Martedì mattina, prima di andare all’Assemblea Generale per intervenire in occasione del discorso del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella sul multilateralismo, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha convocato i giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza per ribadire il suo appello a Israele affinché fermi qualsiasi escalation a Gaza. Le forze israeliane infatti hanno preso il controllo dei principali valichi di frontiera a Rafah.
Nell’estremo sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto, la città di Rafah ospita centinaia di migliaia di palestinesi cacciati da altre parti dell’enclave a causa dell’operazione militare israeliana in corso.
Ci sono anche forti preoccupazioni che le scorte di aiuti umanitari si stiano rapidamente esaurendo nella Striscia devastata dalla guerra, e che le riserve di carburante si esauriranno entro la fine della giornata.
“La chiusura dei valichi di Rafah e Karem Shalom è particolarmente dannosa per una situazione umanitaria già disastrosa. Devono essere riaperti immediatamente”, ha detto il segretario generale António Guterres davanti ai corrispondenti dal Palazzo di Vetro.
Guterres ha invitato il governo israeliano a fermare qualsiasi escalation e ad impegnarsi in modo costruttivo nei colloqui diplomatici in corso. “Dopo più di 1.100 israeliani uccisi negli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, dopo più di 34.000 palestinesi uccisi a Gaza, non abbiamo visto abbastanza?”

Guterres ha sottolineato la necessità di un accordo tra il governo israeliano e la leadership di Hamas per fermare le “sofferenze insopportabili” sia dei palestinesi a Gaza che degli ostaggi israeliani e delle loro famiglie.
“Sarebbe tragico se settimane di intensa attività diplomatica per la pace a Gaza non portassero ad un cessate il fuoco. Nessuna liberazione degli ostaggi. E un’offensiva devastante a Rafah”, ha detto Guterres, sottolineando: “Ribadisco il mio appello ad entrambe le parti affinché dimostrino coraggio politico e non risparmino sforzi per raggiungere un accordo adesso”.
Il capo delle Nazioni Unite ha inoltre sottolineato che un assalto su vasta scala a Rafah sarebbe una “catastrofe umana”. “Innumerevoli altre vittime civili. Innumerevoli altre famiglie costrette a fuggire ancora una volta, senza un posto sicuro dove andare. Perché non esiste un posto sicuro a Gaza”, ha ribadito Guterres.
“Attaccare Rafah peggiorerà ulteriormente i nostri sforzi per sostenere le persone in gravi difficoltà umanitarie mentre la carestia incombe”. Guterres ha anche avvertito che le ripercussioni di un attacco a Rafah si faranno sentire ben oltre la Striscia di Gaza devastata dalla guerra, la Cisgiordania occupata e la più ampia regione del Medio Oriente.
“Anche i migliori amici di Israele sono chiari: un attacco a Rafah sarebbe un errore strategico, una calamità politica e un incubo umanitario”, ha affermato. “Faccio appello a tutti coloro che hanno influenza su Israele affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per contribuire a evitare tragedie ancora maggiori”.
Alla fine Guterres è andato via subito senza rispondere ad alcuna domanda, provocando così dei malumori nel gruppo dei corrispondenti dell’ONU.