questa appartenenza di gran utilità. Sono certa che le galline salveranno il mondo, almeno l’America, che fa dell’uovo un alimento indispensabile per la sua sopravvivenza.
Perché le galline americane non fanno più le uova? Apprendo dal web che questo può succedere quando si trovano in una situazione ambientale nuova. La malattia aviaria è solo una fredda diagnosi medica che non tiene conto della psicologia delle galline. Ecco il punto dolente: le galline sono sensibili alla situazione politica perché ogni giorno Trump ne spara una nuova e le poverette sono nel panico. Hanno un piccolo cervello sì, ma hanno rizzato le piume quando ha dichiarato che vuole abolire il Dipartimento dell’Istruzione, sono stramazzate a terra quando ha assicurato che Putin vuole la pace e l’Europa la guerra, poi il loro cuoricino ha perso colpi quando ha tagliato i fondi all’Africa perché niente medicine significa milioni di morti. Poi il colpo finale del presidente che le ha tramortite: “Io e Putin siamo sulla buona strada”.
Le galline si chiedono disperate: dove lo condurrà lo zar? Con la scusa di fargli fare una gita tra le terre rare, lo richiuderà in qualche centrale nucleare? Per raggiungere una pace conveniente, che di certo non è una pace giusta, temono finirà su una strada senza ritorno. Ecco perché, per quanto Trump abbia dichiarato di guidare il Paese verso una nuova età dell’oro, le galline non fanno uova neanche a pagarle a peso d’oro a causa del troppo patimento.
Oggi non si trovano uova da acquistare nella mia città: tutte vendute all’America. L’Europa subisce Trump, il capogallo di questo nostro mondo occidentale, costretto però a chiedere aiuto alla gallina ovaiola europea, di cui sino a ieri ha tanto disprezzato la debolezza. C’è da sperare almeno che Trump non invada la Groenlandia in cambio delle uova danesi.
Pertanto ho immaginato che mi piacerebbe regalare a Melania un collier di uova sode made in Italy, considerato che è così bella e chic che qualsiasi cosa indossi le dona comunque. Se lo indossasse, potrebbe rammentare al maritone che quando cominciano a mancare pure le uova si è alla frutta. E dal dessert al deserto, a questo punto, il passo è breve.