Nel cuore della notte di mercoledì, a Ginevra, è stata scritta una pagina di storia per la salute globale. Dopo oltre tre anni di negoziati, i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, OMS in italiano) hanno raggiunto un consenso su un accordo globale per la prevenzione e la risposta alle pandemie, che sarà ora sottoposto all’adozione dell’Assemblea Mondiale della Sanità, in programma a maggio. È una pietra miliare della cooperazione internazionale, concepita per evitare che tragedie come quella del COVID-19 si ripetano.
“Le nazioni del mondo hanno fatto la storia a Ginevra oggi,” ha dichiarato il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Non solo hanno creato un accordo generazionale per rendere il mondo più sicuro, ma hanno dimostrato che il multilateralismo è vivo e vegeto”.

Il trattato, frutto di 13 cicli formali di negoziazioni, si basa su un approccio “One Health” che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Tra le misure previste:
- Creazione di una rete logistica globale per le emergenze sanitarie.
- Istituzione di un sistema di condivisione dei patogeni e dei benefici derivanti dalla ricerca.
- Trasferimento tecnologico e sviluppo delle competenze nei Paesi a basso reddito.
- Formazione di una forza lavoro sanitaria specializzata a livello globale.
Il testo afferma la sovranità nazionale nelle decisioni di salute pubblica, specificando che l’OMS non avrà l’autorità di imporre misure come lockdown o campagne vaccinali.
La co-presidente del processo negoziale, Precious Matsoso (Sudafrica), ha definito l’accordo “una svolta per l’equità nella salute globale”. Anche la co-presidente francese Anne-Claire Amprou ha sottolineato che il trattato rappresenta “un passo storico verso la sicurezza sanitaria, l’equità e la solidarietà internazionale”.
Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, hanno scelto di ritirarsi dall’OMS a gennaio e non hanno partecipato all’ultima fase dei negoziati. Di conseguenza, non saranno vincolati dal trattato. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni tra i partner internazionali, che vedono nell’assenza americana un indebolimento della cooperazione globale in materia di salute.
.@WHO Member States made history in Geneva today by reaching consensus on a proposed #PandemicAccord: https://t.co/hEz66UXlL8
I thank national negotiators for their foresight, commitment and tireless work. Gratitude as well to civil society partners. We look forward to #WHA78… pic.twitter.com/tyab2PVA0Y
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) April 16, 2025
Il trattato sarà presentato per l’adozione all’Assemblea Mondiale della Sanità il 19 maggio. Se ratificato, diventerà legalmente vincolante per i Paesi membri. In un’epoca segnata da divisioni geopolitiche, questo accordo rappresenta un esempio concreto di collaborazione internazionale per affrontare minacce comuni.
Come ha affermato Tedros: “Questo accordo è un investimento per le future generazioni. Per i nostri figli e i nostri nipoti. Con questo quadro di riferimento, lasciamo loro un mondo più sicuro e più sano”.
In un mondo ancora segnato dalle cicatrici del COVID-19, l’accordo dell’OMS offre una speranza concreta per una risposta più equa ed efficace alle future pandemie.