Per la prima volta al Palazzo di Vetro, la Missione italiana alle Nazioni Unite ha celebrato la festa della Repubblica. Circa 350 ospiti, fra cui la Vice Segretaria Generale Amina Mohammed e il presidente dell’Assemblea Generale ONU Dennis Francis, diversi ambasciatori dei Paesi membri e le Fiamme Oro, l’ex schermitrice Valentina Vezzali e l’atleta paralimpico Antonio Fantin, si sono presentati al quarto piano del Secretariat Building per un aperitivo all’ombra del tramonto.

Il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU Maurizio Massari ha fatto gli onori di casa ripartendo dal momento storico in cui “il nostro Paese decise di voltare pagina rispetto al passato e di diventare una democrazia parlamentare”. Ha ripercorso la storia politica recente: “Abbiamo sviluppato con successo le nostre istituzioni democratiche e la nostra economia nazionale. Ci siamo integrati nelle istituzioni euro-atlantiche, siamo stati uno dei padri fondatori dell’Unione Europea (all’epoca CEE) e siamo diventati una delle sette economie occidentali piu’ sviluppate al mondo e un membro del G7”. Ed è poi passato a commentare il ruolo dell’Italia all’interno dell’ONU: “Abbiamo dimostrato di essere un Paese genuinamente multilateralista, senza agende segrete. Siamo onorati di celebrare il prossimo anno il 70° anniversario della nostra adesione. Siamo tra i maggiori contribuenti dell’Organizzazione e siamo attivi in tutti i suoi settori di attività, dallo sviluppo sostenibile alla sicurezza alimentare, dallo stato di diritto ai diritti umani, dall’emancipazione femminile alla partecipazione alle operazioni di mantenimento della pace (quali primi contributori di truppe tra i Paesi occidentali). Le Nazioni Unite sono la nostra casa comune. L’unica che abbiamo è che va certamente ristrutturata e resa più democratica, dove molte regioni e continenti poco rappresentati, a partire dall’Africa, ambiscono e dovrebbero avere più spazio”. Per concludere: “Abbiamo bisogno di ponti solidi di dialogo per mantenere vivo il multilateralismo, che non è una scelta, ma una necessità. È un atteggiamento, un metodo di condurre la diplomazia e le relazioni internazionali per garantire sicurezza e una prospettiva di futuro”.



Il microfono è poi passato al presidente dell’Assemblea Generale Francis che ha ricordato l’incontro del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Nazioni Unite a inizio maggio, come grande rappresentante della democrazia. “Sono stato ambasciatore del mio Paese, Trinidad e Tobago, in Italia e ne conservo un bellissimo ricordo. È un esempio genuinamente impegnato per la collaborazione internazionale, è un solido e leale alleato dell’ONU e un partner cruciale ora più che mai”.
La terrazza al quarto piano è stata animata dall’esibizione delle ballerine di danza classica dell’American Ballet Theatre, che sono anche state fotografate all’interno delle camere delle Nazioni Unite. I ritratti di Simone Ghera sono stati esposti lungo la vetrata nella mostra fotografica Dancer Inside. Ad accompagnarle anche l’inno di Mameli, cantato da Simona Daniele e suonato dalla violinista Daisy Jopling.
L’aperitivo si è svolto all’insegna di gnocchetti al tartufo presentati dallo chef Fabrizio Facchini di Stellina, di paccheri al pomodoro e fusilli con crema di mascarpone e funghi dal catering di De Cecco e di pasticceria all’italiana offerta da Settepani. L’Aperol Spritz, il Campari e il prosecco hanno, invece, dominato la scelta alcolica e Ferrero ha concluso con gli iconici barattoli di Nutella brandizzati “United Nations”.



