Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Opinioni
April 13, 2024
in
Opinioni
April 13, 2024
0

Netanyahu non è stato fermato, ora vuole trascinare gli Usa in guerra

Quanti altri politici in Israele portano avanti le idee di "Bibi"?

Eric SalernobyEric Salerno
Israele attacca consolato iraniano a Damasco: morte 11 persone

Nel raid su Damasco ucciso il generale iraniano Mohammad Reza Zahedi / Ansa

Time: 3 mins read

Le analisi dei giornalisti spesso pongono più interrogativi che risposte specialmente quando gli eventi esaminati sono così distanti dai comportamenti abituali degli analizzati. “Come è possibile?”, fu la prima domanda che mi fu fatta la mattina del 7 ottobre dello scorso anno mentre era ancora in corso il brutale e micidiale attacco sferrato dai militanti di Hamas alle basi militari e alle comunità israeliane nel Negev.  Riposi subito: “Forse presunzione” – (sentirsi superiori ai nemici nell’arte della guerra) – “forse arroganza” – (i nemici sono degli incapaci e basta riempirli di soldi per tenerli buoni). Il popolo israeliano e il mondo dovrà attendere la fine della guerra di Gaza, e delle numerose inchieste che seguiranno, per sapere, forse, la verità.

Ieri, un’analisi su Haaretz, quotidiano di sinistra israeliano, intitola “Due omicidi, stesso problema: Israele non ha pensato alle conseguenze”. E aggiunge: “L’IDF si sta preparando per una risposta all’attacco sul complesso dell’ambasciata iraniana a Damasco e sembra che le possibili conseguenze dell’uccisione di membri della famiglia di Ismail Haniyeh a Gaza non siano state considerate profondamente”. Giorni fa a Damasco il generale iraniano Mohammad Reza Zahedi è stato assassinato in un’edificio appartenente all’ambasciata iraniana, insieme a sei membri del suo staff. Mercoledì scorso, l’aeronautica israeliana ha attaccato un’auto a Gaza che trasportava tre figli e tre nipoti di Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas, che vive in Qatar. Tutti e sei i passeggeri sono stati uccisi.

Scrive Haaretz, “I due attacchi hanno qualcosa in comune. Entrambi presentano iperattività non supervisionata sullo sfondo del torpore politico di Israele. Più di sei mesi dopo il massacro del 7 ottobre, Israele sta trovando difficile ottenere una vittoria militare che contrappeserebbe strategicamente parte del danno inflitto dal disastro, e non è ancora vicino ad alleviare il terribile disagio delle famiglie dei 133 ostaggi (molti dei quali sono morti)”.

E ancora: “Nell’attacco attribuito a Israele a Damasco, è probabile che i professionisti abbiano fatto pressione dal basso per agire; a Gaza, la decisione è stata presa a un livello intermedio… In entrambi i casi, sembra che non sia stato pensato in modo sufficiente al pieno significato dell’atto”.

E siamo sull’orlo di quello che potrebbe diventare uno dei più devastanti conflitti dopo quella finita con le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Nel suo editoriale di ieri il New York Times, dopo mesi di cautela e fiancheggiamento alla politica israeliana, si legge : “Gli Stati Uniti hanno coperto le spalle di Israele, diplomaticamente e militarmente, attraverso decenni di guerre e crisi. Le alleanze non sono relazioni a senso unico, e la maggior parte degli israeliani, compresi gli alti comandanti militari israeliani, ne sono consapevoli. Eppure Netanyahu ha voltato le spalle all’America e alle sue suppliche, creando una crisi nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele quando è in gioco la sicurezza di Israele e la stabilità dell’intera regione”.

Netanyahu è il capo del governo democraticamente eletto di Israele ma, bisogna chiedersi, nell’affrontare un’analisi della situazione, se è tutta colpa sua o se molti altri leader, razionalmente o per tornaconto personale hanno portato avanti – e continuano a portare avanti – la politica seguita da “Bibi”. È possibile che nessun ministro israeliano, nemmeno quelli che hanno intrapreso la via della politica dopo brillanti carriere militari, abbiano denunciato errori e pericoli della via imboccata dal premier e dai suoi alleati di governo? Sono anni che vanno avanti le operazioni di colonizzazione israeliana della Cisgiordania per rendere sempre più impossibile la creazione di uno stato palestinese accanto a Israele. Sono anni che i governi israeliani permettono ai dirigenti di Hamas di portare a Gaza milioni di dollari con cui pagare i palestinesi che hanno lavorato per costruire oltre 500 chilometri di strada-cunicoli sotto la “striscia”. Forse, un giorno, i militari ci spiegheranno per quale motivo strumenti moderni capaci di rilevare i resti di intere città dell’antichità non li hanno, quanto meno, messo in guardia.

Leggendo l’editoriale del NYTimes e molte altri analisi e commenti di questi lunghissimi mesi di guerra e morte in Medio Oriente, viene da chiedersi perché si è atteso così a lungo prima di fermare le armi. O almeno costringere Netanyahu e i suoi ministri o una parte consistente di chi va e viene con Washington offrendosi come futuro a delineare, con precisione, un dopo-guerra possibile. Netanyahu non vuole uno stato palestinese e, lo ha fatto capire, farà di tutto per impedire la sua creazione: anche andare avanti con il massacro dei palestinesi e possibilmente allargarlo alla Cisgiordania, dove si autorizzano giorno dopo giorno nuovi insediamenti dei coloni e superstrade per collegarli aggirando e bloccando villaggi e antiche città palestinesi.

Andiamo oltre. All’indomani del attacco di Hamas a Israele, il leader delle forze armate di Tel Aviv aveva fatto capire che intendeva attaccare e distruggere Hezbollah in Libano. Fu fermato dalla Casa Bianca ma un attacco massiccio israeliano contro il partito-armata libanese resta all’ordine del giorno; come è sicuramente tra le speranze di Netanyahu vedere gli Usa trascinati in guerra contro l’Iran e la sua risposta contro Israele per gli assassini mirati, come quello avvenuto distruggendo una sede diplomatica a Damasco.

Share on FacebookShare on Twitter
Eric Salerno

Eric Salerno

Giornalista ed esperto di questioni africane e mediorientali, è stato corrispondente de 'Il Messaggero' da Gerusalemme per quasi trent'anni.

DELLO STESSO AUTORE

Netanyahu ringrazia Orban, ‘Cpi corrotta, importante opporsi’

Le proteste interne spaccano Israele sempre più solo in Medio Oriente

byEric Salerno
Israele, ‘da ripresa offensiva a Gaza colpiti 600 obiettivi’

Gaza sotto assedio: il genocidio denunciato da B’tselem

byEric Salerno

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Il biopic è sempre più rock: arriva anche Bruce Springsteen

Next Post

Iran Launches Attack on Israel, Unleashes Hundreds of Unmanned Drones

DELLO STESSO AUTORE

Netanyahu vede Musk a Washington

Il popolo israeliano contro Netanyahu: “Se si votasse oggi verrebbe sconfitto”

byEric Salerno
Netanyahu ascolta e sorride: Trump ridisegna Gaza a modo suo

Trump minaccia Hamas, ma Israele usa la stessa tattica sui cadaveri

byEric Salerno

Latest News

Cominciati i negoziati a Riad fra Ucraina, USA e Russia

Israele accetta il piano di Witkoff, ma Hamas frena: “Non è ciò che vuole il popolo”

byFederica Farina
Trump in calo nei sondaggi, solo il 39% lo approva

I dazi di Trump in sospeso tra sentenze giudiziarie contrastanti

byMassimo Jaus

New York

In migliaia a NY sfidano il caldo per il Gay Pride, fra allegria e proteste

Pride di New York, sponsor si ritirano per timore di ritorsioni politiche

byMonica Straniero
Crypto Kidnapping of Italian Citizen in SoHo: Swiss Trader Surrenders

Crypto Kidnapping of Italian Citizen in SoHo: Swiss Trader Surrenders

byMaria Nelli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post

Iran Launches Attack on Israel, Unleashes Hundreds of Unmanned Drones

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?