Le Nazioni Unite hanno espresso soddisfazione per i recenti colloqui diplomatici tra Russia, Ucraina e Stati Uniti tenutisi in Arabia Saudita, accogliendo con favore l’intesa raggiunta sulla libertà di navigazione e la sicurezza nel Mar Nero, definita “un passo cruciale” per la sicurezza alimentare globale.
In una dichiarazione ufficiale, il portavoce del Segretario Generale António Guterres, Stéphane Dujarric, ha ribadito che i “buoni uffici” del Segretario Generale restano disponibili per sostenere tutti gli sforzi verso una pace duratura in Ucraina.
“Raggiungere un accordo sulla libertà di navigazione nel Mar Nero, per garantire la protezione delle navi civili e delle infrastrutture portuali, rappresenta un contributo fondamentale alla sicurezza alimentare globale e alle catene di approvvigionamento:, ha dichiarato Dujarric. “Ciò riflette l’importanza delle rotte commerciali sia dell’Ucraina che della Federazione Russa per i mercati internazionali”.
Il Segretario Generale ha anche espresso l’auspicio che tali sforzi possano aprire la strada a un cessate il fuoco duraturo e contribuire al raggiungimento di una pace giusta, completa e sostenibile in Ucraina,: “In linea con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni dell’ONU, e nel pieno rispetto dell’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”.
Nel frattempo, la situazione umanitaria in Ucraina continua a deteriorarsi. Lo ha denunciato al Consiglio di Sicurezza Joyce Msuya, Vice Coordinatrice ONU per i soccorsi d’emergenza, segnalando che quasi 13 milioni di persone necessitano di assistenza, ma i fondi stanno diminuendo drasticamente. “I tagli recenti ai finanziamenti stanno già avendo gravi conseguenze, in particolare per donne e ragazze”, ha affermato Msuya. Secondo le stime, almeno 640.000 persone potrebbero perdere l’accesso alla protezione contro la violenza di genere, al supporto psicosociale e a spazi sicuri.
Il piano di risposta umanitaria dell’ONU per il 2025 – dal valore di 2,6 miliardi di dollari – ha finora raccolto solo il 17% dei fondi necessari, con gravi rischi per la continuità degli aiuti. Dal 1° marzo, “non è passato un solo giorno senza attacchi contro i civili”, ha dichiarato Msuya, denunciando morti, feriti e distruzione di infrastrutture in tutto il Paese, dal nord al sud. Le comunità in prima linea affrontano bombardamenti incessanti e scelte impossibili: fuggire in condizioni pericolose, lasciando tutto, o restare rischiando la vita e senza accesso ai servizi essenziali”, ha detto.
Secondo la Missione ONU per il Monitoraggio dei Diritti Umani in Ucraina (UNHRMMU), almeno 12.881 civili sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione su vasta scala russa nel febbraio 2022 – ma il numero reale potrebbe essere molto più alto.
Msuya ha anche denunciato l’impossibilità di raggiungere adeguatamente circa 1,5 milioni di persone nelle aree occupate dalla Russia (Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhya). Inoltre, gli operatori umanitari sono sempre più presi di mira: dall’inizio dell’anno, sette sono rimasti feriti e numerosi beni umanitari sono stati danneggiati. Anche le infrastrutture energetiche, già colpite da attacchi precedenti, continuano a generare una crisi ulteriore. Milioni di persone restano senza accesso affidabile a elettricità, riscaldamento e acqua, mentre l’inverno non accenna a finire.
In conclusione del suo intervento al Consiglio, Msuya ha rivolto tre richieste fondamentali alla comunità internazionale: il rispetto del diritto umanitario per proteggere i civili, un sostegno finanziario costante per mantenere attivi gli aiuti e nuovi sforzi diplomatici per porre fine al conflitto.
“Questa guerra deve finire:, ha ribadito. :Le necessità umanitarie devono essere al centro di ogni discussione su pause nei combattimenti o su un accordo a lungo termine”.