Elon Musk, secondi fonti del “New York Times”, ha incontrato lunedì a New York l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite in una sessione che due funzionari iraniani hanno descritto come una discussione su come disinnescare le tensioni tra Iran e Stati Uniti.
Le fonti iraniane hanno affermato che l’incontro tra Musk e l’ambasciatore Amir Saeid Iravani è durato più di un’ora e si è svolto in un luogo segreto. Gli iraniani, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno descritto l’incontro come “positivo” e “una buona notizia”.
Ovviamente Musk è andato all’incontro come stretto consigliere del presidente eletto Donald Trump che lo ha appena nominato a capo del “DOGE”, il dipartimento creato ad hoc per lui e in cui l’uomo più ricco del mondo sarà condirettore di una nuova agenzia governativa per l’efficienza federale (quindi tagli drastici alle spese e servizi federali). In questo caso, però, si tratta di una missione politica estera che Musk avrebbe svolto in gran segreto.
Alla domanda se ci sia stato questo incontro, Steven Cheung, direttore delle comunicazioni di Trump, ha dichiarato al “New York Times”: “Non commentiamo le notizie di incontri privati che si sono verificati o meno”. Musk, interpellato sempre dal “New York Times”, non ha risposto a una richiesta di commento.
Karoline Leavitt, portavoce della transizione per l’amministrazione entrante Trump-Vance, ha dichiarato in un comunicato: “Il popolo americano ha rieletto presidente Trump perché ha fiducia che guiderà il nostro Paese e ripristinerà la pace attraverso la forza in tutto il mondo. Quando tornerà alla Casa Bianca, intraprenderà le azioni necessarie per fare proprio questo”.
Musk da qualche giorno si è trasferito in Florida trascorrendo quasi tutto il tempo nella residenza di Trump. Appare ormai come il “consigliere” più ascoltato di Trump. Già la scorsa settimana, durante una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, il presidente eletto passò il telefono a Musk, in ricordo anche del ruolo chiave da lui svolto con i suoi satelliti nel fornire la comunicazione internet all’Ucraina nella guerra con la Russia.
Durante il suo primo mandato, Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nucleare del 2015 tra l’Iran e le potenze mondiali, definendolo “un orribile accordo unilaterale che non avrebbe mai dovuto essere concluso”, e ha imposto dure sanzioni economiche al petrolio iraniano.Trump ha anche ordinato l’assassinio del generale iraniano, Qassim Suleimani, in Iraq nel 2020. Il governo iraniano ha promesso di vendicare l’uccisione di Suleimani e ufficiali federali degli USA hanno affermato in un atto giudiziario consegnato la scorsa settimana, che l’Iran avrebbe complottato per assassinare Trump prima delle elezioni.
In Iran però è cambiato molto negli ultimi mesi e il nuovo presidente, Masoud Pezeshkian, sembra più favorevole a tentare nuovi negoziati, per ottenere la revoca delle sanzioni da Trump.
Appena giovedì, in un post su X, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, aveva dichiarato: “Le differenze possono essere risolte attraverso la cooperazione e il dialogo. Abbiamo deciso di procedere con coraggio e buona volontà. L’Iran non ha mai lasciato il tavolo delle trattative sul suo programma nucleare pacifico”. Araghchi ha fatto questi commenti dopo un incontro a Teheran con Rafael Grossi, il capo dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite.
Anche Trump sarebbe interessato ad un tentativo di riaprire il dialogo con gli iraniani? Uno dei funzionari iraniani ha detto al NYT che è stato Musk a richiedere l’incontro e che è stato l’ambasciatore iraniano ha scegliere il luogo.
I funzionari iraniani “fonti” del New York Times, hanno affermato che l’incontro con Musk ha fornito una soluzione alternativa per l’Iran, permettendogli di evitare di sedersi direttamente con un funzionario americano. Un funzionario del ministero degli Esteri iraniano ha affermato che l’ambasciatore Iravani ha detto a Musk durante l’incontro che avrebbe dovuto ottenere un’esenzione dalle sanzioni dal Tesoro e portare alcune delle sue attività a Teheran.
La missione dell’Iran presso le Nazioni Unite ha affermato che non commenterà pubblicamente l’incontro.