Riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con la nuova Coordinatrice umanitaria Onu per Gaza, Sigrid Kaag, che ha riferito sulla situazione nell’enclave palestinese. Per Kaag è stato il primo briefing al Consiglio di sicurezza da quando ha assunto il ruolo chiave di coordinamento ai sensi della risoluzione 2720 (2023) del Consiglio.
Il suo mandato è quello di facilitare, coordinare, monitorare e verificare le spedizioni di aiuti umanitari a Gaza, anche attraverso Stati che non sono parti in conflitto.
Poi, la diplomatica veterana di missioni per l’ONU ed ex ministra degli Esteri olandese (Kaag parla fluentemente sei lingue tra cui l’arabo) è uscita per rispondere alla domande dei giornalisti che l’attendevano fuori dal Consiglio di Sicurezza.
Kaag ha chiarito subito che nessuna organizzazione può sostituire l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i palestinesi (UNRWA) nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra. Quindi a parte una decisione politica, che dovrebbe essere presa dall’Assemblea Generale, “non c’è modo in cui alcuna organizzazione possa sostituire o sostituire l’enorme capacità e il tessuto dell’UNRWA, nonché le sue capacità e conoscenze”, ha affermato la Senior Humanitarian and Reconstruction Coordinatore per Gaza. Kaag ha inoltre sottolineato il ruolo chiave che l’agenzia ha svolto per decenni, prima dell’attuale conflitto, nell’istruzione, nella sanità e in altri servizi.
L’UNRWA, che è la più antica agenzia ONU ancora in attività istituita dall’Assemblea Generale nel dicembre 1949, si trova al centro di una tempesta di attacchi e corre il pericolo di non poter più esercitare le sue funzioni dopo che diversi paesi donatori, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Italia e Nuova Zelanda, hanno sospeso i finanziamenti a seguito di accuse estremamente gravi. Secondo queste, molti membri del suo personale sarebbero stati coinvolti negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele ad opera di Hamas. L’Onu ha avviato un’indagine e il Segretario generale Antonio Guterres ha ribadito che qualsiasi dipendente coinvolto sarà ritenuto responsabile anche attraverso procedimenti penali.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Kaag ha sottolineato che il successo del suo mandato “riguarda la capacità di soddisfare i bisogni” dei civili di Gaza. “Questo è l’unico indicatore, per quanto mi riguarda.” Kaag ha sottolineato che l’assenza di un cessate il fuoco umanitario a Gaza sta ostacolando gli sforzi per i soccorsi alla popolazione civile causando forti ritardi. “Attualmente, dato che lì non c’è il cessate il fuoco e il conflitto infuria, non c’è spazio per avere osservatori in tutta Gaza che lavorino con le agenzie per vedere, verificare e monitorare”. Kaag ha inoltre ribadito l’importanza di aumentare il flusso di beni commerciali verso Gaza, oltre all’assistenza umanitaria.
Poco prima di Kaag, ai microfoni dello stake out fuori dal Consiglio dei Sicurezza, ha parlato anche l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, che ha affermato che gli Stati Uniti vogliono “vedere cambiamenti sostanziali prima di poter riprendere a garantire finanziamenti direttamente all’UNRWA” che “svolge un ruolo fondamentale nel fornire assistenza salvavita ai palestinesi”.
L’ambasciatrice ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno accolto con favore “la decisione delle Nazioni Unite di condurre un’indagine e una valutazione e revisione completa e indipendente dell’UNRWA” dopo l’accusa secondo cui 12 dipendenti dell’agenzia per i rifugiati palestinesi potrebbero essere stati coinvolti nell’attacco del 7 ottobre lanciato da Hamas contro Israele. “Chiunque abbia partecipato all’attacco del 7 ottobre deve essere chiamato a risponderne, ma sappiamo anche che l’UNRWA svolge un ruolo fondamentale nel fornire assistenza salvavita ai palestinesi, compresi cibo e medicine essenziali, alloggi e altro sostegno umanitario vitale”.
Thomas-Greenfield ha quindi concluso affermando che l’accusa e le indagini in corso non dovrebbero “offuscare il grande lavoro svolto dall’UNRWA, che ha fornito assistenza umanitaria essenziale al popolo palestinese ed è l’unica organizzazione sul campo che ha la capacità di continuare a fornire tale assistenza” e “il suo personale ha svolto un lavoro straordinario: ha letteralmente salvato migliaia di vite, ed è un peccato che queste informazioni abbiano sollevato alcuni dubbi sull’UNRWA”.
Al briefing di martedì, abbiamo chiesto al portavoce di Guterres se il rapporto di qualche settimana fa della ong UN Watch, che denunciava migliaia di insegnanti dell’UNRWA per aver festeggiato in un social on-line la strage del 7 gennaio di Hamas, abbia influito nei recenti licenziamenti del personale. Dujarric ha detto che “in quel social non era stato usato alcun account dell’ONU” e che di conseguenza non era stato quel rapporto a influire sulle ultime decisioni.
Intanto il portavoce Stephane Dujarric ha fatto sapere che all’incontro del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres con i donatori di UNRWA, parteciperanno 36 paesi membri e il rappresentante dell’UE. L’incontro, a porte chiuse, è in programma alle 17, ora di New York. Non è prevista una conferenza stampa.