L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha rivelato giovedì ai giornalisti a New York che “si prevede che il numero di persone che soffrono di livelli catastrofici di fame raddoppierà nei prossimi mesi e che il rischio di carestia persiste in tutta Gaza”, aggiungendo che “questa crisi è principalmente la conseguenza delle decisioni prese dalle autorità israeliane”.
Dopo la presentazione del suo rapporto annuale all’Assemblea generale, durante una conferenza stampa, Türk ha affermato che “la fame dei civili come metodo di guerra è proibita dal diritto internazionale umanitario. Costituisce un crimine di guerra. In quanto potenza occupante, Israele ha gli obblighi specifici previsti dal diritto umanitario internazionale di portare a Gaza i generi alimentari, le forniture mediche e altri articoli necessari e di facilitare gli aiuti umanitari con tutti i mezzi a sua disposizione”.
Quindi ha aggiunto: “ci sono notizie secondo cui le forze israeliane stanno impedendo l’accesso degli aiuti umanitari al nord, esacerbando i già disperati bisogni umanitari e medici”, avvertendo che gli ordini di evacuazione di Israele “sembrano progettati per isolare completamente il nord di Gaza dal resto del territorio, mentre i bombardamenti e altri attacchi continuano”.
Passando al Libano, l’Alto Commissario ha affermato che “gli attacchi quotidiani israeliani sugli edifici residenziali nelle aree urbane stanno mietendo un prezzo spaventoso tra i civili, con un numero significativo di vittime, distruzione e sfollamento”, mentre “Hezbollah continua anche a lanciare razzi su Israele, dove molte migliaia di persone sono sfollati dalle loro case”. Turk ha sottolineato che il rischio di un vero e proprio conflitto regionale “resta molto alto, che potrebbe inghiottire la vita e i diritti umani di milioni di persone”, e ha aggiunto che “l’illogica dell’escalation deve finire”.
Türk ha parlato anche della guerra in Ucraina, dicendo che “a quasi 1000 giorni dall’invasione su vasta scala della Russia, continuiamo a vedere una terribile devastazione caratterizzata da ricorrenti violazioni dei diritti umani e crimini di guerra”, e ha osservato che luglio 2024 è stato il mese più mortale per i civili in Ucraina dall’inizio della guerra: “Con gli attacchi in corso alle infrastrutture energetiche cruciali, temo per gli ucraini il prossimo inverno”.
Sulla situazione in Sudan, Türk ha affermato che “le parti in guerra, i gruppi affiliati e gli attori regionali continuano a competere per l’influenza e il potere, costringendo l’incredibile cifra di 10 milioni di persone ad abbandonare le proprie case e lasciando più di 25 milioni di persone a soffrire la fame acuta… La situazione è disperata e ci sono prove della commissione di crimini di guerra e di altri crimini atroci”.
Quindi Türk ha concluso: “quando il mio ufficio suona un campanello d’allarme, come abbiamo fatto per molti anni per tutte le situazioni che ho citato sopra, la comunità internazionale deve ascoltare e agire per evitare la catastrofe”.
I giornalisti hanno chiesto all’alto Commissario per i diritti umani cosa pensasse della morte del leader di Hamas Sinwar da parte d’Israele, ma Türk (la notizia ancora non era confermata) non ha voluto commentare.

La conferenza stampa è stata chiusa con ancora molti giornalisti rimasti con le braccia alzate per le domande. La portavoce di Türk, Ravina Shamdasani ha detto di mandare via e-mail le domande. Noi lo abbiamo fatto e qui sotto avete la domanda con la risposta della portavoce dell’alto commissario per i diritti umani dell’ONU.
Domanda – Lei ha affermato: “Il modo in cui una società tratta i suoi più vulnerabili è un indicatore chiave del progresso”. I migranti rientrano sicuramente nella categoria dei più vulnerabili. Come giudica nell’ultimo anno le politiche verso i migranti dei Paesi europei all’interno dell’Ue? E come pensa che i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump e Kamala Harris, stiano affrontando la questione? Dove teme di più che il rispetto dei diritti umani dei migranti possa essere in pericolo?
“È vero che i migranti rientrano spesso nella categoria dei più vulnerabili – e purtroppo sono inclini a diventare capri espiatori da parte dei politici che cercano di distrarre le persone dai problemi reali che si trovano ad affrontare. Nel suo discorso al Consiglio per i diritti umani il mese scorso, l’Alto Commissario ha esortato gli elettori a chiedersi:
‘Quale piattaforma politica o candidato lavorerà per i diritti umani di tutti? Quale promuoverà le pari opportunità e si impegnerà a promuovere economie che offrano lavoro dignitoso per una retribuzione dignitosa? Quali partiti politici hanno i diritti umani e la solidarietà come parte della loro visione, invece di indebolirli E invito tutti gli elettori a vigilare. Diffidate dalle voci stridule, dagli “uomini forti” che ci gettano luccichii negli occhi, offrendo soluzioni illusorie che negano la realtà. Come ho detto prima, sappi che quando un gruppo viene scelto come capro espiatorio per i mali della società, un giorno il tuo potrebbe essere il prossimo.”
Per quanto riguarda le politiche per regolare la migrazione, l’esperienza dimostra che le politiche e le pratiche volte a limitare la migrazione spesso rendono i migranti e i rifugiati più vulnerabili alle violazioni e agli abusi dei diritti umani. Gli Stati devono garantire che le loro politiche – e qualsiasi partenariato internazionale che affronti i fattori strutturali che costringono le persone a spostarsi – siano fondate sui loro obblighi ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani”.