In una sessione di emergenza, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco “immediato, incondizionato e duraturo” a Gaza. Nel testo si legge che i Paesi si impegnano ad applicare “tutte le misure” necessarie per far pressione su Israele a ritirarsi. Intanto, la situazione nella Striscia è grave.
La risoluzione è stata approvata da una maggioranza di 149 Paesi membri, fra i quali anche l’Italia. Dodici gli Stati contrari, fra i quali gli USA e Israele, e diciannove gli astenuti, inclusi India e Georgia. Il risultato è arrivato a sorpresa considerando il veto degli Stati Uniti all’ultima riunione del Consiglio di Sicurezza, in quanto membro permanente, e i successivi tentativi di sabotaggio. Secondo Reuters, l’amministrazione Trump ha minacciato i Paesi che se “intrapreneranno azioni anti-israeliane” saranno considerati in contrasto con gli interessi americani.

Oltre al cessate il fuoco e al ritiro dell’IDF da Gaza, la risoluzione chiede il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas, il ritorno degli sfollati alle proprie case, il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e la riapertura di tutti i valichi per la distribuzione degli aiuti umanitari, fra le altre cose.
Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono vincolanti a livello giuridico, ma hanno un notevole peso politico e morale. Starà poi ai Paesi membri procedere di conseguenza.
Intanto la situazione a Gaza continua a degenerare. Tom Fletcher, il sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza, ha denunciato che diversi convogli ONU che stavano trasportando aiuti umanitari “sono stati intercettati da bande armate palestinesi, che hanno messo in pericolo il nostro personale. I civili non sono stati risparmiati: alcuni sono stati colpiti dalle forze israeliane, altri sono stati schiacciati dai camion o accoltellati mentre cercavano di recuperare il cibo. Lasciateci fare il nostro lavoro”.
Solo nella giornata di giovedì, Al Jazeera ha riportato che 26 persone sono morte in un attacco israeliano mentre stavano aspettando di ricevere del cibo nei pressi di un centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. Le Nazioni Unite hanno più volte condannato l’uso della fame come arma da guerra. “Nelle ultime due settimane, gli ospedali riferiscono di aver ricevuto 245 morti e oltre 2.150 feriti da queste aree”.