Da mercoledì l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si trova al valico di Rafah tra Egitto e Gaza, dove ha ribadito l’appello per un cessate il fuoco urgente tra Israele e Hamas durante una visita all’ospedale El Arish in Egitto.
Volker Türk ha evidenziato la dicotomia al valico di frontiera, descrivendolo come un'”ancora di salvezza” per i 2,3 milioni di residenti di Gaza nell’ultimo mese, sebbene “ingiustamente, scandalosamente troppo stretta”. Ma è anche “la porta di un incubo vivente”, ha continuato, poiché le persone a Gaza “stanno soffocando, sotto i bombardamenti persistenti, piangendo le loro famiglie, lottando per l’acqua, il cibo, l’elettricità e il carburante”.
In #Rafah I was at the gates to what is a living nightmare in #Gaza. I feel, at my core, the pain and immense suffering of every person whose loved one has been killed. We must all feel this shared pain and end this nightmare.https://t.co/g7Te1sWfZT pic.twitter.com/ifFsXmerxo
— Volker Türk (@volker_turk) November 8, 2023
Il responsabile dei diritti umani è l’ultimo alto funzionario delle Nazioni Unite a recarsi nella regione da quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.400 persone e rapendone più di 240 poi portate all’interno dell’enclave.
In risposta, Israele ha bombardato ripetutamente la Striscia di Gaza, oltre a imporre un assedio totale all’enclave e a lanciare un’invasione di terra, ordinando ai civili del nord di spostarsi a sud. Türk ha affermato che le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi e la continua detenzione di ostaggi sono atroci e costituiscono crimini di guerra. “Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi è un crimine di guerra, così come lo è l’evacuazione forzata illegale dei civili”, ha aggiunto.
Avvertendo che “siamo caduti in un precipizio”, ha affermato che “anche nel contesto di un’occupazione durata 56 anni, la situazione è la più pericolosa che abbiamo mai dovuto affrontare per le persone a Gaza, in Israele, in Cisgiordania ma anche a livello regionale”.
Türk ha lanciato un appello urgente affinché le parti raggiungano subito un cessate il fuoco in modo da poter soddisfare tre “imperativi fondamentali in materia di diritti umani”. Ha chiesto sufficienti aiuti a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e la possibilità di “lo spazio politico per porre finalmente fine all’occupazione in modo duraturo, sulla base del diritto all’autodeterminazione sia dei palestinesi che degli israeliani”.