Ancora un rinvio. Ancora un improvviso stop quanto tutto sembrava concordato. Dopo un estenuante tira e molla, con intensi negoziati durati per tutta la settimana a porte chiuse, i 15 ambasciatori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite giovedì sera hanno dato uno stop alle trattative sull’ultima versione di un progetto di risoluzione umanitaria per Gaza redatto dagli Emirati Arabi Uniti. In questo si chiede una “sospensione urgente” del conflitto per consentire una consegna sicura e senza ostacoli di aiuti ai civili colpiti nella Striscia di Gaza. I membri del Consiglio, che stavano discutendo gli ultimi dettagli a porte chiuse, sarebbero dovuti entrare nella sala del Consiglio di Sicurezza per votare la risoluzione alle 6:30 pm ora di New York, ma i ritardi sono continuati. L’Ambasciatrice degli Stati Uniti, Linda Thomas-Greenfield, alle 7:30 pm è apparsa allo stake-out (vedi video sopra) e ha detto ai giornalisti in attesa: “Voglio solo condividere con voi che abbiamo lavorato duramente e diligentemente nel corso della scorsa settimana con gli Emirati, con altri, con l’Egitto, per elaborare una risoluzione che possiamo sostenere. E ora abbiamo quella risoluzione. Siamo pronti a votarla. Ed è una risoluzione che porterà assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno. Sosterrà la priorità che ha l’Egitto nel garantire la messa in atto di un meccanismo sul campo a sostegno dell’assistenza umanitaria, e siamo pronti ad andare avanti”.

The resolution took note of and acted upon the letter dated 6 December 2023 of the Secretary-General, under Article 99 of the Charter of the United Nations. The resolution expressed grave concern over the catastrophic humanitarian situation in the Gaza Strip and the suffering of the Palestinian civilian population; and emphasized that the Palestinian and Israeli civilian populations must be protected in accordance with international humanitarian law. The resolution demanded an immediate humanitarian ceasefire, as well as the immediate and unconditional release of all hostages. The resolution received 13 votes in favour, one against (United States) and one abstention (United Kingdom). The resolution was not adopted due to the veto by one of the Permanent Members of the Security Council (United States). A view of council members voting in favour of the resolution.
UN Photo/Loey Felipe
Le è stato chiesto quindi come gli USA avrebbero votato, se un “si” o con una astensione: “Non dirò come voterò, ma sarà una risoluzione – se verrà presentata così com’è – che potremo sostenere”.
Alla domanda se la risoluzione potesse avere ancora un buon impatto sul terreno con il progetto di risoluzione così annacquato, Thomas-Greenfield ha risposto: “Il progetto di risoluzione non è annacquato. Il progetto di risoluzione è molto forte, pienamente sostenuto dal gruppo arabo che fornisce loro ciò che ritengono necessario per ottenere assistenza umanitaria sul campo”. Quindi si aspetta che gli aiuti umanitari comincino subito ad affluire di più? “Ce lo aspettavamo e continuiamo a lavorarci ogni giorno. La presente risoluzione contribuirà sicuramente a ciò. Ma ogni giorno lavoriamo per aumentare l’assistenza umanitaria sul campo”.
Il voto sarebbe dovuto avvenire giovedì sera, ma alla fine è stato rimandato a venerdì mattina. Oppure a un nuovo rinvio.
In aggiornamento (sotto la diretta)