“Pace, inclusione, giustizia – ha inaugurato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, – sono capisaldi irrinunciabili per lo sviluppo sostenibile di ogni Paese e di ogni società e mi piace sottolineare come siano principi portanti dell’ordinamento costituzionale italiano”.
Comincia la visita del capo dello Stato italiano alle Nazioni Unite con un intervento alla Conferenza sullo stato di attuazione del 16esimo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, intitolata “Pace, giustizia ed istituzioni per lo sviluppo sostenibile”. L’appuntamento viene proposto ogni anno per monitorare lo stato di diritto “essenziale per sviluppare una società giusta e affidabile”.
“L’esistenza di un sistema di tutele e di garanzie giuridiche è pre-condizione al godimento dei diritti della persona e, appunto, per lo sviluppo umano, inteso nel suo senso più lato”. Al momento della creazione dell’Agenda 2030, il 25 settembre 2015 da 193 Paesi, l’Italia si è distinta come membro promotore dell’Obiettivo 16 sottolineando proprio l’importanza di scommettere sulla giustizia come mezzo per arrivare alla pace.

“Si tratta di fondamenti riaffermati dalla stessa Carta delle Nazioni Unite – ha ripreso il presidente Mattarella, – che sin dal suo preambolo ha enunciato l’impegno “a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti” e “a promuovere il progresso sociale e un più elevato tenore di vita in un contesto di accresciute libertà”.
Poi il presidente ha lanciato una provocazione: “Come potremmo parlare, infatti, di pace come sviluppo se non sostenendo i diritti delle persone e dei popoli? Come potremmo, se non affermando la pratica, nei conflitti, dei principi delle Convenzioni di Ginevra in materia di diritto umanitario, oggi apertamente violati? La stabilità degli stessi Stati, la vigenza dello Stato di diritto, troppo spesso vengono messi in causa da queste forme di pervasiva criminalità.”
Il capo dello Stato italiano ha fatto riferimento alla giornata internazionale della libertà di stampa, sottolineando che “temi come l’accesso all’informazione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16”.
Da sempre organizzata a Roma, per la prima volta questa quinta edizione si è tenuta nella sala del Trusteeship Council al Palazzo di Vetro a New York, alla presenza del Rappresentante Permamente d’Italia Maurizio Massari, come moderatore, e della Vice Segretaria Generale delle Nazioni Unite Amina Jane Mohammed.

“Gli avanzamenti politici e culturali – ha concluso la Vice Segretaria Generale Mohammed -, sono chiave per società di pace e istituzioni affidabili e giuste dove ognuno ha una voce. Il conflitto e la violenza sono sempre in crescita con i bambini a pagarne il prezzo più alto. La fiducia verso il governo viene a mancare. La libertà di stampa è sempre più messa in dubbio, come la scienza, i diritti umani. Dobbiamo promuovere e sforzarci per proteggere lo stato di diritto che è un filo comune nella Carta delle Nazioni Unite. La visione di un futuro di pace è impossibile senza tenerne conto. Dobbiamo impegnarci a rispettare gli impegni della Carta.”