Fino a non tanto tempo fa la Libia veniva considerata, dai piani alti della Farnesina, il problema principale della politica estera italiana. Con la guerra tra Russia e Ucraina che non accenna a placarsi e il conflitto in Medio Oriente ormai fuori controllo, la questione libica sembra sparita dal radar delle crisi, se non in riferimento al contenimento di ondate di migranti che, a fasi alterne, i trafficanti di essere umani creano nel Mediterraneo. Ma che la Libia rimanga se non più “il”, sicuramente una delle preoccupazioni al top dell’agenda della politica estera di qualunque governo si alterni a Roma, emerge chiaramente dalla riunione ad hoc avvenuta ai margini dei lavori della 79esima Assemblea Generale dell’ONU che proprio l’Italia, con gli Stati Uniti, hanno presieduto.
Alla fine una dichiarazione congiunta della co-presidenza è stata rilasciata dai governi degli Stati Uniti e dell’Italia in occasione della riunione degli alti funzionari avvenuta al Palazzo di Vetro di New York e diffusa in sette punti che qui riproduciamo sotto.
Italy co-chaired with the United States a Senior Officials Meeting on the margins of #UNGA79 to revitalize support for the political process in #Libya and to reaffirm the strong support of the international community to the country’s sovereignty, independence and national unity.… pic.twitter.com/qtRhncAEtR
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) September 27, 2024
1. Su iniziativa di Italia e Stati Uniti (i co-presidenti), alti funzionari rappresentanti di Algeria, Egitto, Francia, Germania, Italia, Marocco, Qatar, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti d’America si sono riuniti a margine della settimana di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per discutere dello stallo politico e delle sempre più profonde divisioni in Libia.
2. I co-presidenti hanno riaffermato il forte sostegno della comunità internazionale alla sovranità, all’indipendenza, all’integrità territoriale e all’unità nazionale della Libia.
3. I co-presidenti hanno accolto con favore il briefing del funzionario in carica dell’UNSMIL Stephanie Koury, che ha aggiornato i partecipanti sugli sforzi in corso della missione per facilitare un dialogo significativo tra le parti libiche al fine di invertire la frammentazione istituzionale e procedere verso una stabilità sostenibile, ponendo fine all’attuale situazione transitoria periodo e concordando una tabella di marcia credibile verso elezioni presidenziali e parlamentari libere, giuste, trasparenti e inclusive basate su un accordo politico inclusivo e leggi elettorali praticabili.

4. I co-presidenti hanno elogiato i progressi facilitati dall’UNSMIL nel consentire ai partiti libici di raggiungere un compromesso sulla nomina della nuova leadership della Banca Centrale della Libia (CBL), come passo cruciale per affrontare le ripercussioni negative per l’economia nazionale del recente crisi. Hanno sottolineato la continua necessità di una solida attuazione di questo accordo per ristabilire una leadership competente e credibile presso la CBL, garantendo trasparenza e responsabilità e consentendo alla CBL di adempiere al proprio mandato e alle proprie funzioni principali. Hanno espresso pieno sostegno all’UNSMIL nell’assistere le parti libiche ad attuare l’accordo annunciato il 25 settembre.
5. I co-presidenti hanno ricordato che le risorse petrolifere della Libia sono a beneficio di tutti i libici e hanno esortato tutte le parti libiche a consentire la piena ripresa della produzione petrolifera senza interruzioni, interferenze o politicizzazione, nonché a garantire che le entrate derivanti dal petrolio e dal gas siano gestiti in modo trasparente, equo e responsabile con un’efficace supervisione libica.
6. I co-presidenti hanno rinnovato il loro pieno sostegno all’accordo di cessate il fuoco del 23 ottobre 2020, compreso l’appello al ritiro immediato dei mercenari dalla Libia, e hanno accolto con favore gli impegni della commissione militare congiunta 5+5 e dei due capi di stato maggiore nei confronti riunificazione delle istituzioni militari e di sicurezza libiche.
7. In questo contesto, i co-presidenti hanno accolto con favore il sostegno dei partecipanti al rafforzamento del coordinamento della sicurezza e della condivisione delle informazioni tra le forze di sicurezza libiche in tutto il paese, anche nel quadro degli sforzi volti a rafforzare le capacità antiterrorismo e di sicurezza delle frontiere del paese.