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Bombardamento sede diplomatica iraniana in Siria: all’Onu si teme l’escalation

Scintille alla riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza richiesta dall'Iran. L'ambasciatore russo Nebenzia accusa Usa, Francia e UK di condonare Israele

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Bombardamento sede diplomatica iraniana in Siria: all’Onu si teme l’escalation

Zahra Ershadi, Deputy Permanent Representative of the Islamic Republic of Iran to the United Nations, addresses the Security Council meeting on threats to international peace and security. (UN Photo/Mark Garten)

Time: 5 mins read

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, chiamato dalla presidenza di Malta ad un dibattito di emergenza martedì pomeriggio dopo una richiesta ricevuta dall’Iran, non si era ancora riunito quando dal Palazzo di Vetro giungeva la prima condanna sull’attacco al consolato iraniano a Damasco. Era quella del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che condannando l’attacco ha invitato “tutti gli interessati a esercitare la massima moderazione ed evitare un’ulteriore escalation”.  Tramite il portavoce Stephane Dujarric, il segretario generale  Guterres ha ribadito che il principio dell’inviolabilità delle sedi e del personale diplomatico e consolare deve essere rispettato in ogni caso.

Il capo delle Nazioni Unite ha ricordato a tutte le parti di rispettare tutti i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale e poi ha avvertito: “Qualsiasi errore di calcolo potrebbe portare a un conflitto più ampio in una regione già instabile, con conseguenze devastanti per i civili che stanno assistendo a sofferenze senza precedenti in Siria, Libano, nei territori palestinesi occupati e nel più ampio Medio Oriente”.

Vanessa Frazier, Permanent Representative of Malta to the United Nations and President of the Security Council for the month of April, chairs the Security Council meeting on threats to international peace and security. (UN Photo/Eskinder Debebe)

Poi, alla riunione del Consiglio di Sicurezza del pomeriggio, tocca al vice segretario generale dell’ONU Khaled Khiari, a esortare i Quindici a lavorare per scongiurare un’ulteriore escalation in Medio Oriente dopo il mortale attacco aereo nella sede diplomatica iraniana nella capitale siriana.

“Facciamo appello oggi al Consiglio, come facciamo ogni mese, affinché continui a coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un’ulteriore escalation e il peggioramento delle tensioni che minano la pace e la sicurezza regionale”, ha affermato Khiari.

Khiari ha affermato che lunedì l’Iran ha inviato lettere identiche al Segretario generale e al Consiglio di sicurezza affermando che Israele aveva attaccato le sue sedi diplomatiche a Damasco, uccidendo almeno cinque membri del personale, inclusi alti consiglieri militari, e ferendone altri.

Successivi resoconti dei media indicano che il bilancio delle vittime è salito a 13: sette membri del personale iraniano e sei cittadini siriani, ha aggiunto, prima di ribadire la condanna del Segretario generale. “La sovranità e l’integrità territoriale degli Stati membri devono essere rispettate in conformità con il diritto internazionale”, ha affermato Khiari. “L’ordine internazionale basato su regole è essenziale per la pace e la sicurezza internazionali, che questo Consiglio ha il compito di mantenere”.

Khaled Khiari, Assistant Secretary-General for Middle East, Asia and the Pacific, Departments of Political and Peacebuilding Affairs and Peace Operations, briefs the Security Council meeting on threats to international peace and security. (UN Photo/Eskinder Debebe)

Khiari ha ricordato che l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, ha tenuto il Consiglio informato della violenza incessante nel paese, che recentemente ha segnato 13 anni di guerra. Sei eserciti stranieri operano sul territorio siriano, incidendo negativamente sulla vita dei civili e rendendo ancora più difficile la soluzione pacifica del conflitto. “Tra questi, attacchi sempre più letali contro obiettivi legati all’Iran in Siria sono stati attribuiti a Israele, soprattutto da quando l’attuale conflitto con Hamas a Gaza è iniziato il 7 ottobre. Fonti aperte hanno segnalato almeno una dozzina di attacchi di questo tipo dall’inizio di quest’anno”, ha affermato. “Mentre Israele ha raramente rivendicato la responsabilità di uno qualsiasi di questi incidenti, i suoi funzionari hanno ripetutamente riconosciuto le sue operazioni militari in Siria e hanno suggerito che altre operazioni simili si verificheranno in futuro”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un impegno continuo da parte del Consiglio.

Khiari ha concluso ripetendo l’appello alla moderazione del Segretario Generale. “Qualsiasi errore di calcolo potrebbe portare a un conflitto più ampio in una regione già instabile, con conseguenze devastanti per i civili che stanno già assistendo a sofferenze senza precedenti in Siria, Libano, Territori palestinesi occupati e nel più ampio Medio Oriente”.

Anche Pedersen, inviato delle Nazioni Unite per la Siria, ha messo in guardia contro i pericoli di errori di calcolo in una dichiarazione di martedì in cui condanna l’attacco. “In un momento di crescente violenza e pericolo nella regione, invece che di escalation, gli attori dovrebbero rispettare rigorosamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale. È fondamentale che tutti gli interessati esercitino la massima moderazione ed evitino un’ulteriore escalation”, ha affermato.

L’ambasciatrice Zahra Ershadi, vice rappresentante permanente dell’Iran all’ONU che non è attualmente membro del Consiglio di Sicurezza e che partecipava alla riunione dopo averla richiesta, ha condannato gli “attacchi atroci e terroristi” contro il personale iraniano in Siria, definendoli “l’ennesima flagrante violazione del diritto internazionale” da parte di Israele. “Il bilancio finale e accurato delle vittime rimane incerto poiché l’intera sede diplomatica è stata distrutta con le persone intrappolate sotto le macerie”, ha detto. Ershadi ha confermato che almeno sette funzionari iraniani sono stati uccisi. “Le conseguenze dell’atto riprovevole del regime israeliano di attaccare le sedi del consolato iraniano a Damasco possono portare a un’escalation delle tensioni e potenzialmente innescare ulteriori conflitti nella regione” ha detto Ershadi, aggiungendo che  Israele sta cercando di intensificare il conflitto a Gaza, sottraendosi alle responsabilità e, purtroppo, l’inerzia del Consiglio di Sicurezza ha solo incoraggiato il regime a continuare le sue violazioni incontrollate. “L’Iran si riserva il diritto legittimo di dare una risposta decisiva a tali atti riprovevoli, e il regime occupante deve assumersi la piena responsabilità”, ha sottolineato Ershadi.

L’ambasciatore della Russia Vassily Nebenzia nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza ha detto che “la colpa di una possibile escalation in Medio Oriente a causa dell’attacco israeliano alle strutture diplomatiche iraniane in Siria ricadrà interamente sulla coscienza di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, che, invece di condannare l’attacco, stanno etichettando le vittime di questo attacco”.. “Nei discorsi del Regno Unito e degli Stati Uniti, si potevano trovare non solo accenni, ma anche riferimenti diretti al fatto che l’Iran e la Siria stessi sono da biasimare per il fatto che Israele ha colpito il consolato iraniano. È difficile immaginare una malafede più grande”, ha detto Nebenzia riprendendo la parola dopo gli interventi degli altri membri del Consiglio e poi parlando anche con i giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza. Quando gli abbiamo chiesto se ha dei consigli per l’Iran per evitare una escalation, Nebenzia ci ha risposto: “Ho un consiglio per Israele. La smetta di provocare, si rischia l’allargamento del conflitto…”.. Quando a Nebenzia è stato chiesto se il Consiglio metterà ai voti un documento di condanna, il diplomatico russo ha detto “sì, certamente lo prepareremo”.

Sia nell’intervento della Francia al Consiglio, che in quelli di UK e Stati Uniti, è stata marcata la responsabilità dell’escalation del bombardamento a Damasco alle precedenti provocazioni e attacchi degli iraniani o delle fazioni da loro controllate contro Israele. Quando l’ambasciatore degli USA, il numero due della missione Robert Wood, è uscito dal Consiglio e ha parlato con i giornalisti, gli abbiamo chiesto se comunque, anche come risposta a dei precedenti attacchi, fosse legittimo per Israele rispondere bombardando una sede diplomatica. “Prima di tutto bisogna vedere se effettivamente si tratti di una sede diplomatica” ha risposto Wood. A chi gli chiedeva come mai lo mettesse ancora in dubbio, il diplomatico ha risposto: “Di quello che dichiarano gli iraniani o i siriani noi non crediamo nulla. Bisogna prima verificare”. Però poi Wood ha aggiunto, che nell’ipotesi che si trattasse veramente di una sede diplomatica, allora anche gli USA condannerebbero l’attacco.

Intanto in un post su X, Amir-Abdollahian, ministro degli Esteri iraniano, dopo aver riferito di aver parlato al telefono con il Segretario Generale dell’ONU Guterres,  ha affermato di aver chiesto una “risposta chiara e adeguata” da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu all'”attacco terroristico”. Il capo delle diplomazia iraniana ha poi sottolineato che la responsabilità del “mantenimento della pace e della sicurezza internazionale” spetta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Sotto il video con tutti gli interventi alla riunione del Consiglio di Sicurezza.

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Giornalista e scrittore. Nato e cresciuto in Sicilia, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America con Il Giornale di Montanelli, America Oggi e USItalia weekly. Dal Palazzo di Vetro oggi racconta l’ONU dopo aver fondato e diretto La Voce di New York dal 2013 a gennaio 2023 I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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