L’ONU è già mobilitata per i soccorsi al Marocco colpito da un violento sisma registrato a circa 71 km a sud-ovest di Marrakech che ha causato distruzione e morti, ma si prepara a rispondere in aiuto anche della Libia travolta nell’est del paese da un’inondazione che avrebbe causato almeno duemila morti.
Riguardo al Marocco, il vice portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Farhan Haq, nel corso del briefing quotidiano con i giornalisti, ha detto “Il Segretario generale è stato profondamente rattristato nell’apprendere del terremoto che ha colpito il Marocco e che ha causato numerose vittime”. Guterres ha rivolto le sue più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e ha augurato una pronta guarigione ai feriti. Poi il portavoce ha aggiunto che secondo l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), ad oggi, secondo le autorità nazionali, circa 2.500 persone hanno perso la vita e circa 2.500 sono rimaste ferite, la stragrande maggioranza nelle province di Al-Haouz e Taroudant. Sempre secondo l fonti dell’ONU, blocchi stradali e le difficili condizioni geografiche hanno reso difficile condurre interventi di ricerca e salvataggio. Molte persone, temendo ulteriori scosse di assestamento, hanno cercato rifugio all’aperto.
Le autorità marocchine stanno guidando gli sforzi di risposta e hanno attivato meccanismi nazionali di salvataggio. Le unità di protezione civile sono state dispiegate per aumentare le scorte nelle banche del sangue e garantire la fornitura di risorse vitali, tra cui acqua, cibo, tende e coperte alle aree colpite. Le squadre della Mezzaluna Rossa marocchina continuano a rispondere sul campo, fornendo primo soccorso, supporto psicosociale e aiutando a trasportare i feriti negli ospedali. Il portavoce dell’ONU ha detto di essere in stretta comunicazione con le autorità per offrire il supporto nella valutazione, nel coordinamento e nella risposta alla situazione.
Quando gli è stato chiesto se l’ONU starebbe aspettando che il governo marocchino chieda ufficialmente di aiutarli prima di agire, la risposta è stata: “Sì, la nostra procedura standard prevede che aspettiamo e siamo pronti. Stiamo chiarendo alle autorità marocchine il tipo di assistenza che siamo pronti a fornire. Naturalmente, anche se non abbiamo la capacità di svolgere operazioni di ricerca e salvataggio, ad esempio – non abbiamo quel tipo di equipaggiamento – abbiamo la capacità di coordinare gli sforzi sul terreno. E, come sapete, abbiamo la capacità di fornire tutti i tipi di assistenza umanitaria secondo necessità. E quindi ne stiamo discutendo con le autorità, e vedremo cosa possiamo fornire”.
Alla domanda se l’hub più vicino per i materiali di soccorso dell’ONU fosse in Italia, la risposta del
portavoce è stata che in questo caso, poiché si tratta di una zona montuosa, “ci saranno difficoltà di accesso nel tentativo di raggiungere le zone bisognose. Molti di questi richiederanno lo sgombero stradale. Quindi vedremo se potranno avvenire le necessarie operazioni di sgombero stradale e rimozione delle macerie. Ma sì, saremo pronti a portare aiuti da vari luoghi, sia attraverso l’Europa che il Nord Africa”.
Poi da fonti dell’ONU è arrivata la notizia che ci sarebbe già stato un incontro tra rappresentanti Onu e il ministro degli Esteri del Marocco per coordinare gli aiuti umanitari. Intanto l’Unicef ha raccolto 340mila euro in donazioni online per il Marocco. Lo rende noto l’organizzazione dell’Onu per l’infanzia in un tweet. Al momento non è previsto l’invio di una squadra dell’Unicef in Marocco in quanto in loco sono già impiegate una quarantina di persone, fa sapere l’organizzazione.
At a time when most children and families would have been at home asleep, a powerful earthquake struck Morocco this weekend, reportedly killing more than 2,000 people in different regions of the kingdom, injuring over 2,000 more – many of whom remain in critical condition.
— UNICEF (@UNICEF) September 10, 2023
Intanto l’ONU si sta mobilitando anche per la Libia, dove violente inondazioni provocate dalle piogge torrenziali innescate dal passaggio dell’uragano Daniel hanno provocato un disastro nella parte orientale, in particolare a Derna, che appare sommersa dalle acque. Secondo il primo ministro del governo della Cirenaica, Osama Hammad, sostenuto dal parlamento di Tobruk, in questa città sul Mediterraneo si contano “almeno 2.000 morti e migliaia di dispersi”.
Un nuovo fronte per le emergenze si apre dunque in Nord Africa dopo il terremoto in Marocco, allarmando le due autorità del Paese e la comunità internazionale. A complicare la situazione a Derna è stato il crollo simultaneo di due dighe che – stando a fonti locali citate dal The Libya Observer – ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua che hanno generato devastanti inondazioni”. A Tripoli il primo ministro del Governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah, ha decretato tre giorni di lutto, mentre da parte sua il premier Hammad ha annunciato due giorni festivi per tutti i settori dell’est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitari e di emergenza.
I join the Resident and Humanitarian Coordinator in expressing my deep sorrow at the devastation caused by the hurricane in eastern Libya. Many have lost their loved ones, homes and livelihoods. The UN community in Libya stands with you in solidarity during this difficult time. https://t.co/1ZaAKpX9l8
— SRSG Abdoulaye Bathily (@Bathily_UNSMIL) September 11, 2023
Secondo il Centro nazionale di meteorologia libico, la tempesta dovrebbe spostarsi sempre più a est, intorno alle zone di Jaghbub, e raggiungere le regioni al confine con l’Egitto. Le Nazioni Unite in Libia stanno seguendo da vicino l’emergenza. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e il nostro pensiero a tutte le persone colpite”, ha fatto sapere la missione di supporto Onu nel Paese nordafricano (Unsmil).
Intanto in Marocco, secondo l’hub umanitario delle Nazioni Unite Reliefweb, il potente sisma si è verificato poco dopo le 22:00, ora locale, di magnitudo 6,8 sulla scala Richter a una profondità di 18,5 km, con epicentro situato nelle montagne dell’Alto Atlante, a circa 71 km a sud-ovest della storica città di Marrakech. In questa città di 840.000 abitanti diverse case sono crollate e altri edifici hanno subito danni strutturali. La zona epicentrale non è densamente popolata.
In un tweet, il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Dennis Francis, ha espresso la sua sincera partecipazione e le sue condoglianze, invitando la comunità internazionale “a restare unita a sostegno del Marocco in questo momento di dolore”.
Anche Amina Mohammed, vicesegretaria generale delle Nazioni Unite, ha risposto sulla piattaforma di social media X, affermando che le sue “preghiere e pensieri” sono rivolti al popolo del Marocco. “Le Nazioni Unite sono al tuo fianco mentre ci sforziamo di riprenderci”, ha scritto.
Nathalie Fustier, coordinatrice residente delle Nazioni Unite nel paese, ha ribadito che i team delle Nazioni Unite sono pronti a fornire tutto il supporto necessario. Alla richiesta di valutare i bisogni delle persone nelle aree colpite, la signora Fustier ha detto: “Penso che in questo momento si tratti davvero di ricerca e salvataggio e forse di sangue e assistenza medica per le persone che si trovano ancora nelle aree senza un buon supporto medico, ma forse anche cibo.” Ha assicurato che le Nazioni Unite, sia a livello nazionale che globale, sono pronte a unire le forze con il governo del Marocco, che sta fornendo una risposta rapida al disastro. “Abbiamo visto che c’è una grande mobilitazione e, ancora una volta, siamo pronti a dare il nostro aiuto”.