“Anche se volessimo rallentare o invertire la rotta dell’innovazione, non potremmo. Dobbiamo abbracciare l’Intelligenza Artificiale e utilizzarla in modo positivo. Ma serve una guida etica e il ruolo attivo dei governi”. Con queste parole, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, ha aperto i lavori della XXIV Infopoverty World Conference presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
Organizzata da OCCAM, la conferenza di quest’anno ha posto al centro l’impiego dell’IA come strumento di lotta alla povertà, in particolare nel contesto africano, e si è svolta in linea con i principi del Pact for the Future delle Nazioni Unite e del Global Digital Compact.
Barachini ha sottolineato come, nel mondo interconnesso di oggi, sia “fondamentale che i governi promuovano infrastrutture digitali e condizioni che permettano anche alle startup di confrontarsi con le grandi piattaforme internazionali”. Ha inoltre evidenziato la necessità di sostenere il giornalismo come attività profondamente umana, chiamata a confrontarsi con l’IA “con spirito etico e responsabilità”. In un’epoca in cui la disinformazione corre veloce attraverso reti automatizzate, il rischio di manipolazioni e fake news, anche tramite deepfake, è crescente.
Non a caso, il governo italiano ha già approvato un disegno di legge per introdurre un nuovo reato specifico sul deepfake, oggi al vaglio del Parlamento. “Proteggere il diritto d’autore è difendere la base del nostro sistema informativo. Anche altri paesi si stanno muovendo in questa direzione: il Regno Unito verso una visione più europea, e persino la Cina riflette sulla necessità di etichettare i contenuti generati dall’IA”.
Per Barachini, il confronto in sedi multilaterali come l’ONU è oggi più che mai cruciale. “Non c’è luogo migliore per ascoltare diverse prospettive nazionali e trovare un equilibrio sostenibile per il nostro futuro collettivo. Abbiamo bisogno di organizzazioni internazionali forti e di un dialogo globale sulle regole dell’IA”.
Nel suo intervento, il sottosegretario ha anche citato il Piano Mattei come strategia chiave per l’Africa, dove l’IA può offrire strumenti concreti in settori vitali come sanità, agricoltura e formazione. “C’è una grande differenza – ha detto – tra usare l’IA per migliorare la vita dell’umanità e usarla solo per il vantaggio di pochi. L’IA non può sostituire il giudizio umano nelle decisioni più delicate. Deve rafforzare i diritti, non violarli”.
La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di S.E. Marco Romiti, Ministro Consigliere della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU, e di Pierpaolo Saporito, Presidente di OCCAM e del Programma Infopoverty. Nelle sessioni successive, decine di esperti internazionali, tra cui rappresentanti di UNESCO, UN-Habitat, la Banca Mondiale, l’FMI, accademici e imprenditori, hanno esplorato l’impatto dell’IA nei contesti rurali e urbani, nella telemedicina, nel nation-building, e nelle sfide della privacy dei dati.

Particolarmente significativa è stata la Seconda Sessione, dedicata a ridurre il divario digitale tra aree rurali e urbane, con un focus sui progetti ICT in Kenya, Nigeria e Madagascar, dove il “Villaggio ICT” sviluppato da OCCAM è diventato modello pilota. La Terza Sessione ha invece approfondito le applicazioni dell’IA nella telemedicina, con interventi da Weill Cornell, l’Università di Tel Aviv, e altri centri medici d’eccellenza.
Nel pomeriggio, la Quarta Sessione ha affrontato il tema del nation-building, presentando il caso di Haiti come esempio di potenziale implementazione di e-welfare tramite l’IA. La conferenza si è chiusa con una riflessione sul tema “New Global Languages: Rebuilding the Babel Tower?”, con contributi video dal mondo del cinema e dell’educazione digitale, culminando nella proiezione del documentario Ripple Effect di Matthew Modine.
“Per affrontare l’incredibile sfida dell’IA, dobbiamo farla evolvere in armonia con il bene dell’umanità – ha concluso Barachini –. Il panorama globale cambia velocemente, ma credo fermamente nella cooperazione internazionale come modello valido per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi: pace, benessere, prosperità”.
La dichiarazione finale della XXIV Infopoverty World Conference ha riaffermato l’impegno collettivo per un uso etico, inclusivo e umano-centrico dell’intelligenza artificiale, al servizio dello sviluppo sostenibile e della dignità della persona.