A margine della 79esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il dottor Mauro Pantaleo, CEO e fondatore di Biovitae, una start up focalizzata sullo sviluppo di brevetti nell’ambito del controllo e della prevenzione delle infezioni, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Ripensare la nostra risposta alla resistenza antimicrobica (AMR)” in collaborazione con HEALTH INNOVATION EXCHANGE – HIEx e PATH, fra le più grandi organizzazioni no-profit per la ricerca. Sono stati invitati a partecipare esperti del settore, innovatori e ministri della Salute, come l’On. Patricia Scotland KC, Segretaria Generale del Commonwealth.
“L’obiettivo – ha spiegato il dottor Pantaleo – è ripensare l’approccio per contrastare la resistenza all’antibiotico perché oggi si può morire anche di una banale infezione. I batteri non rispondono più alle cure: hanno sviluppato nuove forme in grado di rendere le molecole antibiotiche inefficaci”. Questo è dovuto al fatto che non scompaiono.
Secondo il dottore, siamo nella fase post-antibiotica, in cui i farmaci antibatterici, che sono stati una pietra miliare nella storia della medicina, hanno fatto il loro tempo. Le infezioni causate da AMR contribuiscono a 1,27 milioni di persone all’anno, di cui circa il 20% ha meno di cinque anni. Entro il 2050, questo dato potrebbe aumentare a 10 milioni all’anno. L’aspettativa di vita media potrebbe diminuire di un anno e mezzo entro il 2035, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quindi è fondamentale trovare una nuova strada, che non escluda gli antibiotici, ma che prevenga le infezioni. “Noi vorremmo affrontare gli AMR con un approccio One Health – ha dichiarato il dottor Pantaleo. – Non possiamo pensare di curare gli esseri umani provocando danni al pianeta e agli animali. L’interconnessione tra il cambiamento climatico e la salute è un dato di fatto, uno impatta sull’altra. Abbiamo bisogno di un modello che tenga conto di come i batteri vivono l’ecosistema e come si possano contrastare con delle soluzioni che siano flessibili e vicine a quelle naturali”.
Il laboratorio di Biovitae ha creato una tecnologia, una luce impiagate nelle case, che replica le frequenze dello spettro solare, perché il Sole ha un’azione disinfettante. Quindi è efficace su qualsiasi tipo di fungo, “senza creare effetti collaterali – ha commentato il dottor Pantaleo. – Di fatto, non distrugge i batteri, ma regolarizza la carica microbica. Sapendo che buoni e cattivi convivono nello stesso spazio, la luce uccide i secondi e permette ai primi di svilupparsi. Quindi il nostro sistema immunitario, che apprende continuamente come contrastare un’infezione batterica virale, si rafforza e si bilancia”.
Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (tra cui l’HLM sulla resistenza antimicrobica nel 2016) e le conferenze ministeriali globali di alto livello sulla resistenza antimicrobica hanno portato a iniziative come il Piano d’azione globale e il Fondo fiduciario multipartner per la resistenza antimicrobica.
L’incontro si inserisce in un ciclo di conferenze. La prima è stata organizzata durante l’assemblea della OMS a Ginevra, lo scorso maggio. Infine, la terza e ultima in programma dovrebbe essere fissata per il Fourth Global High-level Ministerial Meeting sulla resistenza microbiotica a Riad, in Arabia Saudita.