Nella speranza di contenere i toni del contro-attacco che l’Iran ha annunciato di voler attuare nelle prossime ore su Israele, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha parlato al telefono con il ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri. “Ha esortato di nuovo tutte le parti a lavorare per la de-escalation – ha riportato il suo portavoce Stephan Dujarric. – Poi hanno discusso della situazione in Yemen, in particolare per quanto riguarda il personale ONU detenuto, che vorremmo vedere rilasciato immediatamente”.
Nonostante la situazione nella Striscia di Gaza è decisamente peggiorata, l’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha lanciato un programma di istruzione affinché il quasi milione di bambini colpito dalla guerra torni a studiare e a frequentare delle lezioni. Si svilupperà in due parti: nella prima, si concentrano soprattutto attività di sostegno psicosociale, con materie quali arte, musica e sport, e nella seconda ci saranno lezioni di lettura, scrittura e matematica. Andrea De Domenico, direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari nei Territori Palestinesi Occupati (OCHA), ha commentato: “Sicuramente è un grande traguardo, ma è un briciolo di quello di cui abbiamo bisogno. Per il momento solo metà dei bambini potranno partecipare al programma. Quanti ancora dovranno rinunciare alla propria infanzia, al proprio futuro?”.
Today, children are back to learning in @UNRWA shelters across the #GazaStrip.
Children in #Gaza are living through unspeakable trauma. @UNRWA wants to offer them a space to learn, grow, play, and reconnect with their childhood.https://t.co/8jVweBjwsf pic.twitter.com/lRhPdbF1at
— UNRWA (@UNRWA) August 1, 2024
Il direttore dell’OCHA è intervenuto in collegamento da Gerusalemme (che lascerà entro la fine di agosto perché non gli è stato rinnovato il visto), dove organizza la distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Consegnarli è sempre più complicato, a causa degli ordini di evacuazione che si rinnovano ogni giorno e della difficoltà di accesso attraverso i già pochi posti di blocco aperti. Secondo quanto ha riferito De Domenico, ci sono pochi passaggi aperti attraverso i quali i camion delle Nazioni Unite possono passare. “Quello al confine Sud, Kerem Shalom, è il più fruttuoso con più di 150 attraversamenti ogni giorno; poi ce n’è uno a Nord che permette il passaggio di 40/50 carichi giornalieri; e un altro, il Gate 96, aperto solo tre volte a settimana”.
Tuttavia il direttore dell’OCHA ha ricordato che pur riuscendo a entrare nella Striscia la distribuzione non è facile. Inoltre, “solo nel ultimi 10 giorni, quattro nostri veicoli (contrassegnati e quindi ben distinguibili) sono stati protagonisti di sparatorie ai punti di blocco”, ha riferito De Domenico, che ha richiamato a una tregua quanto prima possibile.
Il World Food Program (WHO) ha riportato che 20 punti di distribuzione sono stati chiusi negli ultimi giorni e due magazzini dove veniva conservato il cibo sono stati distrutti. Al momento viene consegnata una sola razione a famiglia per cercare di dare qualcosa a tutti.