Nonostante l’intensificarsi delle crisi globali che lo faranno dormire poco, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres è arrivato a Nuova Delhi mostrandosi in forma e pronto a mostrare la grinta nel replicare alle domande insidiose che criticavano l’ONU.
Anche il capo delle Nazioni Unite parteciperà infatti questo fine settimana al G20, il vertice annuale delle economie più avanzate presieduto dall’India, che si terrà nella capitale indiana tra il 9-10 settembre, con il tema “Una Terra, Una Famiglia, Un Futuro”.
Appena arrivato in India, Guterres ha ribadito che la leadership globale è particolarmente necessaria in due aree prioritarie: l’azione per il clima e lo sviluppo sostenibile. “Non abbiamo tempo da perdere. Le sfide si estendono a perdita d’occhio”, ha dichiarato in una conferenza stampa tenuta venerdì con i giornalisti accreditati al G20, avvertendo che il mondo si trova in un momento di transizione difficile, di fronte a crescenti disuguaglianze, livelli di povertà e fame e con una sempre più netta mancanza di solidarietà globale: “Non possiamo andare avanti così. Dobbiamo unirci e agire insieme per il bene comune”.
Durante la conferenza stampa di venerdì, ha sottolineato che “dobbiamo agire insieme come un’unica famiglia per salvare la nostra Terra e salvaguardare il nostro futuro”. Ma Guterres ha pure detto che “siamo una famiglia globale, ma oggi assomigliamo più che altro ad una famiglia disfunzionale. “Le divisioni crescono, le tensioni s’infiammano, la fiducia viene erosa, tutto ciò solleva lo spettro della frammentazione e del confronto”, ha aggiunto il Segretario Generale dell’ONU. A suo avviso, l’architettura finanziaria globale è “sorpassata, disfunzionale e ingiusta” e richiede riforme strutturali.

Guterres ha osservato che i paesi membri del G20 sono i maggiori produttori mondiali di gas serra, responsabili dell’80% delle emissioni globali totali, e quindi devono dimostrare una maggiore azione nell’azione per il clima. “Leadership significa mantenere vivo l’obiettivo di 1,5 gradi; ricostruire la fiducia basata sulla giustizia climatica; e promuovere una transizione giusta ed equa verso un’economia verde”.
Poi ha aggiunto che esercitare la leadership significa anche che i paesi più ricchi finalmente manterranno i loro impegni di finanziamento di lunga data per aiutare i paesi in via di sviluppo a raggiungere i loro obiettivi di riduzione delle emissioni, ad esempio attraverso il Fondo verde per il clima.
Il Segretario generale dell’Onu ha affermato che i leader devono anche intraprendere azioni concrete per garantire che il mondo raggiunga gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) nei tempi previsti entro il 2030. Guterres ha elencato le azioni specifiche che includono: il finanziamento di uno stimolo SDG di almeno 500 miliardi di dollari; la creazione di un meccanismo efficace per ridurre il peso del debito sui paesi più poveri; il cambiamento del modello di business delle banche multilaterali di sviluppo per sfruttare la finanza privata su scala molto più ampia e infine spostare i sussidi dai combustibili fossili a usi più produttivi.
Guterres ha affermato che “insieme, queste azioni catalizzerebbero il progresso degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e aiuterebbero le economie in via di sviluppo a investire in transizioni chiave nei settori dell’energia, dei sistemi alimentari, del digitale, dell’istruzione, della salute, dei posti di lavoro dignitosi e della protezione sociale”. Anche se il tempo sta scadendo, Guterres ha mostrato ancora ottimismo dicendo che progressi significativi verso gli Obiettivi sono ancora a portata di mano finché ci sarà una dimostrazione di buona volontà da parte di tutti i paesi, regioni e gruppi.
A chi gli faceva notare che la mancanza di leader come il presidente della Russia Vladimir Putin e quello della Cina Xi Jinping avrebbe sminuito l’efficacia del vertice dei G20, Guterres ha replicato di non essere d’accordo: ” Tutti i paesi che partecipano devono assumersi le loro responsabilità a prescindere dai leader che li rappresentano. Tocca ai paesi prendere le decisioni giuste e trovare le soluzioni ai problemi, saranno i paesi determinanti, hanno le loro responsabilità a prescindere di chi ci sarà qui a rappresentarli”.
A chi gli chiedeva se si aspettasse che spetti ai vertici come quello del G20 di trovare le soluzioni per le crisi non bloccate dalla “disfunzionale e inefficace” Onu, come nel caso della guerra in Ucraina, la replica di Guterres è stata pronta: “Le Nazioni Unite non sono responsabili di quanto sta accadendo in Ucraina. È facile incolpare le Nazioni Unite per ciò che fanno gli stati membri. Ma non sono state le Nazioni Unite a invadere l’Ucraina. Non sono state loro a creare le condizioni per questo conflitto. Quindi chiariamo una volta per tutte. Le responsabilità degli stati membri devono essere assunte dagli Stati membri”.