Come previsto, è risultata con un susseguirsi di accuse incrociate tra russi e ucraini la riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza richiesta da Mosca per dare la responsabilità dell’abbattimento di un areo russo che trasportava prigionieri di guerra ucraina regione di Belgorod.
Per quanto riguarda l’ONU “non è nella posizione” di verificare le notizie relative allo schianto dell’aereo russo vicino al confine con l’Ucraina, ha detto giovedì Rosemary DiCarlo, direttrice Onu degli affari politici, invitando le parti in guerra a evitare di alimentare “il già pericoloso conflitto”.
“Prendiamo atto che sia la Russia che l’Ucraina stiano conducendo indagini separate sull’incidente, e Kiev ha chiesto un’indagine internazionale”, ha detto agli ambasciatori del Consiglio di Sicurezza la sottosegretario generale per gli affari politici e di costruzione della pace intervenendo alla riunione d’emergenza richiesta mercoledì – tra le polemiche per il “ritardo” di 24 ore – dal Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
La Russia ha dichiarato che non ci sono sopravvissuti all’incidente di lunedì nella regione di Belgorod, vicino al confine ucraino, precisando che a bordo dell’aereo da trasporto militare c’erano 74 persone, 65 delle quali erano soldati ucraini catturati che facevano parte di prigionieri di guerra (POW) che stavano per essere scambiati.
Mosca sostiene che l’aereo è stato colpito da un missile ucraino, ma l’Ucraina ha replicato che non le era stato comunicato di garantire la sicurezza dello spazio aereo, come in precedenti occasioni in cui erano stati scambiati prigionieri di guerra.
Il presidente Volodymyr Zelenskyj ha accusato la Russia in un post su X di “giocare con la vita dei prigionieri di guerra ucraini”, chiedendo che “tutti i fatti siano accertati” e ha insistito per un’inchiesta internazionale.
Sottolineando che le Nazioni Unite non sono in grado di verificare i resoconti o le circostanze dell’incidente, DiCarlo ha affermato che “ciò che è chiaro è che l’incidente ha avuto luogo nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina e della guerra in corso”. “Per evitare un’ulteriore escalation, invitiamo tutti gli interessati ad astenersi da azioni, retorica o accuse che potrebbero alimentare ulteriormente il già pericoloso conflitto”.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), dall’invasione della Russia nel febbraio 2022, 10.312 civili sono stati uccisi e altri 19.530 feriti.
L’alta funzionaria delle Nazioni Unite ha anche sottolineato che “il recente incidente nella regione di Belgorod, con il suo presunto collegamento con un previsto scambio di prigionieri, ci ricorda la difficile situazione dei prigionieri di guerra. Nonostante le circostanze dell’incidente di ieri, il destino dei prigionieri di guerra non dovrebbe essere strumentalizzato. Esortiamo le parti a continuare a perseguire lo scambio di prigionieri di guerra”. DiCarlo ha quindi anche affermato che la guerra in Ucraina “è una guerra scelta” e “le sue tragiche conseguenze sono evidenti a tutti. Più dura, più morte e distruzione provoca e più mina le norme concordate per garantire e mantenere un mondo pacifico e sicuro”.

Il vice ambasciatore russo all’ONU, Dmitriy Polyanskiy, quando ha preso la parola, ha espresso la sua “indignazione” per il fatto che la presidenza del Consiglio di Sicurezza francese non ha accettato la richiesta di Mosca di tenere la riunione di emergenza ieri pomeriggio come richiesto da Lavrov. “Siamo molto delusi dalla condotta della presidenza francese”, ha affermato Polyanskiy. L’ambasciatore francese Nicolas De Riviere gli ha replicato che all’orario richiesto il Consiglio di sicurezza, aveva già in agenda la prosecuzione del dibattito sul Medio Oriente, quindi non era possibile inserirla.
Polyanskiy ha affermato che “tutte le informazioni di cui disponiamo oggi dimostrano che abbiamo a che fare con un crimine premeditato e ben ponderato”. Per il Cremlino, Kiev avrebbe abbattuto consapevolmente l’aereo nonostante ci fossero a bordo 65 prigionieri ucraini da scambiare. Polyanskiy ha affermato che “per qualche motivo inspiegabile, il regime di Kiev ha deciso di sabotare la procedura nel modo più barbaro”, accusando gli ucraini di essere “pronti a sacrificare i propri cittadini per gli interessi geopolitici dell’Occidente”.
La vice ambasciatrice ucraina Khrystyna Hayovyshyn ha replicato dicendo che “l’Ucraina non è stata informata sul numero di veicoli, percorsi e mezzi di trasporto dei prigionieri. Questo da solo potrebbe rappresentare un atto intenzionale da parte della Russia per mettere in pericolo la vita e la sicurezza dei prigionieri”. I prigionieri russi “sono stati trasferiti nel luogo concordato e aspettavano al sicuro per lo scambio. I russi avrebbero dovuto garantire lo stesso livello di sicurezza ai soldati ucraini catturati”, ha insistito la diplomatica ucraina.
Il vice ambasciatore americano all’Onu Robert Wood, nel suo intervento ha ricordato che “siamo qui oggi perché il presidente Putin ha deciso di invadere un altro stato membro sovrano delle Nazioni Unite”, per poi ribadire un concetto già espresso più volte dagli USA al Consiglio di Sicurezza: “Proprio come (la Russia) ha iniziato questa guerra, può finirla dopo quasi due anni. Ripeto, questa guerra potrebbe finire oggi se la Russia ritirasse le sue truppe dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina”. “Mentre lavoriamo per raccogliere i fatti e accertare cosa è successo” ha insistito il diplomatico degli Stati Uniti, “vale la pena ripetere che il Cremlino ha la piena e ultima responsabilità per l’iinizio e la continuazione di questa guerra”. “Non si può permettere che il Cremlino riesca nel suo tentativo di cancellare un’Ucraina indipendente dalla mappa geografica e di sottomettere il suo popolo”, ha concluso Wood.