Un convoglio delle Nazioni Unite è stato colpito ieri dalle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato poco fa Philippe Lazzarini, il commissario generale dell’UNRWA, l’agenzia ONU che si occupa dei rifugiati palestinesi, attraverso un post su X.
Il veicolo blindato è stato colpito da “almeno cinque proiettili” mentre era in attesa a un posto di blocco a Sud di Wadi Gaza, che divide il Settentrione e il Meridione dell’enclave.
Seppure non ci siano state conseguenze per gli occupanti, l’auto, come precisato da Lazzarini, è stata gravemente danneggiata e ha dovuto lasciare il convoglio. “Le squadre dopo essersi ricomposte alla fine hanno raggiunto la destinazione finale, Gaza City”. Il commissario ha inoltre scritto che la missione era stata “coordinata e approvata” dalle autorità israeliane “come tutti gli altri movimenti simili delle Nazioni Unite”.
Intanto le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato la morte di due ostaggi, rapiti e trattenuti insieme da Hamas a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza. Si tratta di Alex Dancyg, 75 anni, e Yagev Buchshtav, 35. La loro morte risalirebbe a mesi fa mentre i militari israeliani erano impegnati nell’operazione militare a Khan Younis, come precisano le Idf citando informazioni di intelligence. Il Times of Israel, un quotidiano on line, ha riferito che l’esercito non ha fornito dettagli sulle circostanze dei loro decessi a causa dell’indagine in corso. Fra le ipotesi vagliate, quella che siano stati uccisi dal fuoco israeliano.