Conferenza stampa al Palazzo di Vetro dell’ONU del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che ha subito colto l’occasione per accusare gli ucraini di aver abbattuto un areo russo che trasportava prigionieri ucraini e ha annunciato la richiesta russa per la convocazione di una riunione urgente del Consiglio di sicurezza. Lavrov ha sottolineato ai giornalisti che “non vogliamo ripetere la situazione dell’aprile 2022, quando dopo la messa in scena di Bucha, dove furono mostrati i corpi di persone di cui ancora non riusciamo a sapere i nomi… la presidenza britannica, che era alla guida del Consiglio di Sicurezza in aprile negò la convocazione per 72 ore. Spero che il nostro collega francese non segua la stessa strada e convochi una sessione d’urgenza come abbiamo chiesto oggi alle 15”.
Ma invece che alle 15 di questo pomeriggio, come voleva Mosca, la presidenza francese del Consiglio di Sicurezza ha poi confermato che l’incontro richiesto dalla Russia sull’aereo abbattuto si terrà giovedì pomeriggio alle 17 ora di New York. Il vice ambasciatore di Mosca all’Onu, Dmitry Polyanskiy, su X ha parlato di “sviluppo scioccante”. “La presidenza francese ha rifiutato la nostra richiesta di convocazione urgente oggi alle 15 in un chiaro tentativo di proteggere il regime di Kiev – ha scritto – Hanno programmato l’incontro solo per domani alle 17, apparentemente per dare a Zelensky e la sua cricca più tempo per inventare una spiegazione almeno lontanamente plausibile di ciò che hanno commesso”.

Durante la conferenza stampa, abbiamo chiesto a Lavrov se credesse a Donald Trump quando l’ex presidente dichiara che quando tornerà lui alla Casa Bianca finirà la guerra tra Ucraina e Russia in poche ore. “Ci sono molte cose che accadono, tanti discorsi che si fanno. Di tutto quello che viene pubblicato potremmo chiederci la stessa cosa: ci crediamo o no? Non voglio partecipare a questo gioco, non voglio credere a quello che è intangibile, lo dirà il tempo, vedremo. Io dubito che gli ucraini saranno pronti a raggiungere un accordo, dato che Zelensky è stato particolarmente maleducato nel commentare la dichiarazione di Trump, come del resto è nel suo stile. Mi ricordo che dopo un commento del cancelliere tedesco Scholz, (l’ambasciatore di Zelensky a Berlino) lo ha chiamato ‘piccola salsiccia’”.
Alla domanda se si aspetta che un risultato nelle prossime elezioni europee possa cambiare la politica dell’UE nei confronti della Russia, Lavrov ha risposto: “Non conosco come funzioni il Parlamento europeo, ogni tanto sentiamo provenire da lì dichiarazioni russofobiche, anche su decisioni che vengono adottate, ma non sono particolarmente interessato a seguire queste elezioni e non le sto seguendo. Sarebbe molto più utile capire quale paese europeo avrà presto le elezioni e dopo queste quale di loro deciderà che le nazioni europee debbano essere dissolte in questa macchina senza faccia che c’è a Bruxelles. È molto più interessante seguire questo, che sapere chi sarà eletto al parlamento Europeo”.
Sulla situazione in Medio Oriente, Lavrov ha detto: “Non c’è altra possibilità che avere uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est, che potrebbe coesistere in sicurezza e pacificamente con Israele. È assolutamente necessario ricostruire l’unità palestinese. Credo che la maggioranza dei membri Onu lo capisca”. “Ho appena avuto un incontro con i rappresentanti dei Paesi arabi e questi sono risoluti sul fatto che deve essere presa una decisione ufficiale sulla questione, che devono iniziare i negoziati e devono essere accompagnati da mediatori”, ha aggiunto. Lavrov ha sottolineato che “serve un meccanismo di mediazione che idealmente preparerebbe una conferenza internazionale sulla questione palestinese”. Il ministro russo ha anche affermato che “ci aspettiamo che chi ha influenza sugli israeliani faccia il possibile perché Israele partecipi in buona fede ai negoziati”.

(UN Photo/Manuel Elías)
Lavrov ha anche detto che una conferenza di pace in Medio Oriente sarebbe “una perdita di tempo” se non si arrivasse a un’unione preliminare di tutte le fazioni palestinesi. Il ministro russo ha sottolineato che “ora è assolutamente necessario fare uno sforzo per ricostruire l’unità palestinese con tutte le fazioni palestinesi”, ripristinando l’unità in Cisgiordania e a Gaza. “Senza questi meccanismi che vengono discussi dietro le quinte, nessuna soluzione sarà praticabile”, ha detto Lavrov, un chiaro riferimento alle idee avanzate da Stati Uniti e Unione Europea di porre il territorio palestinese sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, in un piano che esclude Hamas.
Alla richiesta di esprimere una sua opinione sull’accusa di genocidio nei confronti di Israele che si sta tenendo alla Corte Internazionale dell’Aja, Lavrov ha replicato: “Ci auguriamo che la Corte internazionale di giustizia aderisca agli standard del diritto internazionale, non desideriamo interferire nel suo lavoro”.
Sul pericolo di una guerra totale con tra USA e Russia, Lavrov ha risposto che “molte persone lanciano l’allarme perché le escalation e la retorica ostile stanno crescendo. Ebbene sì, probabilmente nessuno vuole una grande guerra. Ed è l’ultima cosa che vogliamo. Nella nostra storia abbiamo vissuto molte volte guerre importanti”, ha proseguito Lavrov, che poi ha aggiunto. “Ma gli Stati Uniti stanno intraprendendo queste azioni, i documenti dottrinali degli Stati Uniti, i documenti dottrinali della Nato ci indicano come una principale minaccia diretta”. Alla domanda su un possibile scontro tra la Russia e la Nato, in particolare gli Stati membri del Baltico, Lavrov ha risposto: “Ho sentito che anche il presidente Biden ha detto qualcosa del genere, avvertendo che se l’Ucraina perde, la Russia attaccherebbe immediatamente gli Stati baltici, la Finlandia e altri membri della Nato”. “Tuttavia, tendo a credere nel ragionamento della leadership statunitense e lo considero un tentativo di risolvere la questione immediata dello stanziamento di fondi all’Ucraina”, ha aggiunto. “Pensano forse che il Congresso possa essere intimidito così facilmente con questa favola?”.