Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ha tenuto oggi al Palazzo di Vetro una conferenza stampa a 24 ore da quella in cui l’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha presentato le conclusioni del suo atteso rapporto incaricato di analizzare la “neutralità” dell’UNRWA.
Per Lazzarini la sua agenzia ora “è impegnata ad attuare le raccomandazioni” contenute nel rapporto presentato da Colonna, che ha anche detto che, “come evidenziato dal rapporto, l’agenzia dispone già di una serie di meccanismi per quanto riguarda le questioni di neutralità, molto più avanzati rispetto ad altre agenzie delle Nazioni Unite o alle Ong”. Tuttavia, ha aggiunto Lazzarini, “alla luce della complessità dell’ambiente in cui operiamo, dobbiamo essere estremamente vigili e possiamo sempre fare di più”.
Lazzarini ha riferito anche sul suo incontro con gli Stati membri delle Nazioni Unite. “Li ho informati che ora stiamo preparando l’aggiornamento del nostro piano di risposta. Faremo infatti in modo che i partner siano consapevoli delle misure già adottate e che siano in linea con le raccomandazioni”, ha affermato. Il capo dell’UNRWA osservato che mentre alcune raccomandazioni possono essere attuate rapidamente, altre richiederanno personale aggiuntivo e un forte impegno e sostegno da parte della comunità internazionale.
Lazzarini ha inoltre ribadito che il rapporto è separato da un’indagine in corso da parte del principale organo investigativo delle Nazioni Unite, l’Ufficio dei servizi di supervisione interna (OIOS), sulle accuse israeliane secondo cui 12 dipendenti dell’UNRWA sarebbero stati coinvolti nell’assalto guidato da Hamas il 7 ottobre alla sua organizzazione.
Lazzarini ad un certo punto ha chiesto un’indagine del Consiglio di Sicurezza Onu sugli attacchi di Israele alle Nazioni Unite. Dall’inizio della guerra in ottobre sono stati uccisi a Gaza 180 i dipendenti dell’organizzazione internazionale. Lazzarini ha detto ai giornalisti di aver “chiesto ai membri del Consiglio di Sicurezza di avviare un’indagine indipendente sulle responsabilità per il palese disprezzo delle sedi, del personale e delle operazioni dell’Onu nella Striscia”. “Il vero obiettivo dietro gli attacchi all’UNRWA è di natura politica, ossia privare i palestinesi dello status di rifugiato, a cominciare da Gaza, Gerusalemme e la Cisgiordania”, ha sostenuto il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Quando è stato il momento della domande, a Lazzarini abbiamo chiesto: dato che l’Italia ha ritirato i fondi destinati ad UNRWA, ha un messaggio per il governo italiano per convincerlo a sostenere nuovamente la sua agenzia?
“Spero davvero che l’Italia, ora che abbiamo il rapporto di Colonna, segua l’esempio di altri paesi europei e sostanzialmente riprenda i finanziamenti all’organizzazione” ha risposto Lazzarini che pi ha continuato: “È importante non solo per il nostro rapporto bilaterale, che l’Italia dia sostegno politico e finanziario all’agenzia, ma anche perché è un paese importante all’interno dell’Unione Europea. E penso che anche il ritorno dell’Italia, aiuterà e sosterrà alcune delle discussioni che potremmo avere in Europa. Quindi è molto importante e il mio messaggio è: sono pronto ad andare a Roma in qualsiasi momento, sperando che il Paese ritorni (ad aiutare l’UNRWA)”.
Lazzarini, durante la conferenza stampa, ha detto che l’UNRWA dispone di fondi sufficienti fino alla fine di giugno. Inoltre, dall’inizio dell’anno, l’UNRWA ha raccolto 150 milioni di dollari dal grande pubblico, cosa che ha definito “una straordinaria indicazione di solidarietà di base nei confronti dell’organizzazione”.
A Lazzarini abbiamo anche chiesto: a New York e in tutti gli Stati Uniti gli studenti protestano per i palestinesi di Gaza occupando le università. Sono stati accusati però di antisemitismo. Cosa pensa di queste proteste? Ha qualche consiglio per questi studenti?
Il diplomatico svizzero-italiano ha risposto: “Sugli studenti, vorrei dire che ho condiviso un messaggio al Consiglio di Sicurezza, dove fondamentalmente si è capito che un processo di pace di per sé non è sufficiente, ma ciò di cui abbiamo bisogno è una guarigione. Ora, fino ad ora mi ha colpito il fatto che l’empatia anche in questa parte del mondo sia per la maggior parte unilaterale, o solo per i palestinesi, senza capire da dove provenga il trauma creato il 7 ottobre in Israele, e dall’altra parte dove l’empatia è completamente solo a favore di Israele, senza alcuna empatia per i palestinesi. Credo che questa incapacità di esprimere empatia reciproca sia la fonte della disumanizzazione del conflitto a cui stiamo assistendo, e penso che un messaggio che potrebbe andare anche per gli studenti è imparare a esprimere compassione ed empatia per le persone nella regione. Perché alla fine, ci aspettiamo che sia i palestinesi che gli israeliani vivranno e si meriteranno di vivere in pace e sicurezza”.
Lazzarini durante la conferenza stampa (vedi video sopra) ha sottolineato anche alcuni sviluppi positivi, come il numero di camion umanitari che sono entrati a Gaza in aprile è stato in media di circa 200 al giorno, con un picco di 360 lunedì, che rappresenta un trend positivo rispetto a marzo.
Anche il Programma Alimentare Mondiale (WFP) è entrato nel nord di Gaza attraverso il valico di Erez in tre occasioni. “I miei colleghi riferiscono anche che i convogli diretti al nord non sono stati assaltati come avveniva in passato da persone disperate che lottavano per ottenere la loro parte di assistenza”, ha detto Lazzarini.
Tuttavia, con l’avvicinarsi del clima più caldo, Lazzarini ha messo in guardia sulla possibilità di nuovi focolai di malattie, soprattutto nel sud, dove la raccolta dei rifiuti è una priorità. “Mi è stato anche ricordato la profonda ansia prevalente nel sud per la possibile imminente offensiva militare, che sembra essere di nuovo sul tavolo”, ha detto, riferendosi a un potenziale assalto israeliano a Rafah.