L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato lunedì una risoluzione sponsorizzata dalla Cina e sostenuta dagli Stati Uniti che invita le nazioni industrializzate a ridurre il divario con i Paesi in via di sviluppo in merito ai benefici dell’intelligenza artificiale (IA).
L’ambasciatore cinese presso l’ONU, Fu Cong, ha sottolineato che la misura approvata lunedì è strettamente interconnessa alla quella sponsorizzata dagli USA e approvata lo scorso 21 marzo sempre in sede ONU, che promuove un utilizzo sicuro, protetto e affidabile dell’IA a livello globale.
Il diplomatico di Pechino ha spiegato che, laddove l’iniziativa statunitense ha carattere più generale, la risoluzione cinese è invece focalizzata sullo “sviluppo delle capacità” – elogiando comunque il ruolo positivo degli USA nel processo di approvazione ed esprimendo l’auspicio di intensificare la cooperazione con Washington.
“Siamo desiderosi di intensificare la nostra cooperazione con gli Stati Uniti e con tutti i Paesi del mondo su questo tema, che… avrà implicazioni di vasta portata in tutte le dimensioni”, ha dichiarato.
La risoluzione degli USA riconosce che la governance dei sistemi di IA è un’area in evoluzione che richiede ulteriori discussioni su possibili approcci normativi. Invita inoltre i Paesi a garantire la protezione dei dati personali, la salvaguardia dei diritti umani e il monitoraggio dei potenziali rischi dell’IA.
L’ambasciatore Fu ha sottolineato che la risoluzione cinese mira a colmare il divario digitale e tecnologico tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, promuovendo la cooperazione internazionale e il trasferimento di conoscenze e tecnologie. La risoluzione cinese invita specificamente l’intera comunità internazionale a predisporre un sistema commerciale equo, aperto, inclusivo e non discriminatorio per lo sviluppo e l’uso dell’IA.
Fu ha peraltro criticato duramente la proposta del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di monitorare e limitare gli investimenti USA in Cina per l’IA, i chip per computer e il calcolo quantistico.
“Siamo fermamente contrari a queste sanzioni”, ha dichiarato Fu. La Cina non crede che la norma sia “utile allo sviluppo sano della tecnologia AI di per sé e, per estensione, dividerà il mondo in termini di standard e di regole che governano l’AI”.
Malgrado entrambe le risoluzioni si concentrino sulle applicazioni civili dell’IA, Fu ha poi evidenziato l’importanza della dimensione militare dell’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di misure internazionali per ridurre i rischi associati. La Cina sta partecipando attivamente ai negoziati a Ginevra sul controllo delle armi autonome letali, ha detto Fu, aggiungendo che alcuni Paesi stanno considerando di proporre una risoluzione dell’Assemblea Generale quest’anno sulla dimensione militare dell’IA – “e noi siamo a favore di questa iniziativa”.