Giovedì all’interno del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, si è discusso di protezione dei bambini e di come garantire i loro diritti in ogni momento, come sancito dal diritto internazionale. Ma soprattutto le funzionarie incaricate di presentare il rapporto ai paesi membri nel Terzo Comitato dell’Assemblea Generale, hanno ribadito il dovere della comunità internazionale di porre fine dell’impunità per i crimini commessi contro i minori: nel 2022, secondo i dati ONU verificati, ci sono stati 27.180 casi di gravi violazioni contro i bambini. Nel briefing Virgina Gamba, rappresentante speciale del Segretario generale per Bambini e conflitti armati, ha sottolineato che nella maggior parte dei casi questi crimini corrispondono all’utilizzo nei conflitti, uccisioni e mutilazioni, stupro e violenza sessuale, rapimenti, attacchi alle scuole e rifiuto di assistenza umanitaria.
Tra queste violazioni, oltre 2.300 bambini hanno subito abusi multipli e il numero totale comprende 2.880 violazioni avvenute prima del 2021 ma verificate solo l’anno scorso.
Gamba ha sottolineato la crescente vulnerabilità dei bambini sfollati. Lo sfollamento porta spesso a violazioni e abusi contro i bambini, come reclutamento, rapimenti, violenza sessuale e tratta. Inoltre, lo sfollamento dei bambini compromette il loro accesso alla sanità e all’istruzione, negando loro l’assistenza umanitaria. Fattori legati al clima, come i disastri ambientali e la presenza di mine e ordigni inesplosi, aggravano ulteriormente questi pericoli.
The Special Representative highlighted that we have forgotten about the #CRC and reminded Member States that if we want to better protection children in conflict, we need them and their commitments. #ACTtoProtect pic.twitter.com/xu4Z86sp0z
— Children and Armed Conflict 📍 #ACTtoProtect (@childreninwar) October 5, 2023
La Rappresentante speciale Gamba ha invitato le nazioni a riconoscere tutti gli individui di età inferiore ai 18 anni come minori e a fornire loro una protezione speciale, come delineato nella Convenzione sui diritti dell’infanzia. Gamba ha evidenziato le vulnerabilità specifiche affrontate dalle persone di età compresa tra 13 e 18 anni: “Spesso trattati come adulti o sottoposti a misure antiterrorismo con il rischio di vedere ridotti i propri diritti di bambini”. Gamba ha inoltre sollecitato maggiori sforzi per raccogliere dati accurati e colmare le lacune informative per garantire la protezione e l’assistenza di tutti i bambini, compresi quelli con disabilità.

Anche Najat Maalla M’Jid, rappresentante speciale del Segretario generale per la violenza contro i bambini, si è rivolta al Comitato, sottolineando che i bambini sopportano un prezzo più alto non solo durante i conflitti e le crisi umanitarie, ma anche in mezzo all’instabilità politica e alle difficoltà economiche. Maalla M’Jid ha espresso preoccupazione per il fatto che i progressi verso la fine della violenza contro i bambini entro il 2030 stiano scemando e ha chiesto misure urgenti ed efficaci per invertire questa tendenza.
Il suo rapporto all’Assemblea Generale si è concentrato sulla protezione dei bambini nel contesto dei viaggi e del turismo. Sebbene cruciale per le comunità globali e lo sviluppo, questo settore presenta anche sfide per la protezione dell’infanzia. M’Jid ha sottolineato la necessità di rilanciare il settore post-COVID-19 per dare priorità alla sostenibilità negli aspetti ambientali, economici e sociali, nonché alla libertà dalla violenza sui minori. M’Jid ha invitato le società ad adottare una posizione di tolleranza zero contro lo sfruttamento dei bambini in vari ruoli all’interno dell’industria dei viaggi e del turismo.

“I bambini possono stare all’aperto, vendere souvenir per strada o in spiaggia, trasportare bagagli o aspettare ai tavoli. Possono lavorare dietro le quinte, lavando i piatti o pulendo le stanze degli ospiti. Oppure possono essere completamente nascosti alla vista nei saloni di massaggio, nei bordelli o anche nelle loro stesse case, dove subiscono lo sfruttamento sessuale”.
Il settore ha “un’opportunità senza precedenti” di integrare la protezione dell’infanzia in tutte le sue catene del valore e nelle sue destinazioni mentre si ricostruisce dopo la pandemia, ha sottolineato M’Jid, sottolineando che questa opportunità non deve essere persa.