Venerdì le forze di pace delle Nazioni Unite sono state prese di mira per il secondo giorno consecutivo in Libano, nel contesto dell’intensificarsi dei bombardamenti israeliani su Beirut e nelle aree meridionali, insieme ai continui attacchi missilistici di Hezbollah contro Israele.
La Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha riferito che due caschi blu sono rimasti feriti “dopo due esplosioni” vicino a una torre di osservazione. Giovedì, un paio di soldati della Missione erano rimasti feriti “dopo che un carro armato Merkava dell’IDF ha sparato con la sua arma verso una torre di osservazione presso il quartier generale dell’UNIFIL a Naqoura, colpendola direttamente e facendoli cadere”.
Statement:
This morning, UNIFIL’s Naqoura headquarters was affected by explosions for the second time in the last 48 hours.
— UNIFIL (@UNIFIL_) October 11, 2024
Questi incidenti mettono nuovamente a serio rischio le forze di pace delle Nazioni Unite, che prestano servizio nel sud del Libano su richiesta del Consiglio di Sicurezza ai sensi della risoluzione 1701 (2006).
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha definito il fuoco israeliano una “violazione del diritto internazionale umanitario”.
Venerdì, al termine del vertice Med9 a Cipro, in una dichiarazione congiunta Italia, Francia e Spagna “in qualità di nazioni che da tempo contribuiscono all’Unifil e di partner del Libano e di Israele” hanno espresso “sdegno e condanna” per quella che hanno definito “attacchi ingiustificabili” che devono “cessare immediatamente”. La premier italiana Giorgia Meloni, li ha definiti “inaccettabili” e ha parlato della “decisa protesta” del governo italiano “con le autorità israeliane”.
Gli attacchi israeliani alle truppe Unifil al confine con il Libano, provocano una reazione anche dal maggiore alleato dello Stato ebraico, gli Stati Uniti. Prima era stato il ministro della Difesa, Lloyd Austin, a chiedere all’omologo israeliano Yoav Gallant di garantire la sicurezza delle forze Onu schierate nel territorio cuscinetto. Poi è venuto il turno del Presidente Joe Biden, che chiederà “assolutamente e con certezza” a Israele di cessare di mettere a rischio i Caschi Blu dell’Unifil in Libano. Biden lo ha assicurato nel corso di una conferenza stampa.
Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu Unifil, intervistato da Bruno Vespa a Cinque Minuti su Rai, ha detto: ”Gli incidenti di oggi che hanno ferito anche seriamente uno dei peacekeeper della missione devono essere ancora indagati, stiamo cercando di vedere quali sono state le dinamiche. Quelli di ieri sicuramente sono stati attacchi deliberati contro la missione, con altri due peacekeeper indonesiani feriti. Quello di oggi è un altro grave incidente perché è stato all’interno della sede centrale della missione a Naqoura, in una posizione ben conosciuta da tutti quanti e a 100-200 metri dall’ospedale della missione che è all’interno del campo”. “Noi abbiamo deciso di rimanere. Ci è stato chiesto giorni fa e diverse volte di lasciare alcune posizioni molto vicine alla linea blu – ha aggiunto Tenenti -. Abbiamo deciso di rimanere, c’é un accordo con i tutti i paesi e anche con il Consiglio di Sicurezza siamo qui perché dobbiamo svolgere il nostro mandato anche se al momento è molto, molto difficile. Si rimane in tutte le posizioni”.
Intanto l’esercito israeliano ha “espresso la sua profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo” e ha dichiarato che sta “conducendo un esame approfondito al più alto livello di comando per stabilire i dettagli dell’accaduto”. Successivamente IDF ha affermato di aver sparato contro una “minaccia” vicina alla posizione dell’UNIFIL e ha accusato Hezbollah di aver messo “deliberatamente” in pericolo i peacekeeper. Ieri l’ambasciatore israeliano all’ONU Danny Danon aveva dichiarato ai giornalisti che l’IDF aveva avvertito i caschi blu dell’UNIFIL di allontanarsi 5 km a Nord per evitare rischi ma che il “consiglio” era stato ignorato. Nelle stesse ore il governo italiano, tramite i ministri della Difesa Guido Crosetto e degli Esteri Antonio Tajani, aveva ribadito che l’Italia “non prende ordini da Israele” ma che le qualunque decisione sarebbe stata presa in ambito ONU.
#Israel Ambassador at the @UN: “We told @UNIFIL_ to move North…”
I asked Amb. @dannydanona question on today’s IDF attack against #Unifil peacekeepers…@IsraelinUN @ItalyUN_NY @LebanonUN #Libanohttps://t.co/SPI9nrRzf8 via @YouTube— Stefano Vaccara (@StefanoVaccara) October 10, 2024
Intanto da fonti della Farnesina si viene a sapere che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato nuovi messaggi al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e anche al capo dello Stato Isaac Herzog per confermare che per l’Italia questi attacchi “sono totalmente inaccettabili”. Sempre secondo le fonti il ministro ha scritto ai suoi interlocutori: “Sappiamo che la situazione sul terreno sta diventando molto complicata, ma crediamo che il vostro Governo prenderà ogni misura necessaria per evitare ogni possibilità di nuovi attacchi di questo tipo”. Il ministro Katz avrebbe garantito “ogni sforzo possibile per evitare di danneggiare Unifil”. Lo stesso capo dello Stato israeliano Isaac Herzog ha garantito di occuparsi direttamente della questione con il governo del suo paese. Tajani ha chiesto al governo israeliano una inchiesta e comunque le scuse per i danni provocati nei giorni scorsi. Le fonti della Farnesina dicono che le prossime ore saranno decisive per ricevere chiarimenti e indicazioni cruciali da parte del governo di Israele.
Venerdì al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite c’è stata anche una dichiarazione di condanna da parte dei dieci membri eletti del Consiglio di Sicurezza per gli attacchi contro l’UNIFIL.
Press Statement of the Elected Members of the #UNSC after the attacks on a number of @UNIFIL_ positions.
🇩🇿 🇪🇨 🇬🇾 🇯🇵 🇲🇹 🇲🇿 🇰🇷 🇸🇱 🇸🇮 🇨🇭 pic.twitter.com/CzPmYLmGv0
— Slovenia to the UN (@SLOtoUN) October 11, 2024
Col continuare degli attacchi israeliani su Beirut dopo tre settimane di guerra tra l’esercito israeliano e Hezbollah, il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto alle Nazioni Unite di adottare una risoluzione per un “cessate il fuoco totale e immediato”. E’ la terza volta che l’esercito israeliano prende di mira direttamente la capitale Beirut concentrando i suoi attacchi sui sobborghi meridionali, roccaforte di Hezbollah.
Il tutto avviene mentre Hezbollah e altri gruppi armati continuano a lanciare razzi contro Israele, provocando le prime vittime civili nel nord dall’ultima escalation delle ostilità tra Israele e Libano il mese scorso.
Le forze di pace delle Nazioni Unite hanno sede nel sud del Libano per sostenere il ritorno alla stabilità nell’ambito di un mandato del Consiglio di Sicurezza del 2006. Qualsiasi attacco deliberato contro le forze di pace costituisce una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, ha affermato l’UNIFIL.