L’Ufficio dei servizi di Supervisione Interna delle Nazioni Unite (OIOS) ha comunicato il primo riscontro dell’inchiesta sui 19 membri del personale dell’Agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA) indagati con l’accusa di aver aiutato Hamas nell’attacco del 7 ottobre contro Israele.
Nove persone, in particolare, “potrebbero essere state coinvolte” e saranno ulteriormente esaminate. Intanto sono state licenziate dall’Agenzia. Il portavoce del Segretario Generale Farhan Haq ha riferito che sono tutti uomini, otto sono ancora vivi e non sono stati messi in custodia cautelare. Non ha fornito altri dettagli su ciò che potrebbero aver fatto, ma ha dichiarato che “qualsiasi partecipazione all’attacco del 7 ottobre è un grave tradimento del tipo di lavoro che siamo tenuti a fare per conto del popolo palestinese”.
Dei restanti dieci casi, su uno non sono state ottenute testimonianze. Per le altre nove persone “le prove raccolte dall’OIOS non era sufficienti – ha riferito Haq. – A tempo debito saranno adottate misure appropriate”, da parte del Segretario Generale Antonio Guterres e poi da UNRWA – OIOS non ha l’autorità di iniziare azioni legali, ma fornisce solo informazioni.
Per il momento non sono stati rilasciati documenti ufficiali dell’inchiesta – lo stesso portavoce ha dichiarato di aver ricevuto solo la comunicazione da parte dell’Ufficio di Supervisione Interna e di doversi attenere a quella. Un secondo comunicato chiarisce che “le indagini sono un processo analitico e legale, ma non penale, volto solo a consentire di concludere se sono state violate le leggi interne dell’Agenzia”. L’inchiesta ha comportato: “visite in Israele per colloqui con funzionari israeliani e per ricevere ed esaminare le informazioni in possesso delle autorità di Gerusalemme; viaggi in Amman per ottenere le testimonianze dell’UNRWA rilevanti, comprese quelle relative al personale e alle operazioni dell’Agenzia; esame dei dati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, compresi i registri di posta elettronica e quelli sui veicoli dell’Agenzia; analisi di altre fonti, incluse quelle diffuse dai media; e comunicazioni con diversi Stati membri.”
Ma l’OIOS non ha avuto rapporti con i diretti interessati, ma solo in determinati casi ha ricevuto delle videointerviste dove gli indagati rispondevano a domande prestabilite.
Solo il Segretario Generale ONU ha ricevuto gli atti ufficiali dell’inchiesta OIOS. I finanziatori e gli Stati membri interessati potranno richiederli all’ufficio di Guterres.
L’UNRWA impiega circa 32 mila persone in tutta l’area operativa, che riguarda Cisgiordania, Gaza, Libano, Giordania e Siria. Solo nella Striscia ci sono almeno 13 mila operatori, di cui 200 sono morti negli ultimi 10 mesi. Il 26 gennaio scorso, l’Agenzia aveva comunicato che alcuni membri avevano preso parte all’attentato del 7 ottobre contro Israele e che sarebbero cominciate le indagini interne per verificare le accuse.
Lo scorso marzo, l’Agenzia ONU aveva riferito che alcuni dipendenti rilasciati a Gasa dopo essere stati ostaggi dell’esercito israeliano avevano subito delle pressioni per dichiarare falsamente che l’UNRWA avesse legami con Hamas.