Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è “profondamente preoccupato” per il recente scambio di attacchi militari tra Iran e Pakistan ed “esorta entrambi i paesi a esercitare la massima moderazione per evitare un ulteriore inasprimento delle tensioni”. In una nota diffusa dal suo portavoce, Guterres “sottolinea che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza tra i due paesi devono essere affrontate con mezzi pacifici, attraverso il dialogo e la cooperazione, in conformità con i principi di sovranità, integrità territoriale e relazioni di buon vicinato”.
Stanotte il Pakistan ha risposto all’Iran dopo che in precedenza aveva subito un bombardamento iraniano sul suo territorio. I raid aerei pachistani sono stati lanciati in territorio iraniani “contro gruppi militanti anti-pachistani” attorno a Saravan, città nella provincia sudorientale iraniana del Sistan e Baluchistan, al confine tra i due Paesi, due giorni dopo che Teheran aveva a sua volta colpito il “gruppo terrorista” Jaish al-Adl (Esercito della Giustizia) uccidendo “due bambini”.
Da anni il Pakistan e l’Iran si accusano a vicenda di ospitare gruppi di separatisti baluci nelle aree di frontiera, ma attacchi di questa portata non erano mai avvenuti. La tv di Stato iraniana ha denunciato l’uccisione di 9 persone, tra cui 4 bambini e 3 donne. Teheran ha quindi convocato l’incaricato d’affari pachistano (l’ambasciatore era stato richiamato per protesta a Islamabad il giorno prima) per “chiedere una spiegazione”.
Alla reazione di Guterres, non è corrisposto ancora una dichiarazione ufficiale dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Gi USA hanno detto di “non vuole un’escalation” tra i due Paesi, l’Ue e anche la Turchia hanno espresso preoccupazione, la Russia ha invitato alla “massima moderazione”, mentre la Cina si è offerta come mediatrice tra i due nel tentativo di “allentare la tensione”. Questa crisi Iran-Pakistan è benzina sul fuoco della guerra che rischia di allargarsi in Medio Oriente, da Gaza allo Yemen (Con le provocazioni degli Houthi appoggiati dall’Iran) fino in Libano, dove gli Hezbollah continuano a provocare Israele che ha già minacciato l’invasione.