Il governo degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro quattro giudici della Corte Penale Internazionale (CPI, ICC in inglese), suscitando una dura condanna da parte dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, che ha definito la decisione “profondamente corrosiva per la buona governance e la corretta amministrazione della giustizia”.
Le sanzioni, annunciate giovedì dal Segretario di Stato Marco Rubio, colpiscono quattro giudici della CPI: Solomy Balungi Bossa (Uganda), Luz del Carmen Ibáñez Carranza (Perù), Reine Adelaide Sophie Alapini-Gansou (Benin) e Beti Hohler (Slovenia). Due di loro avevano autorizzato indagini su presunti crimini di guerra commessi da forze statunitensi in Afghanistan, mentre le altre due avevano emesso mandati di arresto contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra a Gaza.
Rubio ha dichiarato: “In qualità di giudici della CPI, questi quattro individui hanno partecipato attivamente alle azioni illegittime e infondate della Corte, prendendo di mira l’America o il nostro stretto alleato, Israele. La CPI è politicizzata e afferma falsamente di avere piena discrezione per indagare, accusare e perseguire cittadini degli Stati Uniti e dei nostri alleati. Questa pericolosa affermazione e abuso di potere viola la sovranità e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei nostri alleati, compreso Israele” .
In risposta, la CPI ha emesso un comunicato in cui si afferma che “queste misure sono un chiaro tentativo di minare l’indipendenza di un’istituzione giudiziaria internazionale che opera sotto il mandato di 125 Stati Parte provenienti da tutto il mondo” .

Volker Türk ha espresso profonda preoccupazione per la decisione degli Stati Uniti di sanzionare i giudici della CPI, sottolineando che tali azioni “attaccano i giudici per aver svolto le loro funzioni giudiziarie”, il che contrasta direttamente con il rispetto dello stato di diritto e della protezione uguale della legge .
Le sanzioni includono il congelamento di eventuali beni dei giudici nelle giurisdizioni statunitensi e il divieto di transazioni con cittadini americani. Questa mossa rappresenta un’escalation nella tensione tra gli Stati Uniti e la CPI, che ha già visto in passato sanzioni contro il procuratore capo Karim Khan.
Organizzazioni per i diritti umani hanno criticato le sanzioni. Liz Evenson, direttrice per la giustizia internazionale di Human Rights Watch, ha dichiarato che le sanzioni “mirano a dissuadere la CPI dal cercare responsabilità per gravi crimini commessi in Israele e Palestina, proprio mentre le atrocità israeliane aumentano a Gaza, anche con la complicità degli Stati Uniti” .
La decisione degli Stati Uniti solleva interrogativi sul rispetto del diritto internazionale e sulla protezione dei diritti umani, soprattutto considerando che né gli Stati Uniti né Israele riconoscono la giurisdizione della CPI. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, preoccupata per le implicazioni che tali sanzioni potrebbero avere sull’indipendenza delle istituzioni giudiziarie internazionali e sulla lotta contro l’impunità per i crimini più gravi.