Il Libano ha presentato una denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l’uccisione del numero due di Hamas del Saleh al-Arouri a Beirut, attribuita a Israele. Si parla della “fase più pericolosa” degli attacchi israeliani al Libano, sostenendo che Israele ha lanciato sei missili nel raid che ha ucciso Arouri e altri cinque agenti di Hamas. Inoltre si critica l’uso israeliano dello spazio aereo libanese per effettuare attacchi aerei regolari in Siria, che secondo l’Idf sono necessari per impedire il radicamento iraniano lungo il suo confine.
La nota formale del governo libanese al Consiglio di Sicurezza è data 4 gennaio, ma ancora non c’è stata una risposta da parte dell’organo dell’ONU. Si dovrà ancora attendere per sapere se i Quindici (la presidenza questo mese è detenuta dalla Francia) organizzeranno una riunione sul “presunto” attacco israeliano (Israele non lo ha ancora rivendicato).
Intanto il leader delle milizie sciite libanesi di Hezbollah Hassan Nasrallah ha avvertito Israele che è inevitabile una risposta “sul campo di battaglia” all’uccisione del viceleader di Hamas in una delle sue roccaforti di Beirut, in Libano. “La risposta è inevitabilmente in arrivo. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a una violazione di questa portata perché significherebbe esporre l’intero Libano”, ha detto Nasrallah in un discorso televisivo. “La decisione è ora nelle mani del campo di battaglia”, ha aggiunto nel suo secondo discorso dopo l’uccisione di Saleh al-Arouri.