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La sindrome dello scorpione stritola la Russia e Trump sostiene Mosca

Il presidente americano vuole riscuotere il debito che ha l'Europa a suon di dazi

Elisabetta de DominisbyElisabetta de Dominis
Spie, alleanze e sospetti: rischio di una frattura nell’intelligence internazionale

Vladimir Putin e Donald Trump nel 2028/Ansa

Time: 3 mins read

La Russia ha la sindrome dello scorpione: teme l’accerchiamento. Lo scorpione è un animale che se viene circondato da una barriera di fuoco, aspetta e cerca di trovare un sistema per scappare. Se non ci riesce, si uccide.

I russi si sono sempre sentiti accerchiati, perciò hanno bisogno di uno spazio neutro di influenza per sentirsi protetti: l’Europa dell’Est, l’Ucraina ne è solo la porta d’accesso. Quando nel 1941 Hitler invase la Russia arrivando alle porte di Mosca, i russi ritirandosi distruggevano i loro campi e le loro case in modo che i tedeschi non prendessero nulla. Questi rimasero senza rifornimenti e i moscoviti diedero il via alla controffensiva. Ora, mentre Trump propone la tregua di un mese e Zelensky l’accetta, Putin invece prende tempo ed esorta i suoi soldati a contrattaccare per riconquistare i territori invasi dalle truppe ucraine. Poi pretenderà pure le regioni dell’Ucraina occupate dai russi. Probabilmente il presidente americano accetterà perché il fatto non gli cambia la vita e, in cambio, vuole spartirsi le terre rare dell’Ucraina. Trump e Putin sono soci in affari: insieme dopo intendono spartirsi pure l’Europa. Il secondo vuole l’Est per ricostituire la Grande Russia e il primo cosa vuole? Fosse solo una guerra dei dazi. È evidente che l’aumento dei prezzi comporterà maggiori entrate, ma anche una maggior inflazione. Perché ha scoccato i dazi addirittura del 200% al vino italiano e allo champagne francese? Come mai odia tanto gli europei, alleati storici dell’America?

Perché l’Europa ha superato Giappone e Cina come primo detentore del debito pubblico americano, che ha oltrepassato i 36.200 miliardi di dollari, secondo l’analisi del quotidiano economico Il Sole 24 Ore pubblicata il 6 marzo. Posto che uno schiavo non può essere un creditore, gli europei vanno schiavizzati e non sembra difficile visto che non sono armati e non vanno d’accordo tra loro. Ecco come Trump pensa di realizzare “la nuova età dell’oro” che ha promesso. La precedente, che ha visto la terra, è stata quella di Atlantide, il continente scomparso. Sarà stato a causa di un cataclisma o dell’ira di Dio, fatto sta che al posto di Trump non la invocherei: porta sfortuna.

Questi governanti ignoranti pensano di potersi isolare in un mondo ormai globale e di fare la guerra ai poveri europei perché sono più ricchi di loro. Ma che ingenuo Zelensky ad arrivare con le foto dei massacri russi da Trump, al quale manco interessava guardarle. In questa guerra tra Ucraina e Russia non importa chi ha ragione o chi ha torto, chi è l’aggressore e chi l’aggredito, semmai importa chi è più forte per prendere di più e diventare più ricco e potente. L’Europa è debole e paurosa, meglio attaccarla per prima, che la Cina fa paura a Trump. Quando lo champagne e il prosecco diventeranno americani, i dazi scompariranno come per miracolo. Sempre che Putin non si annetta pure Torre Eiffel, Colosseo e Vaticano.

Meloni, Zelensky si sono recati nei Paesi arabi a chiedere aiuto, benché da decenni questi ci inviino in Europa i loro poveri cristi per farne terra di Allah. Gli europei hanno la scelta tra cedere il Vaticano per accogliere una seconda Mecca oppure fare i camerieri di Trump e Putin, i coppieri del dio scorpione, maestro di distruzione.

Ma il dio denaro in terra è la Cina che mira a comprare tutti: dalla Siberia alla California, Europa compresa, mentre l’Africa è già mezza acquisita. Per essere tutti suoi debitori. L’Iran con la sua bomba atomica a questo punto fa ridere, considerato anche che Israele non sta a guardare.

Dobbiamo dare valore a ciò che Trump dice o ciò che fa? Quanto è pericoloso? A Trump, almeno per ora, piace sparare parole: è un giocatore d’azzardo. Anche Putin bleffa: afferma di avere un potenziale bellico enorme, ma è costretto ad assoldare mercenari coreani e cinesi.

C’è solo da sperare che Trump venga divorato da un orso della Groenlandia o che Musk riesca a mandarlo su Marte con un viaggio di sola andata, pensando: vai avanti te che mi vien da ridere. Ma al peggio non c’è mai fine: Musk non considera il fare figli un atto d’amore ma d’acquisto, non ha sentimenti e quindi non sente i bisogni della gente. Perché se Trump pensa di salvare l’America smembrando l’Europa, Musk una volta presidente potrebbe tenere sulla terra solo gli americani ricchi, mentre gli altri potrebbe mandarli a spingere il radicchio. E le radici del radicchio stanno sottoterra.

Quanto alle radici culturali della civiltà occidentale che legano gli americani agli europei, credo verranno estirpate e bruciate sul barbecue. Ma poi potremmo finire tutti sul rogo acceso da altre civiltà non civili. Il XXI secolo porta l’arresto della nostra civiltà: non ci saranno più geni, ma genìa. E della peggior specie.

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Elisabetta de Dominis

Elisabetta de Dominis

Detesto confondere la mia vita con un curriculum. Ho ballato e sognavo di nuotare, ho nuotato e sognavo di cavalcare, ho cavalcato, studiato, mi sono laureata mentre facevo la stilista e sognavo di fare la giornalista, ho collaborato con una ventina di testate nazionali, diretto una rivista, ho fatto l’esperta di quasi tutto, dal food al fashion al sex, ho viaggiato e sempre volevo essere da un’altra parte, libera di inseguire l’ultimo sogno.

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