Poche ore prima che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy parlasse all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, c’era stata martedì sera una riunione del Consiglio di Sicurezza a livello ministeriale dedicata all’Ucraina, in cui è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.
Il presidente ucraino Zelenskiy martedì al Consiglio di sicurezza ha detto che la guerra tra Russia e Ucraina non può essere calmata solo con i colloqui, ma che Mosca deve essere costretta alla pace. Zelenskiy ha cercato il sostegno dei leader occidentali per quello che definisce un “piano di vittoria” per porre fine alla guerra iniziata quando la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala del suo Paese nel febbraio 2022.

Zelenskiy ha detto che un giorno la guerra finirà, ma non perché “qualcuno si è stancato della guerra” o attraverso uno scambio con il presidente russo Vladimir Putin, in riferimento alla proposta che l’Ucraina ceda alcuni territori sequestrati dalla Russia per risolvere il conflitto. Zelenskiy ha affermato anche che se il suo piano sarà sostenuto dall’Occidente, avrà un ampio impatto su Mosca, compreso un impatto psicologico che potrebbe aiutare a costringere Putin a porre fine alla guerra diplomaticamente.
Zelenskiy ha finora sul suo piano di vittoria detto pochissimo, tranne che fungerebbe da ponte verso un secondo vertice di pace guidato dall’Ucraina che Kiev vuole tenere e a cui invitare la Russia entro la fine dell’anno.
L’ambasciatore russo all’ONU Vassily Nebenzia è intervenuto all’incontro per respingere l’ospitalità concessa a Zelenskiy da parte del consiglio di 15 membri. “I paesi occidentali non hanno potuto fare a meno di avvelenare ancora una volta l’atmosfera, cercando di riempire il tempo di trasmissione con la banale questione ucraina”, ha detto Nebenzia riferendosi all’incontro.
Alla riunione si sono scontrati anche i ministri degli Esteri di Cina e Stati Uniti. “La Corea del Nord e l’Iran non sono gli unici ad aiutare e incoraggiare la Russia”, ha detto al Consiglio il segretario di Stato americano Antony Blinken. “La Cina – un altro membro permanente di questo consiglio – è il principale fornitore di macchine utensili, microelettronica e altri articoli che la Russia sta utilizzando per ricostruire, rifornire, potenziare la sua macchina da guerra e sostenere la sua brutale aggressione”.
We meet more than two and a half years since Russia launched the full-scale invasion of Ukraine, shredding the core principles of the UN Charter – sovereignty, territorial integrity and independence
– Antony Blinken, US Secretary of State pic.twitter.com/p6j1RWOP63— UN News (@UN_News_Centre) September 24, 2024
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha respinto le accuse degli Stati Uniti secondo cui il sostegno di Pechino alla Russia le avrebbe consentito di continuare la sua guerra in Ucraina. “Desidero chiarire che sulla questione ucraina, qualsiasi mossa volta a trasferire la responsabilità sulla Cina, o ad attaccare e diffamare la Cina, è irresponsabile e non porterà da nessuna parte”, ha detto al Consiglio.

Prima era intervenuto anche il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, che ha messo in guardia i contendenti dall’evoluzione delle ultime settimane, perché “abbiamo assistito a una recrudescenza di retorica incendiaria e di incidenti intorno ai siti nucleari, in particolare presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia e, in modo allarmante, presso la centrale nucleare di Kursk nella Federazione Russa”.
Quindi Guterres si è congratulato “con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, inclusa la sua presenza critica nei siti nucleari dell’Ucraina, per contribuire a garantire la sicurezza nucleare”. Il Segretario Generale dell’ONU ha esortato “tutte le parti ad agire in modo responsabile ed evitare qualsiasi dichiarazione o azione che potrebbe destabilizzare ulteriormente una situazione già incendiaria”.
The longer this tragic war continues, the greater the risk of escalation and spillover
– Secretary-General António Guterres at #SecurityCouncil, 24 Sep ’24 pic.twitter.com/fiQPMAx7V8— UN News (@UN_News_Centre) September 24, 2024
Infine, a due anni e mezzo dall’invasione dell’Ucraina, in cui sono stati uccisi più di 11.000 civili, Guterres ha detto che “più a lungo continua questa tragica guerra, maggiore è il rischio di un’escalation e di ricadute”. E questo “non solo avrebbe un impatto sulla regione, ma approfondirebbe ulteriormente le tensioni e le divisioni globali, in un momento in cui il nostro mondo ha un disperato bisogno di maggiore cooperazione e azione collettiva”. Quindi, Guterres ha lanciato il suo ultimo appello: “Dobbiamo fermare la sofferenza e spezzare il ciclo della violenza – per il bene del popolo ucraino, del popolo russo e del mondo… Oggi, anche se le prospettive di pace possono sembrare lontane, sono ispirato dai crescenti appelli al dialogo. Intensifichiamo quindi i nostri sforzi per cercare la pace in Ucraina – una pace giusta, globale e sostenibile, in linea con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Assemblea Generale”.

Alla riunione c’è stato anche l’intervento del vicepremier e ministro degli Esteri Italiano Antonio Tajani, che ha parlato in inglese, francese e spagnolo (tre delle sei lingue ufficiali dell’’ONU). “Il governo italiano guidato dalla premier Giorgia Meloni ha espresso in molte occasioni, anche in quest’aula, la nostra chiara posizione sull’aggressione russa all’Ucraina. L’Italia è al fianco dell’Ucraina con l’obiettivo di una pace giusta. Siamo al fianco di un popolo invaso, che combatte per difendere la sua libertà e sovranità. Si tratta di una priorità fondamentale” ha detto Tajani, aggiungendo che “sostenere la difesa di Kiev è fondamentale. Proteggere le sue infrastrutture è fondamentale. Il nostro sostegno è focalizzato sulla difesa dei territori ucraini”.
Poi il ministro degli Esteri italiano ha ribadito che “non siamo in guerra con la Russia, il nostro obiettivo è portare la Russia e l’Ucraina al tavolo dei negoziati per una pace giusta. Vogliamo dare tempo e spazio alla pace”. Tajani ha poi espresso “piena solidarietà al governo e al popolo ucraino per gli attuali intensi attacchi russi alle infrastrutture energetiche. L’inverno è alle porte. Siamo molto preoccupati per la situazione e riaffermiamo il nostro sostegno all’Ucraina e al suo settore energetico”, ha aggiunto Tajani ricordando quindi le “importanti donazioni” del governo italiano per superare l’inverno, a partire dai generatori.