L’Italia rafforza il proprio ruolo nelle Nazioni Unite in un momento di crescente tensione internazionale. Il 3 giugno 2025, l’Assemblea Generale dell’ONU ha eletto per acclamazione l’Ambasciatore Maurizio Massari alla presidenza della Prima Commissione, l’organo incaricato di affrontare tutte le questioni legate al disarmo, alla regolamentazione degli armamenti e alla sicurezza internazionale. Il suo mandato inizierà a settembre 2025 e avrà durata annuale.
La Prima Commissione – nota anche come “Commissione Disarmo” – è uno dei sei comitati principali dell’Assemblea Generale. In un contesto globale segnato dal numero record di conflitti armati dalla Seconda guerra mondiale, la sua funzione risulta più cruciale che mai. Il mandato della Commissione include anche il monitoraggio delle minacce alla pace che coinvolgono l’intera comunità internazionale. A coadiuvare l’Ambasciatore Massari saranno quattro vicepresidenti in rappresentanza di Egitto, Costa Rica, Polonia e Tailandia.
Italy’s PR Amb. @MauMassari honored to be elected by acclamation chair of the First Committee for #UNGA80, also a meaningful recognition of Italy’s longstanding commitment to multilateralism, a guiding principle of its foreign policy. Congratulations to fellow Bureau members… pic.twitter.com/IFb0ptdkql
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) June 2, 2025
L’elezione dell’Ambasciatore italiano avviene in un anno simbolico per il nostro Paese: il 2025 segna infatti il 70º anniversario dell’ammissione dell’Italia alle Nazioni Unite, avvenuta il 14 dicembre 1955. A settant’anni da quell’ingresso, la diplomazia italiana torna a ricoprire una posizione centrale in uno dei consessi più delicati e strategici del sistema multilaterale.
In occasione della Festa della Repubblica, celebrata il 2 giugno, l’Ambasciatore Massari ha voluto rivolgersi direttamente a tutti gli italiani che lavorano nel mondo delle Nazioni Unite, con un messaggio che è al tempo stesso personale e istituzionale.
“Le Nazioni Unite commemorano quest’anno il loro ottantesimo anniversario, mentre la nostra Repubblica il suo 79º. Entrambe, nel corso di queste decadi, hanno rappresentato e continuano a rappresentare un faro di speranza per molteplici generazioni”, ha scritto Massari, ricordando come l’ONU e la Repubblica Italiana condividano un valore fondante: l’appartenenza ai cittadini e la responsabilità collettiva.
Il suo messaggio sottolinea l’impegno quotidiano degli italiani al servizio del multilateralismo: dai peacekeepers nei teatri post-conflitto ai funzionari e funzionarie a New York e nelle sedi ONU del mondo, fino ai giornalisti, i volontari e i giovani JPO.

Massari ha voluto richiamare anche i numeri: 116 milioni di persone raggiunte da aiuti umanitari salvavita nel 2024, 11 missioni di peacekeeping attive, milioni di bambini vaccinati grazie alle agenzie ONU. L’Italia – ha sottolineato – è il settimo contributore dell’organizzazione, e co-ospiterà con l’Etiopia il secondo Vertice sui Sistemi Alimentari a luglio.
Ma il messaggio più forte è arrivato sul fronte geopolitico: “Purtroppo il 2025 sta registrando il più alto numero di conflitti dalla seconda guerra mondiale. Di fronte a questo scenario, il multilateralismo e il negoziato politico restano l’unica risposta possibile”.
Con la presidenza italiana della Prima Commissione, queste parole assumono ora anche un valore operativo. A pochi mesi dall’Assemblea Generale numero 80 e con un’agenda fitta di dossier esplosivi — dalla guerra in Ucraina alla proliferazione nucleare — il mandato dell’Italia guidato da Massari potrà rappresentare una concreta occasione per rilanciare, da New York, la voce del disarmo e della diplomazia.