Un rapporto di esperti indipendenti sui diritti umani dell’ONU afferma che le operazioni militari in corso da parte di Israele a Gaza hanno reso questa la guerra più mortale e pericolosa per i giornalisti che se ne sono occupati “nella storia recente”.
Esprimendo profonda preoccupazione, gli esperti nominati dal Consiglio per i diritti umani hanno sottolineato il numero allarmante di giornalisti e operatori dei media morti nei territori palestinesi occupati, in particolare a Gaza.
“Siamo allarmati per il numero straordinariamente elevato di giornalisti e operatori dei media che sono stati uccisi, aggrediti, feriti e detenuti nei territori palestinesi occupati, in particolare a Gaza, negli ultimi mesi ignorando palesemente il diritto internazionale”, si legge nella dichiarazione.
Gli esperti hanno notato “rapporti inquietanti” di attacchi contro operatori dei media nonostante fossero chiaramente identificabili in giacche, caschi e veicoli contrassegnati con “stampa”, indicando apparentemente una “strategia deliberata” da parte delle forze israeliane per ostacolare e mettere a tacere le notizie critiche.
Dal 7 ottobre, 122 giornalisti e operatori dei media hanno perso la vita nella Striscia di Gaza, e molti altri sono rimasti feriti. Anche quattro giornalisti israeliani sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre, quando Hamas e altri militanti palestinesi hanno attaccato le comunità israeliane nel sud di Israele.
“Condanniamo tutti gli omicidi, le minacce e gli attacchi contro i giornalisti e invitiamo tutte le parti in conflitto a proteggerli”, hanno affermato gli esperti Onu.
Decine di giornalisti palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane sia a Gaza che in Cisgiordania, dove le molestie, le intimidazioni e gli attacchi contro i giornalisti sono aumentati dopo gli attacchi terroristici di Hamas.
Journalists killed in #Gaza despite wearing identifiable ‘press’ jackets & helmets indicate attacks are a deliberate strategy by #Israel to silence critical reporting – UN experts: “Rarely have journalists paid such a heavy price for just doing their job.” https://t.co/sibEiXiiKW pic.twitter.com/K6Jg6BsygD
— UN Special Procedures (@UN_SPExperts) February 1, 2024
Gli esperti dell’ONU hanno reso omaggio alla resilienza e al coraggio degli operatori dei media a Gaza, sottolineando che raramente i giornalisti “hanno pagato un prezzo così alto solo per fare il loro lavoro” come quelli di Gaza. “Continuano a mettere a rischio la propria vita ogni giorno nello svolgimento del proprio dovere, sopportando allo stesso tempo enormi difficoltà e tragiche perdite di colleghi, amici e familiari in uno dei conflitti più sanguinosi e spietati dei nostri tempi”, affermano nella loro dichiarazione gli esperti che evidenziano il caso del giornalista di Al-Jazeera, Wael al-Dahdouh, che ha perso la moglie, due figli e un nipote in un attentato israeliano il 25 ottobre. È anche sopravvissuto a un attacco di droni che ha ucciso il suo cameraman a fine dicembre. Al-Dahdouh ha perso un altro figlio, anche lui giornalista di Al-Jazeera, insieme a un altro collega, uccisi da un attacco di droni israeliani contro la loro auto il 7 gennaio 2024.
Gli esperti hanno sottolineato l’importanza cruciale del diritto all’informazione come “diritto di sopravvivenza” durante i periodi di conflitto, da cui dipende la vita stessa dei civili, e che i giornalisti svolgono un “ruolo indispensabile” come fonte vitale di informazioni, e sono testimoni di atrocità. “I giornalisti hanno diritto alla protezione come civili secondo il diritto internazionale umanitario. Gli attacchi mirati e l’uccisione di giornalisti sono crimini di guerra”, hanno avvertito gli esperti.
Il rapporto ha invitato la Corte internazionale di giustizia (ICJ) e la Corte penale internazionale (ICC) a prestare “particolare attenzione” al pericoloso modello di attacchi e all’impunità per i crimini contro i giornalisti.
Gli esperti hanno inoltre esortato le autorità israeliane a consentire ai giornalisti di entrare a Gaza e a salvaguardare la sicurezza di tutti i giornalisti nei territori palestinesi occupati. Hanno invitato tutti i combattenti a facilitare indagini tempestive, indipendenti e imparziali sull’omicidio di ogni giornalista, in conformità con gli standard internazionali.