Intervento sabato all’assemblea generale dell’Onu del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che poì ha risposto alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa al Palazzo di Vetro durata un’ora e mezza.
Nel suo discorso per UNGA79 il rappresentante della Russia ha messo in guardia contro il coinvolgimento di altri nella guerra in Ucraina, avvertendo del pericolo di “provare a combattere per la vittoria contro una potenza nucleare”. Poi ha anche detto che “Usa e Regno Unito preparano l’Europa a un’avventura suicida contro la Russia”.
Lavrov ha detto che la Russia resta pronta al dialogo, “ma l’arroganza dell’Occidente nei confronti di Mosca sta distruggendo l’idea stessa di cooperazione”. “Non ci stiamo chiudendo al dialogo con l’Occidente”, ha detto. A luglio, ha ricordato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto un dibattito aperto, su proposta della Russia, sulla questione della costruzione di un ordine mondiale più equo e stabile. “Riteniamo importante continuare la discussione sia all’ONU che in altre sedi”, ha affermato Lavrov. Tuttavia, “il livello senza precedenti di arroganza e aggressività della politica occidentale nei confronti della Russia non sta solo distruggendo l’idea stessa di cooperazione globale promossa dal segretario generale [ONU], ma sta anche bloccando sempre di più il funzionamento dell’intero sistema di governance globale, incluso il Consiglio di sicurezza”, ha affermato Lavrov. “Questa non è una nostra scelta, non sarà nostra responsabilità per le conseguenze di un percorso così pericoloso. A meno che l’Occidente non si fermi, il pesante pedaggio sarà pagato da tutti”, ha affermato Lavrov. Il Cremlino apprezza il “sincero desiderio di un’intera schiera di nostri partner di promuovere, con le migliori intenzioni, le iniziative per mediare” una soluzione della situazione in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri russo. “Apprezziamo il loro costruttivo orientamento ai risultati, a differenza della ‘formula di pace’ senza uscita del presidente ucraino Vladimir Zelensky”, ha sostenuto Lavrov. I partner della Russia dovrebbero però tenere conto delle “vere cause della situazione attuale”, ha affermato. “Senza la loro eliminazione non si potrà raggiungere una pace giusta, basata sulla Carta delle Nazioni Unite”, ha concluso.

Nel discorso il ministro degli Esteri russo ha dichiarato anche di essere preoccupato per “l’assassinio politico” del leader del gruppo libanese Hezbollah in un bombardamento israeliano. “Estremamente allarmanti sono i metodi di assassinio politico che sono diventati quasi una pratica di routine, come è accaduto di nuovo ieri a Beirut”, ha detto il ministro russo.
Lavrov ha anche criticato il recente attacco in Libano con l’esplosione di migliaia di dispositivi portatili. “Un altro chiaro esempio di metodi terroristici per raggiungere obiettivi politici è il disumano attacco in Libano in cui la tecnologia civile è stata trasformata in un’arma mortale. Questo crimine deve essere indagato immediatamente”, ha dichiarato Lavrov.
Secondo Lavrov, gli Stati Uniti non potevano ignorare che un simile “attacco” fosse in preparazione in Libano. “Capiamo che gli americani negano sempre tutto e faranno di tutto per nascondere i fatti che sono venuti alla luce”. Il capo della diplomazia russa ha anche chiesto la fine delle ostilià a Gaza. “Non ci può essere alcuna giustificazione per gli atti di terrorismo, le cui vittime sono stati gli israeliani il 7 ottobre dello scorso anno”, ha affermato, aggiungendo però che questa tragedia viene ora utilizzata per punire tutti i palestinesi, “provocando una catastrofe umanitaria senza precedenti”. “L’uccisione di civili palestinesi con armi statunitensi deve cessare immediatamente”, ha sottolineato Lavrov. Ha anche chiesto di garantire la consegna di forniture umanitarie alla Striscia e di organizzare il ripristino delle sue infrastrutture. Sempre rispondendo ai giornalisti, Lavrov ha detto che Israele vuole “una scusa” per un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto in Medio Oriente, “provocando in ogni modo l’Iran ed Hezbollah”, mentre Teheran si sta comportando in modo responsabile.

Tornando al conflitto tra Russia e Ucraina, durante la conferenza stampa, rispondendo ad una domanda su Donald Trump che durante il recente incontro a New York con Zelensky aveva ribadito che con lui alla Casa Bianca farebbe finire la guerra in Ucraina rapidamente, Lavrov ha ribadito che “saremmo molto soddisfatti se qualcuno riuscisse a trovare una soluzione alla crisi. Ma c’è una sola soluzione, ossia sradicare le cause alla radice della situazione e sono ben note. La Nato continua a espandersi, e poi non sono stati rispettati gli obblighi riguardo al fatto che nessun paese deve raggiungere la sua sicurezza a spese della sicurezza di un altro stato”.
Lavrov, sempre rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto che “ogni volta che un accordo con la Russia viene minato, l’Ucraina diventa più piccola. “Se nell’aprile del 2022 fosse stato attuato l’accordo raggiunto dai negoziatori a Istanbul, Kiev avrebbe preservato parte del Donbass”, ha aggiunto.
A chi gli chiedeva cosa pensasse del coinvolgimento di Cina e Brasile per avanzare un piano di pace, Lavrov ha replicato che i due paesi “non hanno ancora alcun piano d’azione sull’Ucraina” precisando che le loro sono solo dichiarazioni d’intenti.
Ad un certo punto, durante la conferenza stampa è arrivata anche la domanda sulla proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza con un allargamento a nuovi membri permanenti, portandoli ad un totale di 11 dagli attuali 5. Lavrov ha replicato dicendo che “non abbiamo mai discusso proposte simili” e che la Russia accoglierebbe positivamente un allargamento con dei seggi permanenti per l’America latina e l’Africa, ma non sarebbe mai d’accordo a più seggi permanenti “per l’Europa o il Giappone”. Insomma la proposta degli USA presentata dall’Ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield solo dieci giorni fa, come previsto, appare sempre più isolata.